Parole
Trovare le parole
per dirti ti amo,
trovare la forza
per dirti amore
sono due cose
che in ogni uomo
non sono sempre uguali.
Vorrei gridare al mondo
le parole,
ma non ho forza
nè voglia
per farti sapere.
Il mondo naviga
lentamente nello spazio
eppure la vita
scorre veloce.
Il tempo passa
eppure,
non so dirti
Ti amo!
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Ma Veronica Lario ci aveva avvertit
Post n°22 pubblicato il 20 Gennaio 2011 da unocometanti_1
pubblicata da Gianfranco Fini Presidente il giorno giovedì 20 gennaio 2011 alle ore 18.45
di Domenico Naso
Ecco, questo vorrei dire a Veronica Lario. Perché l’ex signora Berlusconi ci aveva avvertiti. Lei sapeva. Lei ha detto quello che c’era da dire e noi dovevamo capire. Ha cominciato nel gennaio 2007 quando lui, il Cavaliere, ancora stordito dalla sconfitta di misura contro Prodi, si era lanciato in eccessive galanterie nei confronti della fresca onorevole ed ex-soubrette Mara Carfagna: «Se non fossi sposato ti sposerei». E ancora: «Con te verrei in capo al mondo». La risposta era stata durissima. E soprattutto strana, perché l’ex attrice Veronica non era, e non è, donna da copertina. «Questa linea di condotta – scriveva la Lario a Repubblica – incontra un unico limite, la mia dignità di donna che deve costituire anche un esempio per i propri figli, diverso in ragione della loro età e del loro sesso. Oggi nei confronti delle mie figlie femmine, ormai adulte, l’esempio di donna capace di tutelare la propria dignità nei rapporti con gli uomini assume un’importanza particolarmente pregnante, almeno tanto quanto l’esempio di madre capace di amore materno che mi dicono rappresento per loro; la difesa della mia dignità di donna ritengo possa aiutare mio figlio maschio a non dimenticare mai di porre tra i suoi valori fondamentali il rispetto per le donne, così che egli possa instaurare con loro rapporti sempre sani ed equilibrati».
Due anni dopo, Silvio è tornato al governo, la Carfagna è ministro, Veronica è a Macherio, nel suo confino dorato. In primavera si comincia a parlare di liste per le elezioni europee e circolano i primi nomi di veline, starlette, bonazze senza arte né parte ma che piacciono tanto, ma proprio tanto al presidente del Consiglio. Di nuovo, reazione furente: «Quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, - dice la Lario all’Ansa – è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti». E ancora, incalzando il marito ormai più che chiacchierato e dando una lezione di dignità a tutti noi, parlava di «figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica». Rileggetela più volte questa frase, come ho fatto io prima di scrivere questo articolo. È profezia. È lucida visione. È vaticinio fin troppo facile su un uomo che conosceva bene.
Ma la parte che ci fa più riflettere, che metteva sotto la lente di ingrandimento le debolezze dell’uomo allo sbando, è la seguente: «Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata». Siamo in molti, in troppi ad esserci sbagliati. Ci scusi ancora, signora Lario.
20 gennaio 2011
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