Un blog creato da deepblue52 il 26/10/2009

Quote Azzurre

note di un ragazzo padre

 
 
 
 
 
 

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SONO UN RAGAZZO PADRE

 
 
 
 
 
 
 

LEGNO BAGNATO

         Sono in crisi d'astinenza, come un tossicomane, ho ormai sempre più bisogno di tornare a sentire l'aspro tocco del legno bagnato di sudore, di una barra di timone, nella mano.

          L'emozione di una giornata di sole invernale in mezzo al mare, come  uno stato di grazia. Un regalo inatteso.

          Manipolo le foto delle crociere passate, per provare una sensazione di piacere, che svanisce, effimera, troppo rapidamente. Voglio di nuovo una barca, ormai mi è insopportabile questa deprivazione.

          Voglio sentirla sotto i miei piedi, voglio toccarla, riempirmene gli occhi, voglio lavorarla, voglio sentirla soffrire con me sotto le raffiche. Voglio usarla e viverla.

          Davanti alle immagini statiche dei reportages dei viaggi già fatti, incomincio a sentire il bisogno sempre più forte di mollare gli ormeggi. Voglio nelle mie narici l'odore del legno bagnato di mare. La calma serena, di una notte in rada, lontano dal turbine travolgente di questo mio ultimo anno sconvolto da shock emotivi, da passioni travolgenti e violente nei miei confronti. Ho esaurito il periodo della quaresima, è finito il mio ramadan, che avevo previsto, forse cercato, quando scrivevo che non avrei passato un'estate dalle notti cullate da uno scafo. Cosciente dell'imminente naufragio della mia "Sherpa" esistenziale.

          Ma un'araba fenice, sta risorgendo dentro di me. Adesso incomincio con forza crescente, quasi ossessiva, a vedermi percorrere le rotte delle isole, verdi o sassose, dai profumi più intensi.

          Mi sogno in viaggio a sud, non solo quello della bussola, ma quello mitico della speranza di riappropriarsi di se.

          Adesso ho una croce di stelle che mi aiuta nella rotta verso il piacevole calore del sole, a sud. E' finita la fredda notte dell'indifferenza, del gelo, della stella polare.

          Voglio una barca magari di legno, per sentirne l'odore di bagnato. Quello stesso bagnato che ti fa rabbrividire quando è freddo come una nebbia londinese, ma che ti fa esaltare, quando è caldo come l'umore di una donna che gode con te.

          Avrei voglia di partire ora, subito, di mollare tutto. La mia scrivania si sta facendo più odiosa ogni momento. Vorrei vederla ingombra di tavole da carteggio, su cui inseguire le ruvide Kornati o l'ignota Itaca, la verde Mljet o la piccola Paxos. Voglio confondere lingue latine greche e slave di giorno, le nostre di notte. Voglio sentire vibrare le sartie col vento e la tua pelle con le mie carezze. Voglio bagnarmi di mare, di te, di immenso piacere.

 

 

 
 
 
 
 
 
 

LA LIBERTà

 
 
 
 
 
 
 

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NEMO

 
 
 
 
 
 
 

 

 

Non al denaro, Non all'amore...

Post n°56 pubblicato il 02 Gennaio 2010 da deepblue52
 

pesci
pesci
18 febbraio
19 marzo


Carica: Denaro: Seduzione: 
Salute: Successo:  
La Luna rivela che stanotte ti sei divertito: hai brindato al 2010! Mercurio riferisce che piovono valanghe di sms fra chi si è dimenticato di farti gli auguri. Venere sostiene che sono i tuoi fan che ti cercano, ti desiderano, se sei nel gruppo delle pinne libere. In coppia fai progetti per il Nuovo Anno, Venere, Dea dell’amore, è generosa. Notte caliente, anche Plutone è tuo alleato.

 
 
 

BUON ANNO

Post n°55 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da deepblue52
 

buon anno

 
 
 

Assenza Natalizia

Post n°54 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da deepblue52
 
Foto di deepblue52

Una sciagurata serie di coliche mi costringono ad una assenza forzata, con la conseguente necessità (per la prima volta in vita mia) di stare in Ospedale dalla parte del paziente impaziente. Con la speranza di tornare presto a infastidire il prossimo da queste pagine, saluto tutti gli amici, per ora mi devo accontentare delle infermiere. A presto, e... crepi il lupo!

 
 
 

E' ARRIVATO!

Post n°53 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da deepblue52
 

ora anche su youtube

neon

 
 
 

Crepi il lupo 1

Post n°52 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da deepblue52
 
Foto di deepblue52

Crepi il lupo
di Deepblue52 & Lunanera

anche su youtube


Quella mattina, come sempre il giorno della Befana, si era svegliato prestissimo. Voleva correre in soggiorno, ai piedi dell’albero di Natale intermittente di lucine rosse. Lì ci sarebbero stati, sicuramente, i suoi regali e la calza con i dolci. Anche quest’anno, in fondo in fondo, serpeggiava la solita paura….il carbone! Quel carbone che gli veniva minacciato per le sue monellerie.
Il passo rallentò. La minaccia avrebbe potuto concretizzarsi. Era stato lui, dopo tutto, l’artefice, l’ideatore del complotto, messo in atto con i fratellini, per “smascherare” la Befana.
Si erano accordati per tenersi svegli a vicenda la notte della vigilia. Per scacciare il sonno si erano raccontati storie terribili. Mostri, vampiri, draghi,  avevano popolato la loro cameretta.  Poi, uno alla volta, i fratellini, tenendosi per mano, si erano addormentati, comunque.
Solo lui aveva resistito. Raccontava a mezza voce, ormai solo a se stesso, del grande Mago malvagio, che trasformava i bambini in una folla di personaggi che rinchiudeva nelle palle di vetro. Quelle che si vendono sulle bancarelle del mercatino di Natale. Quelle che se le giri scende la neve.
A lui piacevano i racconti “terribili”. Era un esperto anche nell’inventarsi i nomi dei mostri. Ogni mostro che si rispetti deve avere un proprio nome da battaglia che possa incutere timore a chiunque lo pronunci, come “Bahamut” il re dei draghi. Ogni sera, prima di addormentarsi, narrava ai fratellini un racconto avventuroso.  E, quei personaggi, dalle sembianze dei videogiochi, rievocati, si materializzavano nella loro cameretta. Anzi, ne era certo, qualche volta, quando trovava al mattino, un libro spostato o un giocattolo rotto, non potevano che essere segni inequivocabili del “passaggio” nella sua stanza.
Nell’assoluto, innaturale silenzio generale della casa, ancora in pigiama, a piedi nudi, per non far rumore, aveva attraversato il corridoio. Arrivato in vista dell’albero, nella penombra della finestra, c’era una figura gigantesca.
Il Mago.
Quello lo guardò poi, tese verso di lui, sogghignando, l’enorme mano che reggeva una palla di vetro.
Era terrorizzato ma non poteva, ormai, non prendere la palla.
La prese e al suo interno, sotto uno strato di neve finta, riconobbe la sua casa, ridotta a miniatura.
Avvicinò gli occhi alla superficie fredda, voleva guardare meglio. Nella casetta, dietro le finestrelle, riuscì a vedere i fratellini e i genitori che si muovevano, come personaggi di uno dei suoi videogiochi.
Corse tremante nelle stanze da letto ma, non c’era nessuno!
Fece appena in tempo ad aggrapparsi ad uno stipite. La sua casa girò velocemente sotto sopra. Fuori, oltre le finestre nevicavano finti fiocchi.
Affacciandosi vide che tutte le case dell’isolato, una affianco all’altra, erano avvolte da una sfera di vetro.
Sentì il Mago dire: “Mi hai creato tu, ….in bocca al lupo!”
La palla gli scappò dalle mani e rotolò alla base del pesante vaso dov’era piantato l’albero di Natale intermittente di lucine rosse .

 
 
 

crepi il lupo on web

Post n°51 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da deepblue52
 
Foto di deepblue52

su youtube

con la mia voce

il crepi il lupo fuori concorso

Chiuse il libro con un involontario sorriso di soddisfazione, e si appoggiò allo schienale della poltrona finché non lo toccò con la testa, rilassandosi.

Anche questo sarebbe stato un successo, sperava e si ritrovò a pensare da solo, “Crepi il Lupo”.

La nuova storia della morte, che sotto le mentite spoglie di una donna apparentemente indifesa, accusata di stregonerie, raggiungeva, a sorpresa, lo scopo di porre fine alla ignobile vita di un inquisitore, era la sua ultima invenzione letteraria.

Adesso si poneva il problema di trovare qualche modesto scrittore che fungesse da autore.

Negli ultimi tempi aveva ottenuto uno splendido risultato con una signora inglese, a cui aveva scritto un’intera saga. Si trattava di un Mago, che apparteneva ad una stirpe di famosi maghi ormai morti,  le cui avventure venivano narrate da quando piccolo incomincia a frequentare la scuola di magia fino all’età adulta. Milioni di libri venduti e bambini di tutto il mondo che scrivevano a Babbo Natale o alla Befana per averne una copia.

Quasi altrettanti ne erano stati stampati a firma di un americano. Lì si era inventato una dinastia femminile della progenie del Salvatore, il cui segreto veniva custodito dai più illustri uomini di cultura e scienza nei secoli fino ai nostri giorni.

Prima gli aveva scritto un intreccio fra sette segrete e poteri ecclesiastici che si snodava, attraverso famosi luoghi turistici di Roma fino a coinvolgere in un complotto, l’elezione di un papa.

Sorrideva pensando a come tutto prima era più semplice.

Aveva avuto vita facile, per tanto tempo, quando passò ad un narratore cieco la storia della conquista di una città attraverso l’inganno della folla dei suoi cittadini con un cavallo di legno. Altrettanto ne aveva riscosso con i racconti del viaggio avventuroso del suo eroe, per tornare all’isola ionica dove lo attendeva la moglie.

Era molto orgoglioso del maiale, Palla di Neve, che voleva costruire un ideale mulino nuovo, nella fattoria dove gli animali sognavano un mondo egualitario, che poi si rivelerà un feroce fallimento, perché tutto il potere corrompe, e il potere assoluto corrompe in modo assoluto.

Peccato che era morto giovane quello che aveva scelto come autore.

Insomma lui ideava e poi discretamente, addirittura in sogno, dava i suoi scritti a poveri mortali che si trasformavano nella sua voce narrante.

Nel tempo gli avevano dato molti nomi: Musa, Minerva, Letteratura, ma nessuno aveva sospettato che fosse lui il “Grande Narratore”.

Tutto era andato bene finché non aveva incominciato a scrivere un raccontino, che aveva intitolato, “la lettera”. Ne aveva scritto una seconda parte che aveva chiamato “UNO”, e a quel punto si era imbattuto in una donna che piano, si era insinuata nelle sue idee, e senza che se ne accorgesse, finì con lo scrivere con lui la storia finale, “TRE”, e da quel momento non fu più capace di continuare da solo.

 

 
 
 

Il paradiso

Post n°50 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da deepblue52
 

Eva: "Ho perso il Paradiso Terrestre, ma ho trovato lui e ne sono felice."

Adamo: "Ovunque lei sia stata quello era l'Eden."

 

 

da : "Il diario di Eva" di Mark Twain

 
 
 

E lui disse:" Così sputtanano l'Italia"

Post n°49 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da deepblue52
 

 

il papinp

Berlusconi contro la Consulta, stop di Fini
L'ira di Napolitano: "Attacco violento"

Il premier alla riunione Ppe di Bonn (video): "Corte politicizzata". "Cambierò la Costituzione"."I giudici, un partito. Ma io ho le palle..."

 

VOGLIO EMIGRARE!

 
 
 

Che novità......

Post n°48 pubblicato il 05 Dicembre 2009 da deepblue52
 

Spatuzza accusa Berlusconi e Dell'Utri

Che novità.

Ma qualcuno crede che ora che Spatuzza conferma ciò che da sempre è noto cambierà qualcosa?

Io no...il papino

 
 
 

SCRIVOLANDO il nuovo concorso "CREPI IL LUPO"

Post n°47 pubblicato il 04 Dicembre 2009 da deepblue52
 


A tutti gli scittori e non

date una sbirciatina a:

scrivolando

Elliy WriterBobSaintClairFaropoeta Destiny*

presentano

crepi il lupo!

 

     "CREPI IL LUPO!"


un nuovo gioco letterario, nato per combattere gli effetti collaterali delle festività  natalizie. 

 

 
 
 

Nudo solarizzato di Manray

Post n°46 pubblicato il 03 Dicembre 2009 da deepblue52
 

Manray

Foto di Manray

Continuiamo a rivendicare il buon gusto!

Leggete e diffondete la trilogia! contiamo su di voi per il "bancarella" di Natale o no?

 
 
 

Si può capire?...Honni soit qui mal y pense!

Post n°45 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da deepblue52
 

Tutto si può capire, basta cercare di porsi dal punto di vista altrui.

Però da quando giro per blog, mi è capitato di vedere di tutto, quasi sempre banale, (per fortuna ci sono le eccezioni).

Lamentone piagnucolone. Questa categoria probabilmente, la più diffusa, è facilmente comprensibile, fatta da sfigati abbandonati, che non avendo chi li sopporti così a lungo inondano il web delle loro lacrime.

I Copia e incolla, sono convinti di offrire al mondo un servizio pubblico copiando le cose altrui e incollandole (spesso come “originali”) sui loro blog, ovviamente si capisce che non tutti possono essere “autori” a questo mondo.

Potrei continuare a lungo. 

I più strani sono i blog delle “rivendicatrici”. Sono blog a “firma” femminile, quasi sempre con post trasudanti livore veterofemminista, con il tormentone del “maschio che pensa solo a quello”. La cosa che mi lascia perplesso è che sono tappezzati di collezioni di immagini di corpi femminili degni della migliore fotogallery voyeristica.

La mia domanda è: “più che l’invidia del pene di freudiana memoria, di che invidia si tratta?”

Ognuno è libero di scrivere e pubblicare ciò che vuole sul suo blog, cerco solo di capire, se posso.

Ho deciso che Quote Azzurre per par condicio riporti dei nudi, ma almeno d’autore.

 

D. Hamilton

Foto di David Hamilton

 
 
 

Una notizia sconvolgente.

Post n°42 pubblicato il 30 Novembre 2009 da deepblue52
 

 

Finge un malessere
e violenta dottoressa

Un operaio di 25 anni, Raffaele Pignatelli, è stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Foggia con l'accusa di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni personali nei confronti di una dottoressa. Secondo quanto accertato dai militari, l'operaio, fingendo un malore ha chiesto di essere visitato dalla dottoressa, ma una volta dentro l'ambulatorio, avrebbe violentato la donna.

Questa tragica realtà pone un serio problema di sicurezza degli operatori della sanità pubblica (nello specifico della "continuità assistenziale"), esposti in prima persona e senza tutele per la propria incolumità non solo fisica. Il problema è ovviamente, aggravato dalla violenza sessuale, ma riguarda più in generale la sicurezza delle persone.

Qui vorrei porre la questione che l'impunità garantita, è il primo motivo di istigazione alla violenza. Non ha maggior valore perché l'oggetto della violenza stessa sia un gay (come è successo nelle scorse settimane) o una donna. A mio modesto parere, se i valori comunemente accettati sono quelli che la classe politica dominante porta avanti, cioè che sia tutto insabbiabile, camuffando l'inganno con la truffa delle ronde, non c'è da stupirsi che il risultato sia quello dell'uso, disinvolto, della violenza.

Da Quote Azzurre, esprimiamo tutta la solidarietà alla dottoressa che a fronte della propria disponibilità per la tutela della salute, ha pagato il prezzo più alto possibile.

 

 
 
 

Berlusca e la piovra

Post n°41 pubblicato il 29 Novembre 2009 da deepblue52
 

Tratto da "Repubblica":
Berlusconi: "Strozzerei
chi ha scritto La Piovra"

figuratevi cosa farei a chi a scritto "TRE"

in esclusiva Feltri intervista (dopo lo scoop sulla Mussolini) la  mia  portinaia per  le sue  "scopate"  sulle  scale!

 
 
 

TRE (racconto ROSSO)

Post n°40 pubblicato il 28 Novembre 2009 da deepblue52
 

TRE (racconto Rosso) di Deepblue52 & LunaNera1959

Giornata troppo piena. Giornata troppo stanca. Giornata …troppo. Una stanza d’albergo e voglia di..e voglia di nulla.
Abitudine, caso, ricerca, le dita scorrono sulla tastiera e cercano. Non sanno cosa. Guarda…un blog di scrittura. Di scrittori in erba. Di chi si vuole raccontare. Di chi si vuole inventare.
Una storia, fra le altre. Una storia. ….ma è la mia! No non è la mia. Non ci sono. E’ la mia che non mi appartiene più. Non ci sono. Storia comune. Storia di tanti. Storia che si ripete. No. Non è la mia!
Poi un messaggio. Rispondo. Un altro. Rispondo. Caso, casualità, l’autore della storia. Non è la mia! Città, età. Interesse. Attraverso la tastiera scorrono lenti i pensieri, rapide le parole della chat. Esperienze, brandelli. Vissuto in gocce.
Non voglio addormentarmi. Mi hanno rubato i sogni! Non possono averli rubati sono lì. Lo so ogni notte e sempre diversi. Ma sono invisibili!!!! Cerco un sogno “lucido” sullo schermo? Per carità! Voglio solo ricordarmi i “miei” sogni. Questa notte ci riprovo!
Di nuovo sera, il giorno porta tante cose, la sera….ri-cerco, ri-trovo… il “contatto”. Elementi noti. Affinità casuali?...devo superare la mia difficoltà a chiedere, curiosa, di vite di altri senza volto. Solo che il volto mi si costruisce! Prima per intuizione, poi sempre più chiaro, poi sempre più noto, poi ne vedo i dettagli, ne riconosco le pieghe, lo “scorro” ipovedente sfiorando i tasti….
Ormai non ci sono dubbi ….è Dino. Ci vuole fortuna! Continuo, scrivo, chiedo, rapida, per impedirmi di pensare, per cercare di capire, ma cosa?
Chiedo, …chiedo di me! Chiedo a lui della “mia” storia! Chiedo di me! Chiedo dell’altra, di chi E’ STATA dopo di me. Di sua moglie. Ex precisa. Quante ex.
Posso far cadere la linea, banalmente portare il cursore sulla X e click! Troppo banale. Posso dirgli: “Dino chiudiamola qui…sono Alba!”, nel frattempo..albeggia. Questa notte sogno ti catturerò per ricordarti domani.

Dino, svegliandosi quella mattina si rese conto di trovarsi come sempre nella sua  città, nel suo letto e che a Roma non c’era andato da molti mesi. L’incontro con la misteriosa compagna di penna del suo blog non c’era stato.
Non  sapeva ancora chi fosse quella donna, che gli rifilava critiche pungenti ai post, con la sottigliezza di un critico letterario.
Però qualcosa continuava a “firriargli" nella testa, come avrebbe detto Camilleri.
La sera, anzi la notte prima, avevano scritto per due ore nel canale della messaggeria che si erano aperti sul web per l’occasione. Ora capiva che il sogno era dovuto a quello scambio di battute. Sin dalla prima volta, che lei lo aveva contattato sul blog, lui ne era rimasto insieme attratto e allarmato. Aveva scrutato i dati del profilo, e aveva trovato una serie di affinità. Ma qualcosa non funzionava. Qualcosa suonava strano.
Aveva la sensazione di essere sotto osservazione.

Ho visitato il suo blog…c’è una dedica.. per me!?...apro la posta….un messaggio! Il cuore batte, l’emozione dilaga. Pensavo non potesse PIU’ accadere. Pensavo mi si fosse atrofizzato il cuore e che le emozioni fossero tutte, sempre, talmente decantate da…non emozionare.
Ma non è per me! Non è la mia storia!E’ tutto per un’altra! Quella sono io, ma non è la mia storia! Gelosia che lacera il cuore, invidia verso l’altra me! Non posso stare a “guardare” questa storia. Devo andar via!
Ma, questa sera,….un attimo…un attimo ancora…voglio vivere il sogno. Sogno lucido. Attendo un sogno vero…consolatore!

Violando tutte le norme di prudenza comportamentale minima, delle chat, le aveva dato, praticamente subito, tutti i suoi dati, reali. Lei, invece, negava qualsiasi accenno a possibilità di farsi identificare. Questa disparità, di comportamento, non sembrava dovuta alla normale reticenza a mischiare reale e virtuale, ma nascondere qualcos’altro. Poi, pian piano, quasi fossero tante piccole lucine led, una serie di piccoli indizi avevano incominciato ad allarmarlo. In questi ultimi giorni, ogni due righe che si scrivevano, compariva un riferimento, che faceva suonare nella sua testa un campanello. Qualche sera prima, tra luci e suoni nella sua testa sembrava di essere al concerto dei Pink Floid a Pompei. Un riferimento al film di Tornatore che pochi conoscono, al libro, meno famoso di Marquez. E che dire del nome che gli aveva dato? Siamo tutti schedati su internet, e quindi era bastato andarlo a cercare su Google, e caso strano a quel nome corrispondevano migliaia di link che facevano riferimento ad una persona, che non aveva foto, e che era presente come esponente di una ditta che organizzava eventi culturali. Quando le aveva chiesto notizie su quell’impresa lei aveva scritto che non lavorava più per loro da tempo. Ma i file su Google dicevano di cose in corso o programmate a breve dove compariva, quel nome. Un concerto di campanelli. Un’altra mitragliata di “Sons et Lumiéres” era esplosa, nel cervello, quando aveva dimostrato di essere ferratissima sui miti di “Lilith”, la prima donna, e sui massaggi “Thai”, e sulla cucina raffinata, per esempio sul riso nero Venere. Chi gli veniva in mente, quando pensava a tutte queste cose? Le scrisse un messaggio in cui le proponeva di collaborare alla stesura del suo prossimo racconto. Avevano in mente lo stesso finale “a sorpresa”. Che minchia di sorpresa era se la pensavano uguale già in due su due? Allora le scrisse il numero del suo cellulare, contravvenendo a tutte le regole dei contatti in rete. La risposta fu che non poteva telefonargli.
 Stamani un pensiero al risveglio. Anzi due. Decisamente troppi per chi ha bisogno di tempo per prendere i contatti con il mondo. “Accendo il computer! Chissà se…” immediatamente dopo “hai bisogno di un <>…una revisione di testa…chiama l’analista e prenota almeno una seduta…al giorno”.
E con questa “botta” di razionalità e con la ferma intenzione di “provvedere” al tagliando la giornata è trascorsa.
La sera “Lei” ha preso il sopravvento.  Devo ricordarmi di “legarla”! Questa incomincia a fare casini…troppi! Ritrovo Dino, mi lascio trasportare da una conversazione che pur singhiozzante per il mezzo mi  cattura. No la cattura (lei la fortunata, la destinataria delle attenzioni). Ma non è la mia storia!
Momento temuto…e ora? Compro una scheda nuova penso, lei pensa ovviamente non pensando alla “voce”. No lei non pensa!  Non pensa lei è felice. Io soffrirò. Cosa gli racconto…che sono muta? Devo perdermi , dissolvermi nella rete….come farò  senza di lui?
Rialbeggia…questa volta non vorrei andare via, non vorrei salutarlo, può, deve, essere l’ultima volta. Mi sto facendo del male. Questa non è la mia storia! Questo non è un film, non è “Seta”, non è “L’amore al tempo del colera”. Questa è la vita….ma non potrebbe essere un sogno? Non voglio svegliarmi.

Il cervello fece un botto. Ebbe la certezza che si conoscevano, davvero, e lei non poteva chiamarlo perché ne avrebbe riconosciuto la voce.
Cazzo!
Ma certo, tutti quei dettagli, quella affinità, era Lei, il suo primo vecchio, mai sopito amore. Era Lei che lo aveva cercato, e trovato sul blog, si sentì lusingato.
Fece ancora finta per un po di sere di non aver capito, giocò come il personaggio della moglie in “Seta” di Baricco, ma in realtà avvertiva una specie di disagio.
Avrebbe voluto tessere quella ricostruzione, ma si sentiva osservato con l’inganno, come al centro del mirino del fucile di precisione di un bracconiere. Quella sera, quando si ritrovarono su MSN la salutò col suo vero nome, e al suo ciao, di risposta, chiuse il collegamento e non tornò più in linea.
Non gli piaceva sentirsi preda, non era mai stato cacciatore, ma non voleva sentirsi preda.
Prese il telefono e l’invitò a cena.

 
 
 

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Post n°39 pubblicato il 27 Novembre 2009 da deepblue52
 
Tag: TRE

 
 
 

Pesci

Post n°38 pubblicato il 27 Novembre 2009 da deepblue52
 

Non lo guardo mai. Oggi mi sono concesso una botta di stupidità.

Lo riporto tal quale perchè pur non credendoci we come augurio di buon giorno non è male!

pesci

pesci
18 febbraio
19 marzo


Carica: Denaro: Seduzione:
Salute: Successo:  

Le occasioni si susseguono, Venere e Urano ti dimostrano con generosità il loro favore, non puoi lasciarteli sfuggire ancora. Nel lavoro, negli affari ti dimostri lungimirante, i tuoi progetti sono ad ampio respiro, ma convincenti, come vuole la Luna in II campo. L’amore prende facilmente il volo, riapre il cuore alla speranza

Buon giorno anche a chi divide con me questa pagina aspettando il racconto Rosso!

 
 
 

Ad ogni costo (amo dirtelo) aspettando TRE

Post n°37 pubblicato il 26 Novembre 2009 da deepblue52
 

" Sscusa   il  ritardo.  In  realtà  sono  venti  minuti  che  ti  osservo,  ...  quando  sono  arrivata  eri  già  qui .  E'  tanto  che  aspetti?" 

"Più o meno  trentacinque  anni."

Il  giorno  in  più  F.  Volo

ASPETTANDO "TRE"!

Dopo i Racconti  "Bianco" e "Blu"

arriva TRE il RACCONTO ROSSO

 
 
 

TRE (il trailer)

Post n°36 pubblicato il 25 Novembre 2009 da deepblue52
 

TRE

Il nuovo episodio!

La trilogia si compie!

Dopo LA LETTERA e UNO

per quelli (come Malù) che si chiedevano come andrà a finire

un nuovo (e ultimo) love-triller

con finale a sorpresa!

prossimamente su questo BLOG!

a noi Millenium e la Salander ci fanno ridere!

parola di Deep

 
 
 

Il Problema

Post n°35 pubblicato il 24 Novembre 2009 da deepblue52
 

Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti. (F. Volo. Il giorno in più)

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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