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Creato da robertocass il 22/03/2011
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Velocià Spaziali

Post n°225 pubblicato il 11 Gennaio 2025 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Satellite Artificiale

Per rimanere in orbita, un satellite deve spostarsi a una velocità molto elevata che dipende dall'altezza, in genere per un'orbita circolare a un'altezza di 300 km sopra la superficie terrestre, è necessaria una velocità di 7,8 km al secondo, cioè 28.000 chilometri all'ora.

Dall'inizio dell'era spaziale e fino a gennaio 2022 sono stati lanciati 12.293 satelliti.

Di questi 8.261 sono ancora in orbita, ma solo la metà è attiva.

I restanti sono guasti o spenti e ora sono diventati un grosso pericolo, sia per la navigazione che per la possibilità che cadono sulla Terra.

In questo momento sopra le nostre teste ce ne sono 4.550.

Il primo satellite a essere lanciato in orbita il 4 ottobre 1957 è stato lo Sputnik lanciato dall’Unione Sovietica, ma oggi sono i satelliti di Elon Musk a popolare lo spazio, ne ha 1655.

I satelliti hanno molti usi a partire da quelli governativi e commerciali, militari e civili, ci danno la possibilità di avere l’accesso a Internet, di fare zapping in televisione, di usare il Gps e molto altro.

Hanno anche scopi scientifici come l’osservazione della Terra e dello spazio.

Luna

La Luna si trova mediamente a una distanza di circa 385.000 km dal centro della Terra con una velocità orbitale media di 1.022 km al secondo.

La durata dell'intera rotazione coincide con la durata del moto di rivoluzione ed è pari a circa 29,5 giorni ed è per questo che noi vediamo sempre e solo la stessa faccia della Luna.

Terra

La Terra ruota intorno al Sole a una distanza media di 149 milioni di km, la circonferenza vale oltre 936 milioni di km che percorriamo in circa 365 giorni, questo corrisponde ad una velocità orbitale media di circa 107.000 km/h, pari a quasi 30 km/s.

La Terra gira sul proprio asse in senso antiorario, ossia da ovest verso est e per compiere un intero giro su se stessa ci mette circa 24 ore, precisamente, 23 ore 56 minuti e 4 secondi, questo vuol dire che la velocità di rotazione della Terra, misurata all'equatore, è pari a 1.700 km l'ora.

Sole

il Sole, con una velocità orbitale di circa 828.000 km/h, impiega circa 225-250 milioni di anni per completare un’orbita attorno al centro galattico della nostra galassia, la Via Lattea e lo fa trascinando con sé tutti i pianeti, i satelliti e gli altri corpi celesti che compongono il sistema solare.

Universo

Il Big Bang è la teoria più accreditata sulla nascita delll'universo e sarebbe avvenuto circa 13,8 miliardi di anni fa.

Da allora la sua velocità di espansione è stimata ad oggi a 67,4 km al secondo per megaparsec.

Il megaparsec è l'unità di misura per le grandi distanze celesti e corrisponde ad un numero enorme:

1 Mpc = 30 856 780 000 000 000 000 km.

Conclusione

Sono numeri impressionanti e assolutamente reali.

La nostra Terra è un sassolino che corre in uno spazio dove tutto è in movimento e tutto corre a velocità enormi e senza nessuno e niente che possa fermarli.

Nel vuoto assoluto non c'è niente che possa rallentare la corsa di un qualsiasi oggetto.

Il Voyager 1 è stato lanciato il 5 settembre 1977 ed oggi si trova a 24 miliardi di Km dalla Terra e si muove con una velocità di 61.000 km/h.

La sonda Parker Solar Probe lanciata dalla Nasa nel 2018 verso il Sole ha raggiunto la veloctà di 635.266 km/ora.

 

da Internet

 
 
 

Il movimento del Sole

Post n°224 pubblicato il 08 Gennaio 2025 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

L'Universo è in continuo movimento.

Ogni stella si muove secondo traiettorie influenzate dalla gravità esercitata dalle altre stelle, dai pianeti, e dalle galassie, nonché dalla distribuzione della materia oscura.

La materia oscura, per il momento solo ipotizzata, dovrebbe costituire quasi il 90% della massa presente nell'universo e secondo le teorie di formazione ed evoluzione delle galassie, dovrebbe occupare circa il 27% della densità di energia totale dell'universo osservabile.

Le stelle all’interno di una galassia, come la nostra Via Lattea, orbitano attorno al centro galattico e questo movimento è determinato dalla massa totale della galassia, inclusa la materia oscura.

Ad esempio, il Sole, con una velocità orbitale di circa 828.000 km/h, impiega circa 225-250 milioni di anni per completare un’orbita attorno al centro galattico.

Il Sole nell’universo si muove orbitando attorno al cuore della Via Lattea trascinando con sé tutti i pianeti, i satelliti e gli altri corpi celesti che compongono il sistema solare.

Il nostro punto di vista terrestre ci mostra il Sole attraversare il cielo quotidianamente, fenomeno che percepiamo come alba e tramonto.

Questo spostamento apparente è dovuto esclusivamente alla rotazione e rivoluzione della Terra.

Il Sole, nonostante la sua massa dominante, subisce comunque l’influenza gravitazionale dei pianeti che gli orbitano attorno.

Questo genera un movimento oscillatorio definito come “oscillazione”.

Tale effetto è il risultato dell’interazione gravitazionale reciproca tra il Sole e i corpi del sistema solare, una forza bilaterale in cui entrambi i corpi si attraggono.

Il fulcro di questo movimento è il baricentro, un punto gravitazionale condiviso attorno al quale orbitano sia i pianeti che il Sole.

La posizione del baricentro varia a seconda della massa e della distanza dei pianeti.

Questo fenomeno dimostra che il Sole, proprio come gli altri corpi celesti, è parte di un sistema dinamico in continuo movimento.

 

da Internet

 
 
 

Un passaggio verso le galassie

Post n°223 pubblicato il 29 Dicembre 2024 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Il nostro Sistema Solare si trova all'interno della Bolla Locale, una cavità del mezzo interstellare presente nel Braccio di Orione, uno dei bracci galattici della Via Lattea.

Un team di scienziati ha studiato la temperatura e la forma della Bolla Locale, che è caratterizzata dalla presenza di gas meno denso e più caldo rispetto alla media delle galassie.

La regione si estende per circa 300 anni luce attorno al sistema solare e gli astronomi hanno calcolato che la sua temperatura raggiunge circa un milione di gradi Kelvin.

Queste cavità spaziali sono un enigma e si pensa che si tratti di bolle in espansione nate dall'esplosione di supernovae.

Il rilascio di energia porta all'espulsione di gas mentre le onde d'urto spazzano via la polvere cosmica.

Nello spazio si forma così una regione di gas molto caldo.

Gli scienziati hanno utilizzato un nuovo telescopio a raggi X, eRosita, per comprendere la forma della Bolla, ottenendo un modello tridimensionale e ad alta risoluzione del gas caldo intorno alla via Lattea.

Ma nella rappresentazione gli scienziati hanno rilevato alcune asimmetrie legate alla temperatura, che non risultava uniforme.

Indagando, hanno trovato quello che può essere descritto come un tunnel interstellare a bassa temperatura che attraversa la zona e la collega ad un'altra bolla nella costellazione del Centauro.

Ora siamo in grado dire solo che la struttura collega due resti di supernovae, ma non è possibile sapere esattamente dove conduce il tunnel.

Un altro tunnel di questo tipo sembra trovarsi alle vicinanze della costellazione del Cane Maggiore, dove probabilmente collega la bolla locale alla nebulosa di Gum o a un’altra superbolla.

Questi canali potrebbero rappresentare una sorta di percorsi interstellari secondari, tracciati dalle esplosioni stellari.

Il varco non deve tuttavia essere confuso con un wormhole che al contrario del nuovo tunnel interstellare è una struttura a oggi solo ipotetica che collega due punti nel tessuto dello spazio-tempo.

Abbiamo trovato un passaggio per le altre galassie?

 

da Internet

 
 
 

Gli Esopianeti

Post n°222 pubblicato il 21 Dicembre 2024 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Nell'Universo, la ricerca di nuovi mondi è in continua evoluzione anche grazie agli ultimi telescopi orbitanti attorno al nostro pianeta che ci consentono una visuale non ostacolata dalla nostra atmosfera.

Quando la ricerca trova un pianeta che orbita attorno ad una stella simile al nostro Sole ad una distanza che potrebbe consentire acqua allo stato liquido abbiamo un esopianeta

La loro esistenza ci porta a chiederci se là fuori ci siano pianeti con condizioni adatte alla vita almeno come noi la conosciamo.

Questi mondi alieni, le cosiddette Super Terre possono essere più grandi del nostro pianeta ma non raggiungono le dimensioni dei giganti gassosi come Nettuno e Saturno.

Il loro nome potrebbe far pensare a luoghi ospitali, ma non sempre è così: molte di queste Super Terre nascondono ambienti estremi e impossibili da abitare almeno per la nostra specie.

La loro composizione, fatta di rocce e metalli, le rende però oggetto di studi complessi e affascinanti.

Fondamentale è studiare il loro periodo orbitale e la distanza dalla loro stella.

Studiare questi pianeti aiuta a capire come nascono e si trasformano nel tempo.

Grazie ai telescopi più avanzati, possiamo analizzare la loro densità, la composizione e persino immaginare come potrebbe essere la loro atmosfera.

Ogni scoperta ci avvicina un po’ di più a capire se esistono pianeti come la Terra.

Una delle scoperte più recenti e sorprendenti riguarda una nuova Super Terra chiamata K2-360 b.

Questo pianeta ha una caratteristica davvero incredibile: una densità pari a quella del piombo, circa 11 grammi per centimetro cubo.

È una densità doppia rispetto a quella della Terra, il che suggerisce che al suo interno ci sia un enorme nucleo di ferro.

Ma non è solo la densità a rendere K2-360 b così speciale.

Questo pianeta orbita così vicino alla sua stella che completa un giro intero in appena 21 ore.

In pratica, un anno su K2-360 b è più breve di un solo giorno terrestre.

Questa vicinanza genera un calore tremendo, tanto da trasformare la sua superficie in un oceano di magma fuso.

Un pianeta del genere, con il suo ambiente rovente e inospitale, non potrebbe mai ospitare la vita come la conosciamo.

Eppure, studiare mondi estremi come K2-360 b ci aiuta a capire meglio l’evoluzione dei pianeti e i processi che governano la formazione dei sistemi stellari.

Ogni nuova scoperta è un tassello in più per comprendere l’incredibile diversità dei mondi del nostro Universo e darci la risposta che cerchiamo da sempre.

Siamo soli nell'Universo?

 

da Internet

 
 
 

Il punto di non ritorno

Post n°221 pubblicato il 22 Settembre 2024 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

La Terra ha una scadenza e per ricordarcelo a New York è stato installato un enorme orologio digitale che conta ore, minuti e secondi che restano prima che si arrivi al punto di non ritorno.

Sette anni, 102 giorni e 12 ore.

Questo sarebbe il tempo rimasto agli esseri umani per agire sul riscaldamento globale, così come la quantità di energia fornita da fonti rinnovabili.

Questa nuova installazione temporanea pone l’attenzione su un’altra grave crisi mondiale: il clima.

E’ il Climate Clock installato a Union Square, il cui obiettivo è far riflettere su quanto tempo resta al mondo per agire prima che un'emergenza climatica irreversibile alteri l'esistenza umana come la conosciamo.

E lo fa in occasione dell'avvio della settimana per il clima, in concomitanza della 75/a sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

L’enorme orologio digitale sulla parete di un grattacielo a Union Square che solitamente conta l'ora, i minuti, i secondi e dalla mezzanotte, ora, indicherà un altro tipo di tempo: gli anni, i giorni, le ore, i minuti ed i secondi che il mondo ha a disposizione per limitare le emissioni di biossido di carbonio prima che si arrivi ad un punto di non ritorno.

L'opera reca anche un messaggio, “The Earth Has a Deadline” (La terra ha una scadenza) ed è stata ribattezza “Climate Clock” per l'occasione.

Sul sito ufficiale dell'iniziativa, anche un messaggio volto a sensibilizzare la popolazione mondiale: «L'umanità ha il potere di aggiungere del tempo, ma questo avviene solo se lavoriamo collettivamente e misuriamo i nostri progressi rispetto a obiettivi ben definiti».

Il countdown, che dovrebbe esaurirsi a gennaio 2028, segue una stima basata sugli studi condotti dalle Nazione Unite.

 

da Internet

 
 
 
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