Creato da: tizianacorreale il 16/12/2007
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« Lo sguardo fragileCosa viene dopo »

Caro Sigmund, vedrò di arrangiarmi da sola...

Post n°55 pubblicato il 10 Giugno 2012 da tizianacorreale

Se attorno a te c'è del fumo e cerchi di guardarti attorno. Se qualcuno viene da te e chiede, alla tua mente annebbiata, chiarezza. Se non sei ancora scesa a terra, se non sai bene dove hai lasciato la scala per allontanarti dal tuo ego, ti dico io cosa rispondi: la cosa sbagliata.

Quando poi ti sveglierai, il tuo ego sarà andato a dormire, ti guarderai attorno, stringerai le dita fino a toccare il palmo della mano e sentirai il peso delle tue risposte sbagliate, degli atteggiamenti da correggere, il peso di quella persona che non sei, che il tuo io vorrebbe essere, che il tuo es ti impedisce di diventare.
- Ok, Sigmund puoi guarirmi, ho capito, ma questo non mi interessa. Sei capace di farmi ammalare?
Sono qui in questa stanza, di fronte a me c'è tutto quanto io abbia di importante, puoi chiudere quel bastardo di es da qualche parte e lasciarmi scegliere in pace? -

L'es mi fa le pernacchie, cerca ancora di avere ragione. Sorride, mi prende con le buone. Mi coccola, sento in bocca il sapore della dolcezza delle sue parole confortanti, ma non mi faccio ingannare, perché sento anche l'ego russare, e resto di fronte a tutto quanto vorrei essere, cercando di afferrarlo.
La strada per andare dall'es è divertente: uno scivolo a spirale in cui perdi il senso dell'orientamento ma sai bene di essere in un preciso canale voluto da dio sa cosa, dio sa chi, dio sa perché.
La strada per chi vorresti essere è invece tortuosa, piena di fili rossi da non tagliare, come uno di quegli antifurti a raggi che si incrociano, devi stare attentissima a non farti colpire da neppure un raggio, ogni raggio è una ferita a ciò che potresti diventare, svilisce ciò che potresti essere.

- Non hai colto Sigmund, l'essenza del tuo genio. Lo vedi questo corpo ellissoidale enorme, che gira e ci trascina? Tu dovevi insegnarci a camminare su esso , e invece eccoti qui, a dipingerne ogni singolo dettaglio, ricomporre in un puzzle infinito i pezzi che formano ogni singolo essere umano. Sai tagliarli? Sai mischiarli? No! Tutto ciò che fai è comporre una figura che hai già, sullo scatolo della confezione. No grazie, Sigmund, vedrò di arrangiarmi da sola -

 

 
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