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La frequenza di un Gruppo di Luce

Post n°199 pubblicato il 20 Luglio 2017 da RoHarLu

La nostra è una libertà senza confini. È così che è, ed è questo che tutti dovremmo reclamare.

Niente e nessuno può restringere la nostra sovranità. E qualsiasi limitazione, condizionamento, manipolazione, della nostra libertà, può essere raggiunto solo con il nostro consenso. Un consenso “estorto”, a volte. Sottinteso, in altre circostanze. A volte più esplicito, seppur magari, facendoci credere essere in quella particolare circostanza la cosa più giusta, e migliore per noi, o per altri che ci stanno a Cuore.

Noi siamo esseri sovrani per diritto di essenza. Noi siamo così perché siamo diretta espressione – e qualsiasi altra cosa lo è allo stesso modo – del Creatore, o di Ciò, qualsiasi cosa sia, che ne sta alla base, esistendone, ammesso che si possa in tal modo definire, a prescindere.

Ciascuno sceglie, nella pienezza della sua autodeterminazione, la vibrazione che vuole sperimentare. La crea per certi versi, entrandoci dentro con parti di se stesso.

Così, un mondo è fatto da esseri sovrani che scelgono, e insieme creano, una gamma di esperienze connesse ad un particolare livello vibratorio/dimensionale.

La frequenza dominante di quel particolare mondo sarà definita da coloro che esprimeranno la tonalità più bassa. Pertanto, se quel mondo vorrà passare ad una gradazione “superiore”, ammesso che di questo si tratti, tutti dovranno agire in tal senso, oppure scegliere qualcos’altro.

In ogni caso, l’eventuale nuovo mondo, o, meglio, la sua frequenza, sarà determinata da chi si trova sullo scalino più basso di quella particolare scala energetica.

Di conseguenza, se la Terra, come sta accadendo - sceglie di passare ad un livello più “elevato”, tutti dovranno farlo, o optare per un piano diverso, più adatto alle proprie “corde dimensionali”.

La stessa cosa avviene in un gruppo di Luce. La sua “frequenza”, il suo livello di “vibrazione”, è determinato dai componenti che esprimono la carica energetica più bassa.

Quindi, basta un solo essere che si esprima ad un valore più “sommesso” della gradazione, che tutto il gruppo non solo ne risenta, ma è lì che in qualche modo, nel senso più generale del termine, verrà trasportato.

Questo lo sa bene anche chi vuole tenere in giù la vibrazione complessiva dell’umanità. Da qui il condizionamento e la programmazione, oltre che la manipolazione incessante, ripetuta, persistente.

E se un popolo, una razza, dovesse alzare la propria frequenza, basterà introdurre esseri che si esprimano a livelli più contenuti, che il risultato sarà subito ribaltato, o, comunque, fortemente ostacolato.

Per questo nei gruppi di Luce avvengono continue “infiltrazioni” di esseri a frequenza più modesta.

Noi siamo abituati ad accogliere, a manifestare “misericordia”, ad essere aperti e accessibili per chiunque.

Questo non è sbagliato in se stesso, e comunque va in qualche modo bene per noi. Sempre se dimostriamo di conoscere l’intera verità su come le cose effettivamente funzionino.

È come tenere la cassaforte di casa sempre aperta, dando la possibilità a chiunque di poter prendere ciò che il suo ego desidera. In una situazione in cui si convive con gente magari poco onesta, quanto tempo passerà perché la cassaforte irrimediabilmente si svuoti, lasciandoci probabilmente anche nell’impossibilità di provvedere al necessario per sopravvivere?

La stessa cosa avviene a livello energetico. Se siamo aperti e disponibili con chiunque, quanto tempo durerà la nostra capacità energia? Saremo in grado di ricostituirla, e in quanto tempo, se depredati e saccheggiati?

Un gruppo di Luce, per definizione, deve essere aperto a tutti. Ma questa apertura è necessariamente “condizionata” dal sincero desiderio altrui, da autentiche onestà ed integrità altrui.

Il desiderio della Verità, della Luce, della Libertà. Il desiderio di conoscere chi si è, e di vivere in coerenza con questo tipo di realizzazioni.

Molti gruppi di Luce sono falliti, e falliscono, proprio per questa inesperta e sprovveduta breccia, illimitata e senza riserve, nei confronti di chicchessia. Anche, quindi, di chi non possiede le opportune credenziali.

E, anche, degli “infiltrati”.

Infiltrato è chi non accetta. Chi ha solo dubbi e nessuna stima. Chi vuole solo “smascherare”, che è un altro modo per qualificare gelosia, invidia e frustrazione. Chi afferma di non poter mai essere ingannato, e non riesce ad accorgersi di quale “padrone” stia realmente “servendo”.

In un gruppo di Luce un infiltrato può essere subito riconosciuto per come partecipa, per gli altri “amici” che frequenta, per gli “alleati” dai quali si fa accompagnare.

Il suo obiettivo, seppur egli stesso possa anche esserne poco,  ma è certamente chiaro in chi lo ha mandato/manipolato/condizionato – è quello di far affondare, fallire, il gruppo. Perché non lo sopporta. In verità lo odia, visto che alla fine rappresenta il fallimento del suo percorso di vita, non riuscendo a “provare”, a sentire, ciò che gli altri del gruppo avvertono e sperimentano, e, perciò, a scorgerne il valore.

E chi ne consente l’ingresso, pur nel suo candore, nel suo ingenuo presupposto di dover abbracciare tutto il mondo, è, suo malgrado, complice di quel naufragio.

Tutti sono Dio. Tutti sono divini. Tutto è la stessa Essenza. Tutto origina dalla stessa Fonte.

Ma è proprio questo che dovrebbe portare ciascuno di noi a rispettare le scelte di ogni altro. Se qualcuno chiede qualcosa che noi possediamo, perché ne abbiamo immagazzinato l’esperienza, possiamo condividerla, e non c’è niente di male in questo. Ma se qualcuno va oltre, o contro, il nostro tragitto, perché non lasciarlo andare?, perché volerlo a tutti i costi coinvolgere?

Tutti sono, e devono essere, liberi.

Forse qualcuno dirà, anche liberi di farci del “male”, o danneggiarci”!

Si, perché no! Ma noi siamo allo stesso modo liberi di non permetterlo. Anzi di neanche lontanamente permetterlo.

Un gruppo di Luce è composto anche da due sole persone, già solo due esseri, che seguono però la stessa strada con il comune intento di supportarsi, sorreggersi, aiutarsi lungo il percorso. E, perché no, farsi “compagnia” anche.

Ma si tratta di esseri affini, almeno in quello che si propongono di conseguire.

Esso è, e deve essere aperto, a chiunque esprima questo stesso intendimento, e metta le sue energie a disposizione dello stesso progetto.

Anzi, deve essere pronto ad accogliere immediatamente chi si dimostra di tale fatta.   

Ma deve allo stesso modo essere pronto a respingere chi ha altre volontà. E tutti i membri devono fare fronte unico in tale direzione.

Perché, agendo altrimenti, non si farebbe bene ad alcuno.

Sicuramente non al gruppo, ma neanche a coloro che al momento sembrano persi per altri itinerari. Namasté.

 

Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

 

Marius L.  

 
 
 
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