Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Una promessa da mantenere

Post n°173 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da lauro_58
 

Io mio ultimo racconto Il pesciolino rosso,  che ha partecipato al gioco letterario di Writer, è risultato tra i più graditi dei 45 che concorrevano. Sono particolarmente lusingato per il risultato raggiunto. Ho ricevuto numerosi commenti positivi, alcuni dei quali anche in messaggeria, e molti gratificanti oltre ogni mia aspettativa. La qualità letteraria è stata decisamente superiore alla media e questo da un ulteriore valore al risultato raggiunto. Al di la di tutto è stata una magnifica occasione di conoscenza ed interazione fra bloggers. Con molti di loro la frequentazione è nata grazie ad iniziative come questa, con altri continuerà grazie a questa iniziativa invece.
A tutti un saluto affettuoso ed un racconto, sperando di fare cosa gradita.
Lauro.

Una promessa da mantenere

Filippo fischiò dalla strada poco dopo le tre del pomeriggio, mi affacciai alla finestra.
Arrivano.” gridò.
Gli feci un cenno d’intesa con la mano.
Era dalla mattina che stava di vedetta in cima alla collina e poi s’era gettato giù per la discesa. Mi sembrava di vederlo, scendere urlando e sbandando in equilibrio precario tra sassi e buche. Ma aveva una promessa da mantenere.

Filippo era uno su cui poter contare, uno sveglio.
Me l’ero trovato in giardino d’improvviso; io seduto intento a scrivere all’ombra dei lecci e lui sbucato da chissà quale varco nella rete di recinzione.
Quella dannata rete è in pessime condizioni. Un giorno o l’altro devo decidermi e sostituirla.” Pensavo mentre il ragazzino mi girava intorno senza timidezza.
A chi scrivi?” fece ad un certo punto.
A me.” dissi senza guardarlo, sperando che questo lo inducesse ad andarsene.
Che scemenza! Non fai prima a pensarti?” rispose invece.
Lo guardai incuriosito, se fosse stata una partita a poker lui aveva appena rilanciato. Decisi di andare a vedere!
Qualche volta, a scriverle, le idee diventano più chiare.”
Perché … tu non le hai chiare le idee?”
Diciamo che a volte mi risulta difficile averle.”
Che vuol dire, che hai idee difficili?"
Un po’.”
E poi le lettere che scrivi, te le spedisci pure?”
Le mando a un signore, lui le stampa in un libro che poi mi manda da leggere.”
E’ complicato così!”
Dici?”
È perchè sei vecchio che fai cose così strane?”
Vecchio ora! Diciamo maturo.”
E … hai finito di scriverla, questa lettera?”
Proprio adesso!”
Ma in fondo a questa lettera c’è scritto Giancarlo, invece tu sei il signor Luigi.”
Quando mi scrivo, mi chiamo con un altro nome. Non dirmi che tu, quando giochi, non usi un altro nome.”
Si è vero! In bicicletta sono ValentinoRossi.”
Ma non corre in moto?”
Cosa c’entra! C’è differenza, il mio nome è tutto attaccato e poi mica posso guidare la moto, io!”
Avrei voluto chiedergli perché quel nome tutto attaccato; avrebbe avuto senz’altro una risposta originale da darmi. Non ebbi il tempo di farlo. Mi salutò in modo perentorio e se ne andò. Non gli dissi di tornare, ma dopo qualche giorno era di nuovo lì, sbucato dal nulla sempre per via della rete malandata; mi piacque come ci salutammo.
Ciao Giancarlo.”
Ciao ValentinoRossi.”
Questa volta nessuna domanda, lui si arrampicava sulle piante ed io scrivevo. Cominciai a leggergli qualche frase. Filippo, da lassù ascoltava, poi commentava senza pregiudizi ne timori.
Col tempo entrammo in confidenza e quando gli chiesi se voleva fare la spesa per me mi disse.
A te non piace la gente, vero?”
Non è che non mi piace, ma preferisco scrivere a chi è lontano piuttosto che parlare con chi è vicino. È meno impegnativo perché hai più tempo per pensare e si dicono meno bugie.”
E’ vero; anche a me, quando ti stavo vicino, una bugia l’hai detta. Ma non l’ho mica bevuta che scrivi le lettere per te.”
Aveva ragione, le cose semplici restano semplici e se diventano complicate spesso di mezzo c’è un adulto; per giustificarmi lo accompagnai in casa e gli mostrai i miei libri.
Scrivere è il mio lavoro. Ma è vero sai, che ho iniziato per chiarirmi le idee.”
Ti credo, allora hai detto solo mezza bugia.” e cominciò a toccare tutto.
Dopo qualche giorno il postino portò un pacco, lo feci aprire a lui.
E’ un libro, lo hai scritto tu ?”
Si.”
E quello lassù anche lo hai scritto tu? Ha lo stesso titolo del film che danno al cinema.”
Proprio così ValentinoRossi.”
Mamma dice che quel film ha vinto un premio importante. Che dice la lettera?”
Che domani saranno qui i giornalisti ed io non li voglio vedere. Sono più noiosi della gente e fanno dire un sacco di bugie. Oggi dovrai farmi spesa doppia, domattina andare sulla collina ed avvisami quando vedrai arrivare qualcuno. Me lo prometti ?”
Promesso!”
Poi io chiuderò porte e finestre finche non se ne andranno, ma farò solo finta di non esserci. Tu vieni quando vuoi passando da dietro, sai come fare.”

Quando Filippo fischiò erano da poco passate le tre.
Arrivano!” disse. Gli feci un cenno d’intesa e gli lanciai una corposa mancia. Lui la raccolse e me lo rilanciò.
Una promessa è una promessa e poi … non serve tra amici! ” mi gridò allegro.
Prima di chiudere le persiane lo vidi allontanarsi impennando la bici.
Come Valentino Rossi.

Una promessa da mantenere è un riflessodigitale di Lauro
 

 
 
 
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