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« Rifiuti SpazialiLe Nuvole Di Marte »

Il Rover Perseverance su Marte

Post n°177 pubblicato il 18 Febbraio 2021 da robertocass
 

È partito il 30 luglio scorso con un vettore Atlas da Cape Canaveral, ha
compiuto un viaggio lungo 471 milioni di chilometri, e oggi 18 febbraio il rover
Perseverance della Nasa appoggerà le sue ruote sulle sabbie rosse del Jezero
Crater, poco sopra l’equatore marziano.
Sarà il quinto rover americano a sbarcare ma sarà anche lo sbarco più difficile
perché la zona ha scogli frastagliati, ammassi e dune.
Anche per questo Perseverance, che ha la taglia di un Suv, è stato dotato per
la prima volta di un innovativo sistema di riconoscimento intelligente del
terreno e se rileverà negli ultimi metri una superficie rischiosa si trasferirà in
un’altra sicura.
Nelle ultime fasi del volo la sonda passerà dall’impatto con l’atmosfera alla
velocità di 19.500 chilometri orari all’arrivo al suolo alla velocità di 2,7
chilometri orari dopo aver rallentato la corsa, prima col paracadute e poi con
otto razzi frenanti.
Tutto sarà gestito automaticamente dai computer di bordo perché dai 205
milioni di chilometri di distanza a cui si trova Marte i segnali impiegano 11
minuti e 22 secondi per arrivare alla Terra.
Perseverance è nell’aspetto simile al suo predecessore Curiosity sbarcato nel
2012 e ancora perfettamente funzionante nel Gale Crater.
Ma solo esteriormente e per alcuni sistemi, come il generatore nucleare con
plutonio-238 che fornisce un flusso continuo di energia (110 Watt)
consentendogli di lavorare ininterrottamente notte e giorno senza subire i
gravosi limiti che avevano penalizzato i predecessori Spirit e Opportunity
alimentati da celle solari.
L’altro elemento di uguaglianza è il sistema di ammartaggio, cioè lo Sky Crane,
la grù del cielo, che farà scendere il rover di 1.025 chilogrammi appeso a tre
corde di nylon dopo essersi fermato ad una quota di 7,6 metri.
Mentre sta per arrivare sul punto designato il Lander Vision System, appunto,
scruterà il terreno per decidere se il punto stabilito è adeguato allo sbarco
decidendo altrimenti uno spostamento.
Quando toccherà il suolo i cavi saranno tagliati e la piattaforma che lo aveva
trasportato volerà via cadendo poco lontano per non intralciare i movimenti del
rover.
Inizierà allora la nuova avventura, che sarà ben diversa da quelle passate.
E qui entreranno in scena i sette strumenti trasportati, chiamati a svolgere
compiti molto complicati.
Il primo scopo dell’esplorazione di Perseverance è indagare l’ambiente che
attraversa e per questo è stato dotato di 25 fotocamere, il più alto numero mai
imbarcato.
Il primo strumento a entrare in funzione poco dopo lo sbarco sarà appunto una
fotocamera installata sulla torretta alta poco più di due metri: trasmetterà le
prime immagini del panorama, rivelando la posizione in cui si trova il rover.
Un gruppo importante di apparati scientifici sarà concentrato all’estremità del
braccio robotizzato lungo 2,1 metri con il quale, tra le altre cose, Perseverance
preleverà dei campioni di suolo che sistemerà in trenta capsule cilindriche.
Poi le lascerà al suolo e saranno raccolte in una prossima spedizione in corso di
studio da parte della Nasa e dell’Esa europea, che dovrebbe partire nel 2026.
La Mars Sample Return, come è battezzata, mira appunto a portare sulla Terra
i preziosi campioni raccolti per essere analizzati in laboratorio.
Anche l’Italia partecipa attraverso l’Asi e l’industria italiana, la Leonardo-Thales
Alenia Space.
L’obiettivo prioritario della spedizione è cercare tracce della vita passata,
fossilizzata naturalmente, perché in superficie nulla può sopravvivere a causa
delle radiazioni cosmiche che piovono di continuo sulla superficie,
sterilizzandola.
Nelle passate spedizioni invece l’obiettivo era indagare l’esistenza di un’antica
presenza dell’acqua (compito assolto da Spirit e Opportunity) e poi avere
conferma di un ambiente favorevole alla nascita della vita come ha stabilito
Curiosity nel Gale Crater.
La scelta del Jezero Crater per lo sbarco è legata alle opportunità favorevoli
che dovrebbe offrire.
Perseverance si troverà alla foce di un fiume che riversava l’acqua nel cratere
creando un lago.
Nel fondale pietrificato si spera di trovare appunto qualche traccia di remoti
organismi a livello batterico.
Inoltre per la prima volta il rover imbarcherà un apparato in grado di ricavare
ossigeno dall’anidride carbonica dell’atmosfera.
E questa è la prima volta che si collauda uno strumento necessario al futuro
sbarco dell’uomo.
Infine un momento emozionante sarà l’ascolto, ancora per la prima volta, del
fruscio del vento marziano perché Perseverance è dotato di un microfono che
sarà attivato dopo lo sbarco.
Un secondo microfono ci farà sentire l’impetuoso attrito con l’atmosfera
durante la discesa.
Ma nella nuova spedizione, costata 2,7 miliardi di dollari, si collauderà pure il
piccolo elicottero Ingenuity, in pratica un minuscolo drone di appena 1,8
chilogrammi con due eliche controrotanti e alimentato da batterie a ioni di litio.
Compirà cinque voli di prova alzandosi fino a circa cinque metri e
allontanandosi di una cinquantina di metri.
E sarà il primo volo su Marte.
La missione dovrebbe durare almeno un anno marziano di 687 giorni terrestri,
ma come è accaduto per i predecessori l’esplorazione che Perseverance potrà
garantire sarà, al di là delle sorprese, ben più lunga.
(da Internet)

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Commenti al Post:
cassetta2
cassetta2 il 21/03/21 alle 19:45 via WEB
Mi piacerebbe che un giorno mandassero anche una donna su Marte e quella donna fosse la mia ex.
 
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