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« Is this the life we really want?Charlie »

Is this the life we really want?

Post n°118 pubblicato il 31 Luglio 2017 da robertocass
 

 

 

 

 

“Alla fine, tutto ciò che conta, è se ti commuove o no“.

Con questa frase Roger Waterscommentava il capolavoro “The Dark Side Of The Moon”, ed è la prima cosa che mi è venuta in mente ascoltando l’ultimo disco “Is This The Life We Really Want?“.

Sono già state fatte molte recensioni su questo album, alcune negative ed altre, da parte di chi conosce veramente il valore di Roger, più positive.

Da parte mia, posso solo dire che questo nuovo lavoro mi ha commosso veramente, la voce di Roger non sarà bella come quella di David Gilmour, non ci sono assoli di chitarra in grado di aprirti mente e anima, ma troveremo tutto quello che ha fatto dei Pink Floyd una delle band più importanti del pianeta: se sotto l’aspetto musicale il richiamo ai Pink Floyd è palese, sotto l’aspetto lirico troviamo un Roger Watars schierato ed “incazzato” come non mai.

Personalmente ho apprezzato in pieno questo disco, che a mio avviso necessita di più ascolti per essere apprezzato appieno.

Per apprezzare appieno l’album, mettetevi comodi, con le cuffie, e i testi sotto mano

Quando eravamo giovani

(Strumentale)

Roger Waters:Quando eravamo giovani potevamo

ubriacarci fino al muro del cesso

tratto nero di terreno o catrame o qualunque

cosa non importa più tanto

Azzuffarsi con le ragazze prima dell’avvento della

pubertà col suo stupore e confusione

Potevi, io potevo, è visibile

Copertura stiracchiata, costume nero mutandine

spesso pallide al mattino dell’alba giovanile

Scolando lentamente attraverso i canali del

pavimento

Quanta innocenza e crudeltà passava sotto le

forche caudine per i primi fermenti negli spoiatoi

di Maggio

Dove sei ora? Non rispondere

Sono ancora brutto

E tu ancora in carne

Io ho ancora i brufoli

E sono ancora preoccupato

I nostri genitori ci hanno reso quello che siamo, o

è stato Dio?

Che cazzo ci frega, non è mai davvero finita.

Déjà Vu

Se fossi stato Dio

Avrei risistemato le vene sul volto

Per renderle più resistenti all’alcol

E meno propense a invecchiare.

Se fossi stato Dio

Avrei generato molti figli

E non avrei tollerato

Che i Romani ne uccidessero anche solo uno

Se fossi stato Dio

Con il mio bastone e la mia bacchetta

Se mi fosse stato dato il permesso

Credo sarei riuscito a fare un lavoro migliore

E se io fossi un drone

Che pattuglia cieli stranieri

Coi miei occhi elettronici, per orientarmi

E per l’effetto sorpresa

Avrei paura di trovare qualcuno in casa

(esplosione)

Magari una donna ai fornelli

Infornando pane, cuocendo riso

O soltanto bollendo delle ossa

Se fossi un drone.

Il tempio è un rudere

I banchieri ingrassano

Il bisonte è andato

E la cima della montagna pianeggiante

Le trote nei fiumi

Sono tutte ermafroditi

Tu tendi a sinistra

Ma poi voti a destra

E sembra come un déjà vu

Il sole tramonta e tu continui a mancarmi

Contando i costi

Di un amore che è andato perduto

E sotto la mia Corrente del Golfo

In piscine circolari

Trovi a 99 centesimi

Alcolizzati e buffoni

L’ultimo rifugiato

Sdraiati con me ora

Sotto cieli di alberi di limone

Mostrami il timido, rallentato sorriso

che tieni nascosto da caldi occhi marroni

Cogli il dolce esitare

Di labbra appena socchiuse

E meravigliati

Del dolce dolore dell’amore

E del mio cuore che batte selvaggio

Oh, rapsodia

Come mi spezzi

E sognai di dire

Addio alla mia piccola

Lei stava dando

un’ultima occhiata al mare

Guadando attraverso i sogni

Fino alle ginocchia

Nei gonfiori caldi dell’oceano

Mentre le reginette facevano il bagno, docili

Sotto, pallottole inflessibili

trapassano i loro iPhones, cancellando

i numeri di amanti in eccesso

e cercano l’orizzonte

E troverai mio figlio, giù, sul bagnasciuga

Sterrando un tumulo per una catenina o un osso

Cercando nella sabbia per un’anticaglia

Portata a riva dal mare

Immagina questo

Immaginati mentre ti affacci sul porto ferroviario

Gettando via la tua ultima sigaretta

Immagina il tuo dito che preme il campanello

Immagina il teschio con le ossa incociate sullo

zerbino

Immaginati sulle strade di Laredo

Immagina Casba, immagina il Giappone

Immagina tuo figlio con la mano sul grilletto

Immagina protesi in Afghanistan

Immagina un tribunale senza una cazzo di legge

Immagina un bordello senza una cazzo di puttana

Immagina un cesso senza un cazzo di scarico

Immagina un leader senza un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Un cazzo di cervello, un cazzo di cervello

Seguimi filmando me stesso al concerto

col cellulare, da un posto in prima fila

Segui Miss Universo che prende un po’ di raggi

Vorrei Tu Fossi Qui a Guantanamo Bay

Immagina un posto in un aereo privato

Immagina i tuoi piedi inchiodati a terra

Immagina un equipaggio chiaramente impazzito

Immagina nessuna finestra, immagina nessuna

porta

Incollato a uno schermo nello stato del Nevada

Seguire il sogno diventa sempre più difficile

Immaginala incartare un regalo per il matrimonio

Immaginala bollire l’acqua per il the

Immagina i bambini che si arrampicano nel sedile

posteriore

Immagina la mia mano che gira la chiave

Oh, Immaginalo.

Immagina il cane nel camioncino davanti

Immagina l’albero a lato della strada

Immagina le mie mani che diventano sempre più

fredde

Più fredde, più fredde

Più fredde, più fredde

Più fredde, più fredde

Più fredde, più fredde

Seguimi giù, in un posto vicino al fiume

Venduto per i reni, venduto per il fegato

Perchè così indigente, perchè così magrolino?

Non si può mai essere

Troppo avidi.

Ossa Rotte

A volte guardo il cielo notturno

Vedo quelle stelle a un miliardo di anni luce

E mi sento piccolo come un insetto sul muro

A chi cazzo frega, comunque?

A chi cazzo frega, comunque?

Quando finì la seconda guerra mondiale

Nonostante la lavagna non fu mai cancellata

Avremmo potuto scegliere le loro ossa rotte

Avremmo potuto essere liberi

Scegliemmo invece di aderire all’abbondanza

Scegliemmo il sogno americano

E oh, Signorina Libertà

Quanto vi abbiamo abbandonata

Quanto

L’abbiamo abbandonata

E oh, Signorina Libertà

Quanto vi abbiamo abbandonata

Lui sarebbe potuto nascere a Shreveport

O sarebbe potuto nascere a Tehran

Non importa molto ove tu sia nato

I piccoli non vogliono farci del male

Bisogna che qualcuno li addestri ad odiarci

A radere al suolo le nostre case

A convincersi che lottano per la libertà

A credere che il loro dio li terrà sani e salvi

Sani e salvi

Sani e salvi

Non possiamo rimettere indietro l’orologio

Non possiamo tornare indietro nel tempo

Ma possiamo dire:

Fottetevi, non ascolteremo

Le vostre cazzate e bugie

Le vostre cazzate e bugie

E’ questa la vita che vogliamo davvero?

Donald Trump:Siete la CNN. Dico, fate una storia,

e poi un’altra e poi un’altra ancora, è brutto. Ho

vinto. Ho vinto. E poi, i disordini. I disordini sono

a zero. Noi stiamo correndo – questa è una

macchina calibrata

L’oca è diventata grassa

Col caviale di bar sfarzosi

E mutui subprime

E famiglie divise

E’ questa la vita, il santo Graal?

Non basta riuscire a farcela

Ci serve anche il fallimento altrui

Paura

La paura guida i frantoi dell’uomo moderno

La paura ci tiene in riga

Paura di tutti quegli stranieri

Paura di tutti i loro crimini

E’ questa la vita

Che vogliamo davvero?

Dev’essere certamente così.

Questa è una democrazia

E si fa come diciamo noi.

E ogni volta che uno studente

viene travolto da un carro armato

E ogni volta che il cane di un pirata

Viene forzato alla passerella

Ogni volta che una moglie russa

Viene pubblicizzata come in vendita

E ogni volta che un giornalista

Viene lasciato a marcire in cella

Ogni volta che la vita di una giovane ragazza

Si esaurisce con futilità

E ogni volta che uno sciocco

Diventa il presidente

Ogni volta che qualcuno muore

Allungandosi nel prendere le sue chiavi

E ogni volta che la Groenlandia

Cade nel fottuto mare

E’ per via

di tutti noi

I bianchi, i neri

Messicani, Asiatici,

ogni tipo di gruppo etnico,

Compresi i tipi di Guadalupa

I vecchi, i giovani

Megere sdentate

Top model

Attori, froci,

Cuori sanguinanti,

Star del calcio,

Uomini nei bar,

Lavandaie,

Sarti, puttane,

Nonne, nonni, zie, zii

Amici, relazioni,

Senzatetto,

Ecclesiastici,

Camionisti,

Donne delle pulizie,

Formiche

– forse le formiche no

Perchè non le formiche?

Beh, perchè è vero

che le formiche non hanno abbastanza Q.I.

per capire la differenza tra

la sofferenza che provano gli altri

e, per esempio,

tagliare le foglie,

o brulicare tra le guarnizioni della finestra

in cerca di sdolcolcinate lattine aperte

Così, come formiche, siamo soltanto muti

E’ per questo che non sentiamo o vediamo?

O siamo solo intorpiditi da tele-realtà?

Allora ogni volta

Che il sipario cala

Ogni volta che il sipario cala

Su qualche vita dimenticata

E’ perchè siamo rimasti in attesa

In silenzio e indifferenti.

E’ normale!

Uccellino In Una Burrasca

Stai esplodendo

come un uccellino in una tempesta?

Il dolore della tua perdita

Filtra nelle tue penne come pioggia?

Le sbarre della tua gabbia

Sono deboli o fredde al tatto?

Le mie carezze sono state troppo gentili?

Ti ho amato troppo?

Il cane sta scorticando la porta

Il ragazzo sta annegando nel mare

Posso buttarmi a dormire sul tuo pavimento?

Annunciatore:Un felice anno nuovo a tutti voi

Un felice anno nuovo a tutti voi

Un felice anno nuovo a tutti voi

Un felice anno nuovo a tutti voi

Il primo di Gennaio

Il primo di Gennaio

La strolaga ulula al mare

Posso buttarmi a dormire sul tuo pavimento?

C’è spazio per me nella storia?

La Ragazza Più Bella

Avrebbe potuto essere

La ragazza più bella del mondo

La sua vita spenta

Come un bulldozer sopra una perla

Il comitato segreto

Nel profondo della sua tana

Opportunamente distante

Dalla fredda aria deserta

Mette la spunta su un quadrato

Gira la chiave in una serratura

Per allentare gli elastici nei suoi capelli

Dormi, se puoi

Avvolto al sicuro nel tuo mantello

Il fatiscente crepuscolo

Fumo d’avana

Fermo nella tua gola

La danza della Signorina Libertà

Ti ha trattenuto in trance

I suoi seni erano caricati

Con nettare e lance

“Bene, ragazzi”, disse

“Avete infranto la fiducia.

Tenetevi a quel bastone, se dovete”

Tieni di nuovo salda

La runa iniziatica

Il patchwork di ceneri

Spazza via l’amore come una scopa

La follia scende

Come la bizzarria delle ere

La furia degli angeli

Cattedrale di stelle

Christopher Robin dice

“Alice, vai a casa ora

Non faranno altri cambi di guardia”

“Tieni duro”, lei disse

“Mi stai spezzando il cuore”

E’ strano come le rotaie d’acciaio

Scompaiano nell’oscurità

Scalarono la torre d’avorio sulle sue trecce

Senza aver mai paura di cadere

Ma la bomba colpì il punto

In cui tutti i numeri si fermano

E l’ultima cosa che si udì

Fu lei che chiamava…

Casa

Casa, sto tornando a casa

Sono la vita che hai dato

Sono i figli che metti in salvo

Sono la promessa che hai fatto

Sono la donna che hai sempre aspettato

Allora resta in linea

Sto tornando a casa

(Resta in linea, sto tornando a casa)

Goditi la Vita

C’è un cane impazzito che strattona la catena

Un accenno di pericolo nel suo occhio

Campanelle d’allarme scatenate nel suo cervello

E una ciminiera sbuffa nel cielo

Svegliati, svegliati e odora le rose.

Chiudi gli occhi e spera che questo vento non

cambi

Non c’è nient’altro che urla nel mondo dei sogni

Nient’altro che speranza alla fine della corda

Nient’altro che oro nel fumo della ciminiera

Dai tesoro, sono soldi veri.

Questa è la stanza dove facciamo esplosivi

Dove mettono il tuo nome sulla bomba

Qui è dove seppelliscono i “se” e i “ma”

E depennano parole come “giusto” e “sbagliato”

Svegliati, svegliati, e odora il fosforo

Questa è la stanza dove teniamo i capelli umani

Non chiedere, non dire, o andremo in perdita, già

Un po’ meno soldi nel mucchietto

Nella credenza in fondo alle scale,

Soldi, tesoro.

(battito cardiaco)

(cane che abbaia)

Svegliati, svegliati e odora la pancetta

Scorri le dita unte tra i capelli di lei

Questa è la vita che hai preso

Solo una linea nel diario del capitano

Solo un lamento del cane da soccorso

Un’altra ragazza non si diplomerà

Andiamo tesoro, è un scambio vantaggioso

Svegliati, svegliati e odora le rose

Lancia la foto di lei nella pira funeraria, già

Ora possiamo dimenticare la minaccia che lei

poneva

Ragazza, sai che non puoi andare più in alto di

così.

(guaito)

Aspettala

Con un bicchiere intarsiato di gemme

In una piscina verso il tramonto

Tra le rose profumate

Aspettala

Con la pazienza di un cavallo da soma

Carico per le montagne

Come uno stoico, nobile principe

Aspettala

Con sette cuscini poggiati sulle scale

L’aroma di incenso femminile riempie l’aria

Stai calmo, e aspettala

Non scacciare i passeri

Che fanno il nido nelle sue trecce

Per tutte le barricate

Aspettala

E se verrà presto

Aspettala

E se verrà tardi

Aspetta

Lascia che sia serena

Come un pomeriggio d’estate

Un giardino in piena fioritura

Lascia che respiri nell’aria

che è estranea al suo cuore

Lascia che le sue labbra si separino

Aspettala

Portala al balcone

Guarda la luna inzuppata di latte

Ascolta il fruscìo della sua seta

Aspettala

Non lasciare che i tuoi occhi si posino

Sulle colombe gemelle dei suoi seni

Impaurito che prendano il volo

Aspettala

E se verrà presto

Aspettala

E se verrà tardi

Aspetta

Servile dell’acqua prima del vino

Non toccarle la mano

Lascia che le punte delle tue dita

Si fermino a suo comando

Parla dolcemente come farebbe un flauto

Ad un violino impaurito

Espira

Inspira

E non appena l’eco svanisce

Da quella raffica finale

Ricordati le promesse fatte

Oceani Divisi

Lei è stata sempre qui nel mio cuore

Sempre l’amore della mia vita

Eravamo sconosciuti,

Oceani divisi

Ma quando posai gli occhi su di lei

Una parte di me morì.

Una Parte Di Me è Morta

La parte che è invidiosa

spietata e subdola

Avida, dispettosa

Globale, coloniale

Sanguinaria, cieca

Irragionevole e facile

Concentrata ai confini

E al macello e alla pecora

Bruciando libri

Demolendo case

Dedita ai bersagli uccisi da droni,

Iniezioni letali,

Arresti senza processi

Visione monoculare

Melma e cancrena

Unzione, sarcasmo

Assalto comune

Auto-compiaciuti killer eroici

Glorificati

Pirati che pubblicizzano

Attacchi d’acido

Su donne da spacconi e pervertiti

e entrano nei brogli elettorali

E nell’acquisto di potere

Bugie dal pulpito

Stuprano sotto la doccia

Zitte, indifferenti

Senza sentire vergogna

Grosse, importanti

Lascive, pazzoidi

Seduto nell’angolo

Guardando la TV

Sordo alle urla

Di dolore dei bambini

Morto al mondo

Solo a guardare la partita

Guardando repliche infinite –

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

Silenzio, indifferenza:

Il crimine ultimo.

Ma quando ti ho incontrato

Quella parte di me è morta

Portatemi una ciotola

In cui lavarle i piedi,

Portatemi la mia ultima sigaretta:

E’ di gran lunga migliore morire

tra le sue braccia

Che tirare avanti

In una esistenza di rimpianti

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Commenti al Post:
che41
che41 il 29/11/17 alle 20:55 via WEB
Aprite gli occhi sulle fake news! Sono solo un pretesto per censurare. Ve lo dimostro qui Non è un caso. E’ un metodo. Con un pretesto, le fake news, e uno scopo finale: mettere a tacere le voci davvero libere. Attenzione, non si tratta di una questione meramente italiana bensì di quella che definirei una “corale internazionale”. Il là lo hanno dato gli Stati Uniti, dove, dopo la vittoria di Trump, è partita una massiccia campagna ispirata dagli ambienti legati al partito democratico con l’entusiastico consenso di quello repubblicano, nella consapevolezza che la prima grande e inaspettata sconfitta dell’establishment che governa gli Usa da decenni non sarebbe avvenuta senza la spinta decisiva dell’informazione non mainstream. A seguire si sono mobilitati diversi Paesi europei, la Germania in primis, ma anche la Gran Bretagna del post Brexit e, ovviamente, l’Italia, del post referendum. Sia chiaro: il problema delle fake news esiste; soprattutto quando a diffonderle sono società o singoli a fini di lucro. Gli esempi, anche recenti, abbondano. O quando vengono usate dagli haters, gli odiatori, ovviamente senza mai esporsi in prima persona. Ma le soluzioni vanno trovate nel rispetto della libertà d’opinione e nell’ambito del sistema giudiziario del singolo Paese. La diffusione sistematica di notizie false al solo fine di generare visualizzazioni è semplicemente una truffa e in quanto tale va trattata. Il problema degli haters è più complesso. Io da sempre sostengo che bisogna avere il coraggio di mettere la faccia e che l’anonimato assoluto per chi si esprime pubblicamente non sia salutare in una vera democrazia. Anche in questo ambito si possono trovare soluzioni intelligenti ad hoc. Le proposte che sono state formulate negli ultimi tempi – e guarda caso tutte su iniziativa del Pd – si caratterizzano, invece, per la tendenza da un lato a delegare il giudizio a organismi extragiudiziali – talvolta anche extraterritoriali – dall’altro per l’intenzione di colpire arbitrariamente le parole e dunque, facilmente, anche le idee. Non mi credete? Eppure è così. Ricordate il decreto Gentiloni sulla schedatura di massa degli utenti web e telefonici e la misura che autorizzava una censura di fatto e contro cui ho condotto una battaglia furibonda su questo blog? La prima misura è da regime autoritario, senza precedenti in democrazia; la seconda delega all’Agcom la facoltà di valutare se un sito viola il diritto di autore e, un caso affermativo, di oscurarlo. Ovvero appropriandosi di funzioni che spettano normalmente alla magistratura. E leggete la proposta di legge contro le Fake News annunciata da Renzi. Cito una fonte insospettabile, la Repubblica, che la definisce una legge sulle fake news che non parla di fake news. Scrive Andrea Iannuzzi: Nel ddl elaborato dai senatori Zanda e Filippin si impone ai social network con oltre un milione di utenti la rimozione di contenuti che configurano reati che vanno dalla diffamazione alla pedopornografia, dallo stalking al terrorismo. La valutazione dei reati viene demandata ai gestori delle piattaforme, che di fatto sostituiscono il giudice: la libertà di espressione potrebbe essere a rischio. Previste sanzioni pesanti per chi non rispetta una serie di adempimenti burocratici Persino la Repubblica – sì proprio il giornale che ha amplificato le denunce di Renzi contro le Fake News – non ha potuto esimersi dall’ammettere che così i giudici non servirebbero più, violando uno dei principi fondanti della nostra civiltà, e dal riconoscere che la libertà di opinione è in pericolo. E non finisce qui. Sentite cosa dice Marco Carrai, amico e consigliere di Renzi, che in un’intervista al Corriere della Sera rivela: Stiamo lavorando con uno scienziato di fama internazionale alla creazione di un “algoritmo verità”, che tramite artificial intelligence riesca a capire se una notizia è falsa. L’altra idea è creare una piattaforma di natural language processing che analizzi le fonti giornalistiche e gli articoli correlandoli e, attraverso un grafico, segnali le anomalie. A mio avviso ciò dovrebbe essere fatto anche a livello istituzionale. Traduco: significa che un algoritmo e meccanismi di analisi semantica stabiliranno se un singolo articolo è vero o è una fake news. Scusate, ma io rabbrividisco. Queste sono tecniche da Grande Fratello, e non solo perché i criteri rimarranno inevitabilmente segreti (per impedire che vengano aggirati), ma soprattutto perché così si potranno discriminare le idee, i concetti, bannando quelli che un’autorità esterna (il gestore dei social!) riterrà inappropriati. D’altronde sta già avvenendo su Facebook e su Twitter, dove opinionisti anche conosciuti si sono visti cancellare gli account da un amministratore che, nel migliore dei casi, si presenta con un nome di battesimo (Marco, Jeff o Bill) e che decide che si sono “violate le regole della comunità”. Oggi sono ancora incidenti episodici, ma domani – sotto la minaccia di sanzioni milionarie già ventilate da Renzi – i gestori sboscheranno con l’accetta. E basterà un’”esuberanza semantica”, ad esempio scrivere zingari anziché rom, o accusare un’istituzione di diffondere dati falsi o incompleti per sparire dalla faccia del web. Perché per gente come Renzi e Carrai e Gentiloni, tutti veri splendidi progressisti, evidentemente non può che esistere una sola Verità. Quella Ufficiale, quella certificata da loro e difesa dagli implacabili gestori dei social media, novelli guardiani dell’ordine costituito. Cose che possono esistere solo in una “Fake Democracy”. Quella a cui ci vogliono portare. Marcello Foa Quello che sta succedendo è gravissimo. E persone ingenue stanno candidamente abboccando, scrivendo anche in contatti miei personali affermazioni da fanciulli di scuola primaria del tipo "ma il problema delle fake news è vero". Poi notate il linguaggio "italish" dei renziani. Ogni tre parole c'è una sigla inglese buttata là. Dove c'è inglese (in Italia) c'è sempre il tartufo, come con la social card e il jobs act. Il 90 % non capisce il contenuto ma capisce che è... una cosa moderna, ineluttabile, io non la capisco ma sarà importante. Non è un problema di controllo di controllori caro signore! E', in questo caso vale a dire i vaniloqui di una pseudo-minestra, vaniloqui ovviamente suggeriti e dettati poichè se quella ''donna'' è un ministro io sono Gesù Cristo, ebbene quelle affermazioni di caterve di morti del tutto prive di fondamento integrano una precisa ipotesi di reato a mente art. 656 c.p. ovverosia ''diffusione di notizie false e tendenziose atte ecc.ecc.ecc.''! Ovviamente i ns pseudogovernanti laddove prevalgono interessi di aziende farmaceutiche oserebbero anche e persino affermare che N.S. sia deceduto per aids! E sia chiaro che anche quanto afferma Tipheus è verissimo!! Le fake news è da tempo immemorabile che ce le propinano e con la televisione di massa almeno dai tempi dello "Sbarco sulla Luna"... A proposito, vorrei vedere cosa risponderebbe la Intel Art. proposta dal Piddiota di turno, messa di fronte alla parola Luna. Vero o falso? Certo che se la A.I la programma il Cattivissimo Sboldrinato la risposta è sicura, ma sarà anche vera? Alcuni anni addietro, più o meno dal 2013, si intuiva che la macchina della propaganda nell'occidente allargato, lo spazio anglofono e i suoi vassalli, avrebbe dovuto intraprendere un salto di stato e di strategia, ne ho scritto in vari contesti di discussione su CDC, e questo per alcuni motivi contingenti, tra i principali a mio avviso erano: 1) Lo scontro frontale con i sistemi orientali, russia e cina, in grado di avere abbastanza peso specifico per generare una narrazione della realtà differente, una struttura in grado di riverberarsi anche nel sistema informativo a senso unico del fronte opposto. 2) La permanenza in rete di sacche che continuano ad utilizzare i protocolli di base e non sono ancora assorbite dai "metaprotocolli" come i social o google 3) L'aumento progressivo del distacco tra realtà e narrazione mediatica, con il permanere di illogicità interne, come i tassi di interesse sotto zero o la guerra permanente. I cambiamenti veri non sono ancora del tutto percettibili, assistiamo intanto al progredire della cancellazione tout court di eventi e circostanze fondamentali dalla narrazione mediatica dominante, ma questo da solo è poco effettivo, da qui la ricerca di una chiave per una censura selettiva delle fonti alternative. Il discorso "fake news" deve accorpare in se tanti elementi già operativi: la delegittimazione dei sorgitori di notizie alternative dall'interno, la definizione di un interesse alla verità su basi apodittiche, l'accomunamento di temi differenti e a diverso livello di credibilità in un continuum artificioso, etc etc. L'operazione è molto ambiziosa, e procede con una tattica abbastanza definita, si spara alle stelle, con il tentativo di creare "ministeri della verità" da qualche parte, il colpo si infrange sui bastioni del buon senso residuo, ma qualche scheggia salta, tipo una legge contro il fascismo e relativa censura di quà, un divieto di la, etc etc, sono tessere di un mosaico che pian piano comporranno. Appunto. I media sanno che la verità delle masse non è quella dei logici. Se io penso alla verità tendo a pensare ad Alfred Tarski, ma le masse intendono come verità una verità sociale, condivisa. Per le masse (e anche noi ne facciamo parte) la maggior parte delle verità vanno accettate in base all'autorevolezza di chi le sostiene ed alla loro diffusione. Poi ognuno si terrà una piccola nicchia nella quale mantiene le sue verità. Un economista farà riferimento alle sue verità quando investe i propri soldi, un medico userà le sue verità per curare se stesso e i familiari, altri potranno usare più diffusamente le loro verità nel loro settore professionale (es. gli ingegneri). Ma per vivere in un mondo complicato, insieme ad altre persone, bisogna accettare per buone molte verità sociali. E' buon senso, o realismo politico, o come lo vogliamo chiamare, l'accettare un buon numero di verità perché sono verità sociali. Ma le verità sociali costruite in questo modo sono le verità del potere, quello che riscrive la storia in continuazione, o fabbrica tribunali per punire gli sconfitti in guerra, o costruisce istituzioni dove chi comanda non è eletto (es. CdS dell'ONU) e chi è eletto non comanda (es. assemblea gener. dell'ONU o Parlamento europeo). Per le masse la verità è il potere. Cosa si può volere di più? Ma a volte arriva l'8 settembre. Voci secondo le quali in Ucraina, subito dopo il colpo di stato, sarebbero giunti istruttori della NATO, si sono levate per la prima volta già nella primavera del 2014. Nel giugno dello stesso anno, determinavano già il loro numero – 180 uomini. Entro la primavera del 2015, in Ucraina si trovavano già trecento soldati americani. Ora sul territorio del Donbass, quello sotto il controllo di Kiev, sono perennemente presenti soldati della NATO di molti paesi: lituani, polacchi, canadesi, inglesi, ecc. in tutto circa un migliaio di uomini. Nella sede del SBU (servizi segreti ucraini), un intero piano è stato assegnato agli americani. Il numero esatto di truppe americane e NATO in Ucraina è tenuto segreto. Ce ne sono centinaia di altri che sono in prima linea nelle formazioni delle compagnie private militari occidentali o dei battaglioni nazisti, ma non parliamo di loro. Tuttavia cosa possono insegnare istruttori, per esempio della Lituania o del Canada, ai soldati ucraini? Supponendo che le Forze Armate ucraine dopo il colpo di stato del 2014, siano state addestrate dagli americani, il risultato è stato la sacca di Debaltsevo e tutte le altre sacche in cui sono finiti i militari ucraini. Molto probabilmente, ai soldati ucraini viene insegnato solo ad occuparsi di stazioni radio tattiche, cure mediche d’emergenza, gestione dei droni, ecc. Per questo compito, vanno bene anche i lituani e i polacchi. Le Forze Armate statunitensi, invece, sono arrivate in Ucraina non per insegnare qualcosa, ma per uno scopo ben diverso: sono venute loro stesse a imparare. Studiano tutto ciò che è possibile: quali mezzi pesanti vengono utilizzati dalle Repubbliche del Donbass, quali UAV (droni), come sono organizzate le azioni di combattimento, le comunicazioni e la copertura delle operazioni militari. Hanno una rete di agenti abbastanza estesa sul territorio delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk. Gli americani imparano a combattere con la Russia. E questo, dai generali americani, è considerata un’esperienza inestimabile, per la quale il Congresso degli Stati Uniti stanzia milioni di dollari. Già solo per tale motivo gli americani sono interessati a far si che il conflitto nell’est dell’Ucraina duri il più a lungo possibile. La rivista americana “Politico Magazine” ( https://www.politico.com/magazine/story/2017/11/27/trumps-russian-schizophrenia-215869 ) riporta, secondo Kurt Volker, rappresentante speciale del Dipartimento di Stato americano per l’Ucraina, che la ripresa delle ostilità nel Donbass è prevista entro un anno: “Direi che la probabilità non è inferiore all’80% … Lo scenario più probabile è che tutto continuerà”. Fonte: www.fondsk.ru
 
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