ROY1978

CAPITAN FRASTUONO

Il Capitan Fracassa è una bella storia perché a lieto fine,ma in realtà le avversità affrontate nel corso della vicenda si rivelano scarse e tutt’altro che insormontabili.Gli agguati cui scampa grazie alla propria perizia con la spada sono piacevoli,anche se richiamano alla mente il conterraneo D’ Arta-gnan.Mi piace l’umanità del personaggio,cui ripugna l’idea di togliere la vita al nemico,ma trovo ingiusto che ottenga dal re il brevetto di capitano dei moschettieri solo in virtù del proprio stato di nobile e per l’eroismo in guerra dei propri antenati. D’Artagnan i gradi se li è sudati molto di più.

Altro punto a favore di Fracassa è l’attitudine alla poesia-purtroppo solo accennata da Gautier-

espressa tramite sonetti,madrigali e revisioni teatrali.Talento che lo avvicina ad un altro guascone: Bergerac.Rimpiango che questo aspetto non sia stato sviluppato di più.Il personaggio ne sarebbe u-scito arricchito,come tutto il romanzo.

L’avventura dell’assedio al castello in cui langue prigioniera la bella di Fracassa/Sigognac è un e-spediente letterario talmente trito che anche se Gautier mette le mani avanti dicendo che il suo è un romanzo che ne cita altri,in definitiva mi ha annoiato.

Un altro episodio che ho già letto da qualche parte è quello della bambina che raggiunge il condan-nato a morte e lo pugnala al cuore prima che il boia azioni la ruota.Quando l’ho letto ho gridato"al plagio",ma non so chi l’abbia commesso.

Mi piace l’idea di ristrutturare il maniero di famiglia che in apertura viene descritto come un rudere pompeiano,perché è e resta la casa di famiglia,dove Fracassa/Sigognac ha le sue radici.Non tollero invece che questi resti convinto della propria superiorità sugli attori che gli hanno dato il pane solo perché lui ha un titolo e loro no.Lo prova il fatto che quando sposa Isabelle non li invita,impedito,

scrive l’ autore,dalla differenza di ceto.La stessa Isabelle,che è stata un’umile attrice finché non ha scoperto di essere figlia di un principe,avrebbe dovuto sfidare anche il re pur di avere al proprio banchetto gli amici e colleghi di una vita,che l’ hanno amata e protetta.Ma mi rendo conto che nel 1600 le idee dell’Illuminismo erano ancora lontane:i nobili erano considerati di origine divina,men-tre gli attori non avevano neppure diritto alla sepoltura in terra consacrata.

Ma il rimprovero maggiore che muovo al personaggio di Isabella è al suo esasperante riserbo virgi-nale,che lei giustifica con il timore di confutare con un comportamento libertino le opinioni correnti sulle attrici,mentre nel contempo vuole avvalorare l’idea che- come le disse la madre in punto di morte- lei sia figlia di un nobile. Insomma si mantiene casta perché è una snob,o cosa?

Mi piace che Fracassa/Sigognac nutra amore per gli animali.Il cane,il gatto e il cavallo alla fine del romanzo vengono ricompensati della loro fedeltà e stanno per godersi una meritata pensione dopo anni di fame e miseria.Peccato che il gatto muoia di indigestione,facendo trovare al padrone un te-soro sepolto in giardino da un suo avo mentre gli sta scavando la fossa.Questo ritrovamento quando Fracassa/Sigognac è uscito dalla povertà è fin troppo da romanzo,ma siccome è ironico mi sta anche bene.

Non so se"Fracassa"sia stato scritto prima o dopo"Scaramouche",ma in entrambi c’è lo stesso colpo di scena sulla reale origine dei personaggi:Fracassa ha un rivale in amore che si scopre essere il fra-tello della bella di turno,così alla fine i due nemici diventano cognati. Scaramouche invece è inna-morato di una donna che per un equivoco crede sua sorella.Anche lui ha un rivale in amore ma si scopre essere suo fratello,mentre una volta chiarito che la donna che ama non è sua sorella,può fi-nalmente dichiararle il proprio amore. Insomma,nel"Fracassa"si sfiora l’incesto con un tentato stu-pro, mentre in "Scaramouche"la paura di commettere un incesto impedisce addirittura la dichiara-zione d’amore. Mi sembra un’astuta variante per aggirare il plagio.

Le descrizioni di Gautier occupano almeno un terzo del romanzo.Sono pittoresche e l’autore fa con-tinui rimandi letterari,ma questo alla lunga sembra sia solo per far sfoggio di cultura visto che spes-so si tratta di informazioni più belle che utili per il lettore.

Un’occasione non colta da Gautier è certo stata quella di usare di più il teatro per capire la vita dei suoi personaggi,i quali anche lontano dalla ribalta si comportano come le maschere che interpreta-no per lavoro.Sarebbe stato bello anche vedere in che misura gli eventi che gli accadono potessero influenzare il loro teatro.