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Diario da un Futuro Possibile

Post n°85 pubblicato il 27 Ottobre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

11 - Omsk




Siamo partiti con questi autobus giganteschi che viaggiano senza il minimo rumore, solo un leggero sibilo.

Sono mezzi militari, non molto comodi ma attrezzati con tutto, dal bagno alla cucina self service.

Non ci siamo mai fermati e siamo arrivati dopo due giorni.

La Siberia con i cambi climatici che stiamo vivendo è diventata una regione a clima temperato, le sue enormi pianure sono oggi il granaio del mondo e tutto quello che mangiamo arriva da qui.

E' anche una enorme zona industriale, l'unica attiva, dove si costruisce tutto quello che serve per il Progetto.

Sono stati costruite delle astronavi shuttle per il percorso dalla Terra alla stazione orbitante attorno al pianeta da cui parte tutto, utilizzando la Luna come scalo e magazzini.

Le stesse astronavi vengono utilizzate per il tragitto dalla stazione orbitante di Marte con il pianeta stesso.

Questo perchè il tragitto vero e proprio viene eseguito con degli enormi traghetti che portano tutto, dal materiale alle persone.

La costruzione di questi mezzi nello spazio ha permesso queste dimensioni e il viaggio solo nel vuoto, senza attriti o atmosfere o altro, ha facilitato l'utilizzo di materiali relativamente leggeri con un conseguente abbassamento notevole dei costi.

Nello spazio non c'è nessun ostacolo alla spinta iniziale dei motori, il viaggio diventa dopo la partenza il volo dei dirigibili o delle mongolfiere di qualche secolo fà, e le dimensioni dei traghetti lo ricordano bene.

L'unico ostacolo è dato dal vento solare, ma talvolta viene utilizzato con delle strutture tipo vele che vengono alzate al bisogno.

Il vento solare è un flusso di particelle generato dall'espansione continua nello spazio della corona solare che causa una perdita per il Sole di circa 800 milioni di kg di materiale al secondo (rispetto alla massa del Sole questa perdita è del tutto insignificante).

E' un plasma molto tenue, composto da protoni ed elettroni, con un'energia che è solo un milionesimo di quella trasportata dalla luce.

Vicino alla Terra, la velocità del vento solare varia da 200 km/s a 900 km/s ma viene ovviamente rilevato solo dagli strumenti.

Nello spazio invece viene utilizzato in questi viaggi che io chiamo, con un termine poco scientifico, dei voli a vela.

L'autobus si è fermato e scendiamo tutti, saremo circa duecento.

Veniamo a sapere che ci aspettano almeno altri tre mesi di adattamento allo spazio e al viaggio, con corsi di preparazione tecnica per affrontare quello che per noi è un mondo assolutamente sconosciuto. 

Dovremo iniziare ad utilizzare oggetti, atterezzature e nei tre mesi di viaggio un quotidiano completamente diverso da tutto quello che noi conosciamo.

La struttura dell'astroporto è gigantesca nel centro di addestramento insieme a noi ci saranno almeno altri 5.000 volontari che devono essere preparati alla partenza.

Non sarà un corso selettivo ma poi una selezione c'è sempre ed è giusto che ci sia, il nostro addestramento costa alla comunità mondiale una cifra con talmente tanti zeri che non possiamo non tenerne conto.

La nostra preparazione è essenziale per lo sviluppo del progetto, saremo i primi abitanti di Marte e quelli che dovranno preparare tutto per l'arrivo di tutti i terrestri che vorranno partire.

Il Governo Mondiale ha lasciato la possibilità di scegliere e chi vuole restare può farlo, potendo poi sempre decidere di partire in tempi successivi.

La Terra non verrà abbandonata, rimarrà fino a che sarà possibile, un distaccamento che dovrà seguire l'evolversi di un mondo che sta morendo e che sta subendo dei cambiamenti radicali che porteranno ad una evoluzione sulla quale la scienza non si pronuncia.

La speranza che un domani si possa ritornare rimane in ognuno di noi ed è il desiderio di non chiudersi completamente la possibilità che la Terra rinasca, una speranza remota che nessuno però può escludere.

Stiamo vivendo situazioni solo studiate a tavolino e per quanto la scienza sia progredita, non si può sapere esattamente i tempi e i modi dell'evoluzione, sono talmenti tanti i fattori che vengono ad intervenire che nulla si può escludere.

Eppure solo duecento anni fà i miei nonni e i miei genitori hanno vissuto in un mondo completamente diverso, hanno vissuto su un pianeta ricco di acqua e di risorse che doveva essere mantenuto e rispettato e che invece per una politica ottusa e per gli interessi di pochi, è stato depradato e ucciso.

Una politica folle che ha portato oggi a questi viaggi della speranza, sì perchè come per la Terra, nessuno può poi esattamente a sapere i tempi di questa accellerazione artificiale creata dall'uomo.

Su Marte stiamo ripetendo l'evoluzione che sulla Terra è durata milioni di anni e che noi abbiamo accellerato per ridare al pianeta l'atmosfera che ha perso in un periodo e in una maniera ancora non completamente decifrata.

Marte aveva un'atmosfera molto rarefatta con una pressione al suolo che era meno dell'1% di quella terrestre e una temperatura media di -63° con un'escursione termica compresa fra i -120° e i + 20°.

Oggi la nostra futura casa ha un clima che si sta avvicinando molto a quello terrestre, con un'aria ancora troppo ricca di anitride carbonica, ma questo è quello di cui noi dovremo occuparci.

Le nostre piante avranno il compito di darci da mangiare e di trasformare l'anitride carbonica in ossigeno.

Questi mesi sono passati velocemente fra palestra, simulazioni di volo e di assenza di gravità, corsi teorici e pratici su tutto quello che potremmo trovare.

Finalmente ci hanno comunicato che la partenza è ormai vicina, è prevista fra una settimana.

E stavolta è fatta davvero.

Dopo quasi un anno di addestramento e di preparativi è quello che aspettiamo tutti senza preoccuparci delle infinite incognite che potrebbero esserci.

Siamo stati addestrati per questo e vogliamo partire.

 
 
 
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