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L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

 

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Essere tutti dalla stessa parte

Post n°189 pubblicato il 21 Maggio 2017 da RoHarLu

Tutti hanno diritto di “vivere”.

Per vivere si intende esprimersi, essere chi si è, palesare e rappresentare le proprie creazioni, e non ci si riferisce certo [ad un diritto] alla Vita in se stessa, atteso che, essendo tutti noi prodotti della stessa Fonte/Sorgente [di Vita], un diritto fissato in questi termini non avrebbe assolutamente alcun senso.   

Eppure non riconosciamo questo “diritto” [di vivere] a tutti. È una grande ingenuità, conseguenza dell’ignoranza di chi/cosa siamo, e di chi/cosa gli altri sono.

Mentre, un terribile effetto di questa “grande ingenuità”, è la creazione di un tragico schema, immediatamente trasmesso a tutta la specie, oltre che all’intero Universo, e, in tal modo, operativo in tutte le direzioni, di “disconoscimento”, di “incoscienza”, e di oscurantismo diffuso.

Con questo non si vuole dire che occorre permettere tutto a tutti. Come si è sempre detto, non possono non esistere delle “regole di coesistenza”, che sono poi in naturale coerenza con i meccanismi operanti nel Multiverso di riferimento.

Sono regole che non necessariamente hanno qualcosa a che vedere con le norme del “diritto delle collettività”, nella gran parte dei casi emanate, soprattutto finora, per questioni di oppressione e controllo, e al fine di mantenere gli esseri di questo piano nelle varie situazioni di asservimento.

E, soprattutto, si tratta di regole che non possiamo scegliere di non seguire, visto che le “onde” in qualche modo attivate in ogni caso completeranno il proprio corso.

La gente sul pianeta è al momento piena di frustrazione, rabbia, e gelosie di ogni genere. Cercano in ogni momento e situazione, il contrasto, inneggiando a dettami che loro per primi non sono in grado di - e non vogliono – rispettare. Se non pubblicamente, quasi certamente nell’ambito delle proprie pareti domestiche.

Il rispetto per gli altri, e del senso di regalità che ogni creatura naturalmente possiede, in quanto derivazione della Fonte/Sorgente, Origine di tutto ciò che È, non ha alcun valore per la maggior parte di tali individui.

In tutto questo, c’è sprovvedutezza e mancanza di accortezza. E chi vuole tenere l’umanità soggiogata, ha poco da ingegnarsi in tal senso, visto che essa appare totalmente in balia dei propri istinti, seppur sollecitati e amplificati dai vari programmi di controllo e oppressione attivati da quei folli che hanno scelto la non Luce e il disamore.

Eppure basterebbe poco per essere gioiosi e appagati. E grandi prosperità, e abbondanze, e sviluppi di ogni genere, nelle innumerevoli vie suscettibili di scelta, possono costituire la perfetta normalità per tutti gli esseri della terra.

Si sta costruendo questo, in verità. Ma in tanti ostacolano, bloccano, ritardano, e molti lo fanno anche senza rendersene effettivamente conto, già ogni volta che scelgono il dissidio invece che la composizione, la lotta invece che l’abbraccio, la prevaricazione piuttosto che la comprensione.

Così, è l’atteggiamento, verso la vita, verso il mondo, verso gli altri, ad avere un grande ruolo in tutto questo. Che è in effetti, l’autentico protagonista del cambiamento, e della direzione che quest’ultimo assumerà, se quella della gentilezza o dell’afflizione, del sostegno o della sconnessione.

Lo si è sempre detto, non tutti devono scegliere le stesse cose, e non tutti devono stare nello stesso posto. Questo pianeta oltretutto, è nato e si è sviluppato proprio lungo il versante della molteplicità, della varietà, e della versatilità.

Tuttavia, quando riconosciamo – che poi, veramente abbiamo questo diritto? - a ciascuno il proprio “diritto” alla “piena” esistenza, e a tutto quanto auguriamo e bramiamo per noi stessi, specialmente dopo che abbiamo imparato ad amare e ad onorare totalmente e assolutamente noi stessi – allora si che siamo tutti dalla stessa parte. 

Innanzitutto dell’Umanità. Quindi, dell’Uno che tutto ÈNamasté.

 

Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

 

Marius L.  

 
 
 
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