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Inno a Roma - Puccini

Tratto da: http://www.youtube.com/watch?v=OOYaU0NUrg0
Pubblicato da: SpiritoDiAcciaio

 

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Kyenge e affini

Post n°58 pubblicato il 07 Novembre 2013 da Risocita

 

Dichiarazioni estratte da:
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Kyenge-Sono-nera-e-ne-sono-fiera-LItalia-non-e-razzista-giu-i-muri_32151877248.html

Roma, 3 mag. (Adnkronos/Ign) - "Non sono di colore ma sono nera e lo dico con fierezza. Bisogna imparare a usare la terminologia giusta per chiamare le persone".

Quindi la signora Kyenge si rivela anche inconfutabile linguista! Peccato che il vocabolo "nera", così come la locuzione "di colore", non sia appropriato. Il termine giusto, secondo il Devoto/Oli è "negra".
Infatti, il dizionario recita quanto segue:

"negro (né-gro) agg. 1. Relativo a una delle grandi suddivisioni antropologiche dell'umanità, indigena della massima parte dell'Africa a sud del Sahara, la cui distinzione più vistosa e tradizionalmente sottolineata consiste nel colore scuro della pelle, dovuto ad abbondanza di pigmento; come s.m. (f. -a), individuo appartenente a questa suddivisione antropologica; fig., con riferimento alla tratta dei negri, simbolo di assoggettamento a condizioni durissime di lavoro o di sfruttamento: lavorare come un n.; fare il n., lavorare molto e duramente per una retribuzione modesta • Chi scrive testi per altri, restando nell'anonimato (vedi anche GHOSTWRITER). 2. arc. o lett. Nero: Sei nella terra negra (Carducci). 3. N. amaro, vitigno del Leccese che dà vini neri da pasto superiori. [Dallo sp. negro, che è il lat. niger -gra -grum]".

Ma la signora non si accontenta di elargire cultura in terra altrui, e prosegue:

"Sono nera, italo-congolese - ha aggiunto la ministra, come lei stessa si è definita - appartengo a due paesi e a due culture che sono entrambe dentro di me. Non posso definirmi completamente italiana né completamente congolese, ma è proprio questa l'importanza della diversità".

Ed eccola trasformata in provetta giurista! Peccato che anche in questa veste esterni un modo tutto suo di concepire l'appartenenza ad una nazionalità.
Infatti, la Costituzione della Repubblica democratica congolese cita quanto segue:

Article 10 - La nationalité congolaise est une et exclusive. Elle ne peut être détenue concurremment avec aucune autre. La nationalité congolaise est soit d'origine, soit d'acquisition individuelle. Est Congolais d'origine, toute personne appartenant aux groupes ethniques dont les personnes et le territoire constituaient ce qui est devenu le Congo (présentement la République Démocratique du Congo) à l'indépendance. Une loi organique détermine les conditions de reconnaissance, d'acquisition, de perte et de recouvrement de la nationalité congolaise.

TRADUZIONE:

Art. 10 - La nazionalità congolese è una ed esclusiva. Essa non può essere detenuta in concomitanza con qualsiasi altra. La nazionalità congolese è o d’origine, oppure d’acquisizione individuale. E’ Congolese d’origine, qualsiasi persona appartenente a gruppi etnici il cui popolo e territorio costituivano ciò che divenne Congo (ora Repubblica Democratica del Congo) con l’indipendenza. Una legge organica determina le condizioni di riconoscimento, di acquisizione, di perdita e del recupero della nazionalità congolese.

La Kyenge, riferendosi agli attacchi razzisti contro di lei, ha poi commentato che "sta rispondendo l'atteggiamento e la solidarietà che arriva dagli italiani", sottolineando che "non è importante la mia risposta ma quella che dà il paese. E l'Italia non è un paese razzista, ma ha una tradizione e una cultura dell'accoglienza, dell'ospitalità verso l'altro".

Infatti, signora, l'italiano medio non si reputa razzista, tuttavia, se discriminato, è disposto a difendere i suoi diritti e quelli dei suoi figli con le unghie e con i denti: la provocazione induce reazioni uguali e contrarie! A tal proposito, invece di farsi boriosamente portavoce della totalità del popolo che la ospita, perché non indice un ben più attendibile referendum?
E quando con paciosa, finta bonarietà ci fa sapere che le banane lanciatele sono uno spreco, specie in un periodo di grave crisi, dia un'occhiata a quanto costa a noi italiani un nuovo ministero di cui facevamo volentieri a meno!
Non vogliamo proseguire con sue più recenti affermazioni per non allungare oltremodo il discorso: lei sa bene, così come gli italiani, a cosa ci riferiamo.

Resta il fatto assolutamente ingiustificabile che lei è entrata in Italia da clandestina, commettendo un reato, e oggi siede al Governo!
Per altri, italiani, non funziona così.

 

 
 
 
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