Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
 

Messaggi di Novembre 2020

La bellezza è ciò che contraddistingue la creazione ..

Post n°326 pubblicato il 29 Novembre 2020 da RoHarLu

La bellezza è ciò che contraddistingue la creazione.

In verità creazione, creatore e bellezza potrebbero essere considerati sinonimi.

Per tale ragione uno dei sintomi del processo di risveglio ha a che vedere con l’enorme apprezzamento della bellezza, in qualsiasi forma, modo, svolgimento, essa si manifesti.

La bellezza è ciò che è speculare alla parte più intima di noi stessi, e ciò che alla fine ci rende uno con tutto ciò che discende dal creatore.

Questo non esime da preferenze, opzioni, distinzioni e predilezioni, anche se la bellezza non può non prescindere da ciò che appare consolidato dalla consapevolezza sociale, ad oggi non adeguatamente supportata dalla vera luce, e da ciò che la narrativa dominante, scritta da chi al momento riesce ancora a tratti a gestire il pianeta, controllandone il flusso delle informazioni, vorrebbe imporre come tragitto da perseguire.

Come tutti dicono, la storia è stilata dai vincitori, e da chi ha soggiogato le fonti delle comunicazioni.

La gestione di un sistema di questo genere comporta vari step.

Innanzitutto tende a veicolare continuamente, senza interruzioni, come un bombardamento a tappeto – adoperando anche strumenti di forza, inganno e tradimento - l’informazione che si vorrebbe fosse seguita come vera, ignorando completamente, e senza eccezione alcuna, tutte le altre. Quindi portando ad emarginare e demonizzare, in tutti i modi possibili e immaginabili - socialmente, personalmente, professionalmente, etc. - tutti coloro che, possedendo uno spirito più critico, essendosi attivato il processo di risveglio e innescato il ricordo della propria reale natura – cosa che invariabilmente porta più facilmente a riconoscere le crepe e le contraddizioni di  un sistema corrotto rispetto a quanto il proprio intimo stabilmente e naturalmente suggerisce – non riescono ad accettare la narrativa corrente, ricercando fonti alternative di verità più coerenti e armonizzate con la propria idea di equilibrio e proporzione.

Spesso si sente parlare di “complottismo” e “complottisti”. Senza necessariamente generalizzare, la gran parte di coloro che vengono considerati tali sono spesso proprio i liberi di spirito, coloro che si distaccano in maniera ferma e determinata dal nucleo delle concezioni e pensieri correnti, oltre che dal flusso di dati riversato sul complesso per garantire un determinato risultato che, di frequente, ha a cuore non l’intero insieme ma una sola, e spesso piccolissima, e non obbligatoriamente visibile, parte del “corpo” sociale.

Viviamo ormai un momento in cui non può più essere rinviato il confronto con se stessi, e con la drammatica presa di coscienza che una gran parte della popolazione terrestre non solo non si è ancora risvegliata, ma, forse, non ha nemmeno deciso di approfittare della fine di questo ciclo per sceglierlo.

Essere “svegli” non significa ovviamente ragionare in un modo o in altro, o avere dei convincimenti in un senso o nell’altro. Non qualifica un essere come “dormiente” il semplice fatto che non la pensi come quell’altro che per qualche motivo si consideri un “rinato”.

Il “riavvio” ha a che vedere con la propria reale natura, che porta a vedere tutti i convincimenti, e convinzioni, e conclusioni, come sola sovrastruttura, utili solo e se servono alla libertà del tutto, e si qualifichino come coerenti con l’intrinseca derivazione spirituale di ogni essere.

È risveglio tutto ciò che porta all’espansione, all’apprezzamento, all’armonia e all’unione.  

È risveglio ciò che conduce alla libertà di tutte le creature, e agevola ed elegge quella [libertà] a cardine delle proprie scelte, comprendendo l’autonomia a seguire i propri percorsi di vita e a quant’altro possa essere assicurato nel rispetto del tutto e della globalità, purché non rechi danno o leda alcun essere dell’intero Cosmo.

Siamo in “battaglia” e chi non lo ha capito, o lo nega, dorme o finge.

È una guerra per la libertà, ed è la guerra universale tra luce e oscurità, tra armonia e anomalia, tra amore e paura, tra vita e annichilimento.

Chi è per la vita vede, e onora, gli altri come esseri. Chi è per la morte vede solo se stesso, e non vede e nemmeno considera gli altri. Perché ciò che permette di “vedere” si è in loro spento definitivamente per le scelte eseguite nel pieno libero arbitrio a tutti garantito.

La creazione è semplice e totalmente libera rivelazione della vita. Così, scegliere la vita significa unicamente assecondare la propria forza generatrice derivata direttamente dalla fonte, autorizzandone il volo nell’immensità dell’Infinito intelligente.

Ad ognuno la scelta-   Namasté! Marius L. -

 
 
 

Happy Birthday to Baba..

Post n°325 pubblicato il 22 Novembre 2020 da RoHarLu
Foto di RoHarLu

 

Bhagavan Baba non era per me esattamente un Maestro.

Si dice che fosse un Avatar, o così almeno era considerato dalla gran parte dei suoi “devoti”.

Il fenomeno dell’avatarità è molto più familiare in oriente seppure anche l’occidente abbia vissuto, con il Cristo, un processo similare.

Il termine significa “discesa”, e illustra la manifestazione, la discesa appunto, di Dio, inteso come il Creatore, nella forma umana.

Nei Purana si contano dieci manifestazioni dell’Essere divino, alcuni dei quali descritti come Purnavatar, cioè incarnazioni complete della divinità, riportanti nella sostanza tutte le [sedici] caratteristiche del Supremo.

Bhagavan Baba era considerato, in India e nel mondo tra i suoi seguaci, un Purnavatar, discesa della divinità nella completezza delle proprie qualità e attributi.

Chi scrive si colloca tra quelli che considerano tale Bhagavan Baba.

In verità, chiusi in questi involucri, e con tutta la tecnologia oscura addosso 24 ore su 24 – situazioni che non riusciamo nemmeno a circoscrivere nella loro globalità [e drammaticità] – che producono in noi una sorta di torpore costante, e un oblìo ininterrotto della nostra vera ed essenziale natura, affermare una cosa o un’altra può apparire a tratti eccessivo.

Ma ciò a cui la mente non arriva, il cuore è invece capace di assicurare, e questo è garantito a tutti gli esseri.

Così, se la parte più intima di se stessi, pur tra mille incertezze, problematiche e false flag, riesce a dire la sua con molta, e adeguata, risolutezza, a quel punto nulla di altro riesce ad avere la meglio.

Quando una porzione di spazio è in mano agli oscuri, niente è come sembra, perché la verità, e l’onestà, e l’integrità, non sono considerate in alcun modo priorità.

Quindi, la luce deve intervenire per ristabilire le proporzioni, e riportare tutto nel giusto equilibrio.

Un sogno non è tale fino al risveglio, e non viene considerato inganno per chi vi si trova completamente immerso.

Sai Baba è stato oggetto di indefinite “leggende”, moltissime delle quali molto negative. Soprattutto da chi non conosceva il suo status, e come realmente impiegasse il suo tempo, anche se, in verità, questo non era probabilmente noto neanche a chi viveva fianco a fianco con lui, atteso che un ente multidimensionale non può essere nel senso comune del termine osservato e spiegato.

Certo, questi ultimi non richiedevano, e avevano bisogno, di tante spiegazioni.

Ma, mentre gli ingenui non erano in grado di comprendere, i “nemici”, non avevano alcun interesse a farlo.

Chiunque può vedere, anche ora, testimonianze un pò singolari, e poco lusinghiere, su questo Avatar.

Chi azzarda un’interpretazione, chi ne fornisce un’altra. Ma quale spiegazione può essere fornita di una realtà che chi possiede dei mezzi per i più fantascientifici, riesce a plasmare come vuole?

I cosiddetti controllori, quelli che hanno perso la connessione con il Creatore, e che si sono autoproclamati dei di questa parte di universo, hanno la possibilità di inserire in ogni mente non ancora risvegliata immagini, pensieri, convincimenti, e interi trascorsi di vite – che ciascuno considererà intensamente [ma falsamente] propri.

Quindi, se si vuole distruggere qualcuno – e chi si è assunto il compito e l’onere di “risvegliare” le anime è un enorme pericolo per il sistema di controllo - il problema per loro [i controllori] non si pone. Bastano destinatari ricettivi, con delle “fratture” nei propri campi energetici, e poco schermati.

In verità, di frequente, cadono nella trappola anche coloro che applicano con diligenza i vari sistemi di protezione e schermatura, visto che si approfitta dei loro, anche rari, momenti di debolezza o stanchezza [a volte “grazie” anche a persistenti e prolungate sequele di negatività].

Così bisogna stare più che accorti, almeno fino a quando questo sistema non sarà rientrato, cosa che accadrà a breve, e in parte è già avvenuto, nella completa giurisdizione della Luce.

Pertanto, senza prendere posizione in alcun modo, seppur rimanendo nelle mie più amorevoli e gentili certezze, qualsiasi conclusione dovrebbe sempre essere passata al vaglio di ogni possibile discernimento, oltre che consapevolezza delle molteplici insidie della matrice [matrix].

E questo dovrebbe essere oggetto delle fondamentali in ogni scuola e gruppo spirituale di ricerca, risveglio e crescita personale.

Nel frattempo, io celebro il mio ricordo del Bhagavan, per me Dio e Avatar di questo tempo, nel suo anniversario di discesa in questo mondo, esprimendo dal profondo del mio cuore, per quanto a me possibile, la mia più fervida gratitudine per aver riportato nella mia vita, in un travolgente e frizzante lampo, i più sorprendenti e intensi colori. -Namasté! - Marius L.-

         

Con tutto il Rispetto della Sovranità di ciascuno consentitomi dalla Grazia,

un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].

 

 
 
 

È probabile che le nostre prossime scelte

Post n°324 pubblicato il 14 Novembre 2020 da RoHarLu

È probabile che le nostre prossime scelte ci porteranno sempre di più verso i gruppi. E questa sarà un’altra delle grazie che questo momento, pur brutale e difficile, offre a tutti coloro che possono contare su un cuore anche un poco aperto.

La vita nelle varie creazioni non è necessariamente così difficile. Sono le infiltrazioni cupe, che hanno raggiunto nel nostro spazio il livello di guardia, che la rendono così drammatica.

L’oscurità, o meglio tutti coloro che ne sono posseduti, in toto o anche in piccola parte, odiano la luce e quelli che in un senso o in un altro, la rappresentano e ne sono messaggeri.

Ma non è un semplice odio. È molto, molto, di più. È avversione, malevolenza, disprezzo.

E per loro l’estremo diletto è recare danno, e distruggere, in ogni modo possibile e immaginabile, chiunque esprima luce, e la infonda ed espanda, che sono poi le normali peculiarità di ogni lightworker, lightwriter o lighthealer che si rispetti.

Noi non siamo venuti soli. Intere famiglie si sono incarnate insieme per supportarsi, per darsi manforte, per non sentirsi soli.

Ma come avviene in tutte le famiglie, si litiga, ci si scontra, ci si allontana. E l’oscurità, i controllori, e le loro prepotenti tecniche di manipolazione, contraffazione e alterazione, svolgono un grande ruolo in tutto questo.

Più una famiglia, un gruppo, è in qualche modo “potente” nella luce, più è nel loro mirino, e più saranno gli sforzi per dividerlo, annientarlo, schiacciarlo.

Perché come si dice, e “loro” lo sanno, l’Unione fa la forza. E questa è una cosa molto vera. Anzi, straordinariamente,  e in maniera vistosamente esponenziale, vera.

Del resto, più l’energia di un  gruppo è apprezzabile, più è difficile restarci dentro, soprattutto per chi non è ancora perfettamente centrato.

Perché solo rimanendo focalizzati su obiettivo, meta, scopo, e traguardo [condiviso], e tralasciando ogni orgoglio, fisima, preconcetto, convincimento, e follia personale, e conoscendo e tenendo sempre in mente la fondamentale premessa che i controllori possono, e riescono con molta facilità, metterci in testa ogni bizzarra e stravagante idea, e credenza, certezza, insieme ad immagini variegate e a interi film e vite, su questa cosa o su un’altra, su quell’essere o su quell’altro, che possiamo sperare di farcela, e di non scappare ad ogni oscillante emozione, rischiando di ritrovarci isolati, o in compagnie energicamente meno appropriate [perché quest’ultima scelta potrebbe essere ampiamente approvata, e incoraggiata anche, dai tetri controllori].  

Forse questa guerra atavica tra Luce e oscurità finirà a breve, per tanti fortunati, e per i risvegliati. Ma potrebbe essere un merito, e un pertinente pregio, essere riusciti a vedere il luccichio negli occhi di un compagno, e a riconoscerne il tratto di casa, in mezzo a quelle bolge completamente immerse nelle tenebre.- Namasté. Marius L. -

 

 
 
 

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