Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Cento post ed un'anno di blog

Post n°100 pubblicato il 10 Novembre 2007 da lauro_58
Foto di lauro_58

Questo è il post n° 100, ma in ordine cronologico non è l’ultimo che ho scritto. E’  il post con cui volevo aprire un'anno fà il blog cosa che non feci.
Ricordo che all'ultimo rinunciai ad inviarlo preferendo qualcos’altro.
Lo faccio oggi ... era un venerdì più o meno verso le 16.00 quando scrivevo …


E' successo che un giorno aprendo la finestra che illuminava la mia stanza, ho visto le nuvole entrarci dentro, e poi le rondini seguite da larghe chiome di alberi frondosi.
E continuava ad entrare di tutto assieme alle nuvole, che spingendosi una con l'altra cercavano di conquistare un pò di posto.
Poi iniziò a piovere, e la pioggia cadde copiosa bagnandomi, la sua violenza confondeva il mio stupore.
D' un tratto uno squarcio tra le nuvole, ed il sole conquistò tutto lo spazio lassù ... sopra il soffitto, e mi asciugò.
Controllai se nella stanza ci fosse ancora quello che ero abituato a vedere.
Qualcosa era rimasto, e mi sorpresi che tra le cose che mi sarei aspettato di riconoscere
ci fosse anche quello, anzi al momento ... non vedevo null'altro che un monitor ed una sequela di minuscoli rettangolini.
Imparai solo più tardi a chiamarli pixel, ma in quel momento l'interesse fù per ciò che mi sembrava di scorgere
tra un rettangolino e l'altro.
Una specie di riflesso, non sapevo descriverlo bene, di sicuro definirlo digitale era riduttivo.
Ma non c'era nulla di normale in ciò che capitava in quei momenti nella stanza.
Mi convinsi che la cosa più semplice fosse di credere in un RiflessoDigitale, ed allora cominciai a seguirlo, assecondando la sua corsa e cominciando a visitare gli angoli che andava via via illuminando.
Non sapevo se era la cosa giusta da fare, ma come spesso accade era l'unica che avesse un senso e decisi di continuare.
Ed intanto la lotta tra nuvole, sole e tutto ciò che poteva entrare continuava sopra la mia testa, in un turbinio incessante.

Seguo ancora oggi quel riflesso, se mai questo può avere un senso. Dietro un monitor con tastiera e mouse, oppure davanti ad un foglio ed una matita, senza farmi troppe domande, cercando di emozionarmi mentre scrivo ... magari è questo quello che lui vuole!

Lauro.

 
 
 
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