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Perveverance, un anno su Marte

Post n°198 pubblicato il 02 Dicembre 2022 da robertocass
 
Foto di robertocass

 

 

 

 

Il rover Perseverance è partito il 30 luglio 2020 ed è arrivato sulla superficie di Marte il 18 febbraio 2021

A febbraio pertanto ha festeggiato il suo primo anno sul pianeta rosso.

Per tutti questi mesi il più sofisticato dei rover della NASA ha esplorato la zona del Cratere Jezero raccogliendo dati e studiando campioni di roccia con il compito, già affidato all'altro rover Curiosity, di cercare tratte di vita.

Questo viene fatto uitlizzando varie medotologie, dallo studio di molecole che potrebbero essere di origine organica, fino alla ricerca di eventuali fossili batterici.

Ma si sta utilizzando anche un altro metodo: invece di cercare resti fossili di interi organismi o loro frammenti, si cercano tane, piste, impronte e perforazioni chiamati icnofossili lasciati da eventuali organismi marziani.

Ciò significa mettersi alla ricerca non di scheletri fossilizzati, ma di impronte lasciate dagli organismi che si sono fossilizzati.

Tra l'altro, la morfologia degli icnofossili riflette il comportamento biologico dell'organismo che le ha prodotte, permettendo di rilevare la vita indipendentemente dalla biochimica di eventuali organismi extraterrestri.

I ricercatori hanno anche sviluppato un modello matematico relativo al cratere Jezero dove al momento si trova Perseverance, e che un tempo era occupato da acqua e quindi potenzialmente favorevole alla vita e adatto per questo tipo di ricerca.

Per fare questo si è fornito al rover il massimo della tecnologia oggi possibile: con il Mastcam-Z, gli occhi del rover che gli consentono di studiare le rocce a distanza, così come Sherloc e Pixl, due dispositivi che eseguono la spettroscopia a raggi X e ultravioletti.

Il rover ha trovato una combinazione di minerali ricchi di ferro, come l'olivina e il pirosseno, che di solito si trovano nelle rocce vulcaniche, oltre a versioni dei minerali che erano state alterate dall'acqua e dalla salamoia, come l'ematite.

La chimica di questi minerali racconta una storia di lava che scorre che ha incontrato l'acqua più volte.

Un altro importante momento della missione è stato l'elicottero Ingenuity, che oltre a sperimentare un veicolo volante su un altro pianeta è riuscito a studiare il terreno da un nuovo punto di vista.

I dati raccolti hanno fornito maggiori informazioni su come si muove la polvere sulla superficie marziana e sui venti che raggiungono e superano velocità di 300 km/h.

Il prossimo grande evento avverrà quando riusciremo a riportare i campioni di roccia raccolti sulla Terra.

Solo allora avremo certezza di quello che ora possiamo solo studiare a distanza.

 

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