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Un blog creato da Il_capo_dei_cattivi il 19/12/2004

Malvagità Paradossa

E sono solo agli inizi.....

 
 

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Viste aliene

Post n°121 pubblicato il 12 Maggio 2006 da Il_capo_dei_cattivi
Foto di Il_capo_dei_cattivi

Viste aliene

 

“Comandante siamo in orbita.”

Pronunciò con austera impostazione il comandante, mentre avvolto nella sua aderente tutina interspaziale rossa e blu sostava nei pressi della sua poltrona di comando in plancia.

“Bene guardiamarina, sono fiero di lei. Abbiamo attraversato stramiglionardi di parsec oltre ad alcuni sboronazzigliardi di anni luce con una sola ed unica toilette a bordo, e infine siamo qui: in orbita attorno al pianeta Terra. Rallegriamoci orsù dunque!!!”

“La sua guida ci è stata preziosa beneamato Comandante Zuxugaluggazuuuzabixulkawwwuzu, (nota allitterazione del meno diffuso appellativo: Letame)”

“Miei prodi componenti dell’equipaggio, il vostro supporto e l’armoniosa collaborazione fattiva instauratasi a bordo sono stati impagabili risorse per questo prodigioso primo viaggio interstellare eseguito dalla nostra beneamata razza di umanoidi un po’ bruttini e sbaveggianti come lumache”

“Siamo tutti contenti come se fosse Capodanno. Ossia l’incantevole rito festivo tribale che la razza umana solennizza una volta all’anno, per ricordare che tutti gli anni (senza mai essere fallace) il loro pianeta fa un giro attorno al sole.”

“Hip hip”

“Urrha Urrha Urrha!!!!!”

“Ed ora torniamo alla nostra virtuosa attività: è il momento di analizzare questa società umana e terrestre per prepararci al primo contatto con la loro affascinate razza”

Prese fiato da quella probosidina floscia più  o meno quanto te, e pronunziò risolutamente:

“Attiviamo i sensori.”

Uno dei membri dell’ equipaggio toccò, con le sue ventose da polipino arentato da giorni sugli scogli al largo di Porto Marghera, un pannello che emise dei versetti molto fastidiosi e simili a quelli che fa il frigo quando lo lasci aperto.

“Comandante, mando le immagini sullo schermo della plancia di comando?”

“Le attendo con trepidazione. Siamo qui per questo! Siamo interpreti di uno dei più grandi momenti per la nostra razza e per quella umana, anzi direi per l’universo intero!!”

“Ecco le immagini!!”

 

………

[trascorrono alcuni momenti di imbarazzo…]

 

“Guardiamarina ?”

“Mi dica, superbo comandante Zuxugaluggazuuuzabixulkawwwuzu?! Sono tutto orecchi (ed infatti la mia anatomia prevede che possieda centodiciotto padiglioni auricolari)”

“Credo che le immagini siano piuttosto disturbate… non vedo bene… non capisco”

“Controllo gli strumenti”

Muovendo accuratamente le sue ventosine bavose lungo solito pannello, ormai invischiato in una specie di baco composto prevalentemente di muco colante e filamentoso, fece alcune verifiche.

“Oh mio valorosissimo Comandante Zuxugaluggazuuuzabixulkawwwuzu. La strumentazione funziona correttamente. Le immagini sono valide.”

 

………

[Seguono ancora alcuni momenti di impaccio…]

 

“Quello che vedo sullo schermo… esattamente… cosa sarebbe?”

“Signore… credo che si tratti di un… di un… umano… bhè almeno credo… io non so niente, son qui perché sono stato raccomandato dal prozio di mia moglie che è senatore. Io leggo solo quello che scrive sullo schermo il nostro sofisticatissimo computer inventato da altri che invece sono stati licenziati secondo la garbata politica di riduzione costi”

“Capisco… “

 

………

[ancora altri momenti di perplessità…]

 

“Guardiamarina. Mi metta in interfono con tutto l’equipaggio”

“Comandante Zuxugaluggazuuuzabixulkawwwuzu, eseguo senza alcun tentennamento il suo eccellente ordine”

“Caro Equipaggio… sono all’interfono perché devo farvi una comunicazione della massima importanza. Estraete perciò ogni traccia di cerume contenuto nei vostri centodiciotto orecchi affinché la mia voce possa raggiungere senza intoppi i vostri timpani.”

Il comandante lasciò quindi trascorrere alcuni istanti, affinché l’intera ciurma potesse completare l’operazione di espianto degli eccessi di secrezione gialliccia delle ghiandole sebacee e sudoripare del condotto uditivo esterno. Poi scegliendo un tono di voce grave e leggermente angosciato pronunziò:

 

“La nostra razza ha debellato malattie e malanni sul suo pianeta e su mille altri mondi. Ha sconfitto i malvagi robot spaziali che volevano conquistare l’universo, versando molto sangue dei suoi più validi ed ardimentosi giovani.

La nostra razza ha costruito astronavi immense e meravigliose grazie ad una tecnologia sviluppata in anni di studio e sacrifici e bei voti a scuola.

La nostra razza ha alimentato la cultura e l’armonia dell’universo, regalando disinteressatamente il proprio sapere e le collezioni del Topolino e del Tiramolla.

Ora, dopo aver volato per dozzine di anni, tutti chiusi, stretti e scomodi dentro la stessa astronave, con una sola toilette a disposizione per i milleottocento membri dell’equipaggio (e noi siamo la razza degli Scagazzoni non solo di nome) siamo arrivati ad un passo dall’incontrare l’unica altra forma di vita sviluppatasi nella nostra galassia: Gli umani.

Ed ora, in qualità di comandante supremo, splendido, raggiante e quasi completamente putrefatto e olezzoso, di questa missione, dopo aver avuto una visone chiara e limpida dell’anatomia dei terrestri (ed in particolare di uno), prendo una decisione importantissima: svuotate sul pianeta Terra la tanica contente il raccolto dell’unica toilette di bordo usata ripetutamente dai milleottocento membri dell’equipaggio per i trascorsi dodici anni ed andiamocene.

 

 

La morale: Caro lettore, sono mesi che ti insisto nel dirti che, con la faccia che ti ritrovi dovresti restare più spesso e più a lungo chiuso e ben nascosto in casa.

Adesso guarda un po’ che razza di casino hai combinato…

 

 
 
 
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