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Un blog creato da Il_capo_dei_cattivi il 19/12/2004

Malvagità Paradossa

E sono solo agli inizi.....

 
 

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Post N° 131

Post n°131 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da Il_capo_dei_cattivi
Foto di Il_capo_dei_cattivi

La storia vera della coccinella Piera

 

E torni in ufficio dopo tre settimane, e la scrivania è piena di cartacce, e ti chiedi perché la gente nel duemilasei, piuttosto che mandarti una e-mail, ti scriva degli appunti sui post-it.

Così sulla scrivania ci cono tanti appunti su tanti post-it, talmente tanti appunti sui post-it che non c’è nemmeno un posticino per appoggiare il tuo computer portatile. Bada bene però, che ci sono meno appunti che post-it, perché chi doveva lasciarti un appunto lungo e non riusciva a scriverlo tutto e su un post-it solo, attaccava tanti post-it uno dopo l’altro e ti scriveva che devi ricordarti di questo e di quello, ma anche di quell’altra cosa (anche se in realtà dovrebbe essere lui a ricordarsi di fare tutte quelle cose lì perché lui è stato assunto e pagato proprio per fare quelle cose lì mentre tu sei assunto e pagato per fare altre cose, ma cosa ci volete fare, che se stai via dall’ufficio per tre settimane a cavallo proprio nel periodo a cavallo tra il mese di settembre ed il mese di ottobre ti fanno subito fare da capro espiatorio per tutto quanto, anche della presenza della mezza stagione a cui non è più abituato nessuno perché fino all’anno scorso ti dicevano lagnandosi che non c’era più questa benedetta mezza stagione).

Il fatto è che la colla dei post-it è un po’ scarsina e così i post-it si staccano e quello che veniva dopo a lasciarti un messaggio importante-importantissimo scritto sui post-it, e non sai capire perché non ti ha mandato una e-mail visto che siamo nel duemilasei, te li incasinava tutti quanti, e poi c’è quella che lascia la finestra aperta perché ha quarant’anni e le caldane come la nonna Abelarda così l’arietta che entra li mischia ancora meglio e magari, se la sera si dimentica di chiudere la finestra che apre per fare entrare l’arietta per moderare le sue caldane, un po’ di pioggerella mattutina inzuppa pure tutti quanti i post-it che ti hanno lasciato sulla scrivania con scritto sopra tanti, tantissimi appunti importantissimi invece di scriverti una mail come farebbe anche la vera nonna Abelarda.

Così il primo giorno che torni al lavoro dopo tre settimane trascorse altrove, proprio nel periodo a cavallo tra il mese di settembre ed ottobre, ti viene una cosa dentro talmente forte, ma talmente forte che, seppure non si tratta di un attacco di diarrea, la devi fare subito, ma proprio subito.

E così metti nel cestino tutti quei post-it giallini, scritti in calligrafia geroglifica, e pieni di appunti importantissimi, ma senza nemmeno leggerli, sotto gli occhi increduli di chi te li ha scritti nelle tre settimane precedenti a cavallo tra il mese di settembre ed il mese di ottobre dell’anno duemilasei, quando tutti gli altri nel mondo si scrivono le e-mail per comunicarsi le cose importantissime che se non le fai subito oggi, l’azienda di millequattrocento dipendenti soltanto in Italia esplode e falliamo tutti subito e la concorrenza ci mangia, de il babau stanotte ti viene a trovare.

Però quando liberi al scrivania da tutti quei post-it, che per metterli in ordine tanto da capirci qualcosa ci sarebbe voluto uno scienziato della Ravensburger od anche due, trovi un puntino rosso e nero che ti guarda con gli occhietti suoi belli.

Ed il puntino rosso a pallini neri fa un saltino con cui si appoggia proprio sul dorso di quella tua mano destra dotata di dito opponibile che alla fine dei conti non ti è che ti sia servita ad un granchè fino ad adesso (se non per scaccolarti e fare palline di caccole da tirare)

E fai subito amicizia con quella Animalia Arthropoda Hexapoda Insecta Coleoptera Polyphaga Cucujiformia Cucujoidea Coccinellidae che ti si è spontaneamente appoggiata sulla mano destra, le parli e le racconti, lei ti guarda. Tu sai che con buona probabilità ti sta facendo la cacca sulla mano, ma se anche fosse si tratta comunque di una cacca piccolina ed a te non dispiace che una coccinella ti sia venuta e trovare appoggiandosi sulla tua mano e che tu gli parli le racconti e ci giochi anche se ti sta facendo la cacca sulla mano.

Poi ti rendi conto che i titolari degli occhi stupiti di coloro che ti avevano scritto tutti quei post-it (che tu hai buttato via perché non si capiva un cazzo ed erano anche un po’ bagnati per via della finestra lasciata aperta da cui probabilmente è entrata la bella coccinella Piera) con scritto sopra tanti appunti importantissimi che se non te ne occupi subito l’azienda sprofonda e viene devastata come, od anche peggio, di Cartagine dopo la conquista romana di Scipione L’Africano tant’è che ci spargono anche il sale sopra alle rovine, pensano che staresti meglio in un ospedale psichiatrico, appeso a testa in giù a fare l’elettroshock con le lampadine in bocca come lo zio Fester della famiglia Addams ed allora capita che la coccinella Piera vola via e chissà dove va.

E così tu resti solo a fare il puzzle dei post-it, tu da solo incompetente in materia perché il puzzle più grosso che hai mai risolto in tutta la tua vita grazie alla mano con il dito opponibile su cui si era posata la coccinella Piera è quello da sei pezzi che avevi trovato come sorpresa nell’ovetto Kinder e tieni ancora incorniciato sopra il letto tutto fiero di te. E perciò ripeschi dal cestino tutti i post-it gialli con la colla scarsa, dopo che il tuo capo che ti è passato vicino e ti ha chiesto se hai letto i suoi post-it su cui aveva scritto delle cose importantissime che se non le fai subitissimo l’azienda intera la usano per provarci l’atomica i nordcoreani e poi Bush ci applica la sanzioni a noi che non si può mica scherzare con questo e con quello e anche con l’altro.

E chissà dov’è andata la coccinella Piera che è volata via attraverso la stessa finestra da cui è entrata, chissà quando si è nascosta sotto ai post-it di cui non si capisce niente ed io vorrei che succedesse come la Settimana Enigmistica e che trovo un post-it dove ci sono le soluzioni e capisco che cosa diavolo devo fare di corsa-corsissima, che se no tutta l’azienda fallisce ed anche i fantasmi degli ex-dipendenti mi vengono a tirare i piedi di notte quando sono nel letto, e poi c’è la carestia, la peste bubbonica di don Rodrigo che se non faccio tutto subito-subitissimo ci affama tutti. Ma io non capisco perché tutti quegli uomini, capo compreso non mi hanno scritto delle mail con le loro mani con il dito opponibile su cui non si è appoggiata la coccinella Piera perché le ha buongusto ed ha scelto invece me, soltanto me.

 

Ciao

 
 
 
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