Creato da marcalia1 il 09/05/2008
Riti e miti della devozione popolare

 

I miei link preferiti

 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Ultime visite al Blog

corrado3020080patrizia17loredanabazzimagnifico.pinafauchonoamodio1940aura66croce_editorefbrevborisrasuragiraluugo.albanoarco20giovannadefaziovibrazioneforte
 

Ultimi commenti

Questo può suonarti strano, lo sai che puoi raggiungere i...
Inviato da: Philip Hudson
il 17/09/2021 alle 21:33
 
Questo può suonarti strano, lo sai che puoi raggiungere i...
Inviato da: Philip Hudson
il 17/09/2021 alle 21:32
 
commento non trovato
Inviato da: ospite
il 20/03/2020 alle 15:07
 
commento non trovato
Inviato da: ospite
il 18/03/2020 alle 15:38
 
commento non trovato
Inviato da: ospite
il 18/03/2020 alle 01:06
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« IL CRISTO PAGANO. Gesù e...ETIMOLOGIA DI "PUTTANA".... »

IL DELIRIO DELL'UOMO. Per non dimenticare l'11 settembre 2001 e la vita che perdemmo allora.

Non c'è giorno che passa in cui io non pensi a quello che è stato l'11 settembre. Doveva essere un anno quasi sacrale, il 2001: compivo 30 anni e si realizzava, in termini temporali, la profezia dell'odissea visiva di Stanley Kubrick. Invece, quell'anno, io ci persi la vita. Morii nel mio di dentro, portando su di me tutto il fardello di un lutto corale. Ipocritamente, d'altro canto, penso anche che se tutto fosse accaduto che so, a Kuala Lumpur, questo mostro oscuro proteso sull'abisso delle mie paure più intime non avrebbe poi procurato tanto dolore: ma come tutti voi, che ne siate coscienti o meno per ciò che vi riguarda, sono un clone spirituale della cultura americana e quindi quel giorno là, nel mito fondativo del moderno pensiero occidentale, io morii per la prima volta in me stesso. Sicché ancora adesso, mentre digito queste righe, ho davanti senza volerlo un'epifania di immagini che deturpano la mia sensibilità di uomo: un impiegato della Torre Nord che sporge da una finestra, forse al 90° piano del grattacielo; butta la giacca, poi si aggrappa al costolone di alluminio lucente che percorre in verticale tutta la struttura dell'edificio: intende usarlo a mo' di  scivolo, al pari di una pertica gigantesca sospesa sul vuoto. Nella disperazione cosciente, egli elabora a torto l'idea di poterci riuscire. Scivola effettivamente per qualche metro sul suo tetragono appiglio, poi però perde la presa ed incomincia a fluttuare nell'aria, precipitando all'incirca da 350 metri d'altezza. La visione della sua caduta per me si arresta a questo punto, come se fosse il fermo-immagine involontario di un film che non avrei mai voluto vedere. È orrore. L'Orrore.

Silenzio. Ora occorre solo questo. Avrei bisogno di un altro tempo; di altre parole. Avrei necessità di altre formule di concetti per spiegare il senso straziante di quel corpo morituro bloccato in volo nello spazio sospeso di un martedì qualunque, a New York City, l'11 settembre 2001. Quell'uomo che precipita, andando incontro alla morte che gli è stata destinata, annulla millenni di filosofie eudemoniche. Ogni fede, ogni liturgia, ogni preghiera svanisce nel buco nero spalancato da quelle mani che stringono l'aria come a cercare un ultimo disperato appiglio che non c'è. Io non ci vedo Dio, in quell'abbraccio fatale con l'infinita amniosi del cielo. Quell'uomo che cade è la prova ontologica dell'inesistenza di un qualsiasi nume preteso, sopra e sotto la terra. È la logica elementare del suo corpo sospeso sul nulla a far decadere ogni criterio morale, ad impedire ogni ragione ammissibile, a destorificare ogni ordine del pensiero tributato a giustificarla nella negativa spettacolarizzazione. Pur tuttavia, qualcuno sostiene che è stato il Male esterno a creare le condizioni affinché egli, come altre circa 300 persone, potesse scegliere tra due terribili alternative di morte: bruciare o precipitare.  Coloro che sostengono l'ipotesi del Male esterno non ripropongono che un paradigma inconscio del "diverso", il quale essendo escluso dall'ordine culturale condiviso, è giocoforza foriero di lutti e disgrazie. Eppure Osāma bin Lāden non era un escluso, cioè "altro" dalla civiltà americana; non di fatto un Mamurio Veturio sedimentato nel XXI secolo: egli era, ed è anzi, il prodotto sociologico di quella condivisione etica tipicamente occidentale imperniata sulle meccaniche redditizie del capitalismo petrolifero.

Osāma rappresenta ormai nel 2009 solo uno spauracchio invisibile, al-Quaeda una confraternita di "martiri" cocainomani ed alcolizzati sovvenzionati probabilmente dalla CIA attraverso il riciclaggio di denaro internazionale. Con questo non voglio alludere a nulla. Per carità, se fossi malpensante dovrei persino dubitare, al pari di Bill Kaysing, che nel 1969 Neil Armstrong pose piede sulla Luna e che, in tempi attualissimi del Belpaese, la sestina ritardataria del Superenalotto sia solo un furbo stratagemma algoritmico per conseguire ad ogni giocata un cospicua entrata extra con lo scopo di finanziare la ricostruzione dell'aquilano, dopo il terremoto. Se fossi dunque scettico fino al midollo su ogni cosa, dovrei allora sostenere che perfino l'attacco globale dell'11 settembre sia stato concepito da Richard "Dick" Cheney (nell'inglese popolare "dick" è il nomignolo del diavolo) in combutta con Donald Rumsfeld ed alcuni apparati deviati della difesa militare statunitense. Dovrei dire che le Torri Gemelle siano state fatte implodere volutamente, minando con la termite i giunti dei solidi pilastri d'acciaio del core; che non fu un Boeing a sfondare il muro del Pentagono né un altro a precipitare nei dintorni di Shanksville, in Pennsylvania. Beninteso, non voglio fare "dietrologia" ma certamente vorrei alzare la voce su una questione di fondo: e cioè, il fatto che siano emerse le teorie finanche più strampalate del "complotto interno" giustifica le zone d'ombre implicite nella versione ufficiale rilasciata dalla Commissione deputata ad indagare, presieduta da Thomas Kean. Ma ammettiamo pure che per capriccio io voglia fare l'incredulo, pensare male a guisa di un bastian contrario senza pretese, cercando maliziosamente di rinfocolare la fiamma delle verità nascoste. Solo così mi sentirei legittimato ad argomentare che non sia stato davvero il volo American Airlines 77, con una manovra aerea senz'altro impossibile per un pilota inesperto, a schiantarsi contro l'ala est del Pentagono. D'altronde, su centinaia di telecamere di sicurezza perennemente attive, a noi è toccata analizzare solo una brevissima sequenza a scatti in cui qualcosa che non è certamente un Boeing sembra sfilare veloce in orizzontale contro la parete rinforzata dell'edificio: piuttosto sembrerebbe essere, se non qualcosa-che-non-è, quello che invece dovrebbe: ovvero un drone, oppure un missile o un ordigno a cordite. Se non altro poi, quando un aereo malauguratamente precipita al suolo, pare produrre sempre una nuova Gomorra sulla faccia della terra. Invece le foto riprese dall'alto, sul luogo del presunto impatto del volo United Airlines 93 in Pennsylvania, mostrano tutto fuorché quello che per logica si dovrebbe vedere in consimili circostanze: solamente un lungo solco impresso nel suolo, senza rottami significativi, un ridicolo teatrino imbastito sotto una scura nuvolaglia effimera che sale dritta al cielo, a formare un volatile fungo immaginario.

Sono consapevole di riaffermare in parte il tritume meditativo dei cospirazionisti. Eppure, l'immagine dell'impiegato senza volto che precipita, votato oramai alla morte in un abbandono ieratico che sa di sacrificio antico, mi spinge a riconsiderare questi argomenti dubbi per non lasciare che il suo suicidio sfumi come il ricordo dei più in merito all'11 settembre. A voialtri non chiedo di pregare inutilmente un nume inesistente o distratto né di compiere ritualità di cordoglio prive del minimo senso. Io vi invito solo a ricordare, così, puramente e semplicemente. Manca ormai meno di un mese all'ottavo anniversario di questa data fatidica e le ambiguità sono ancora tante. Concludo pertanto il post ribadendo una richiesta che dovrebbe scuotere la coscienza di molti: è una delle dodici domande inserite nella petizione sottoscritta dai parenti delle vittime con lo scopo di chiarire i misteri  della tragedia: "Perché la commissione 11/9 non risponde a gran parte delle domande rivolte dai famigliari delle vittime?".

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/Rosmarco/trackback.php?msg=7530214

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
rilicenz
rilicenz il 16/08/09 alle 19:46 via WEB
Ricordare tragedie come queste è oltremodo doveroso, tra l'altro noi a Napoli, subito dopo quel giorno fatidico, fummo colpiti da un'alluvione in cui persero la vita alcune persone. Certo non è paragonabile alla tragedia americana, ma le date dell'11 e 15 settembre mi riportano a ricordi di tristezza, come non dimenticherò mai i bambini morti in Ossezia. Ciò che ci colpisce soprattutto è il numero elevato di vittime dell'11 settembre, molte delle quali, ovviamente con il senno di poi, si sarebbero potute salvare. Buona serata Rita
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 16/08/09 alle 20:22 via WEB
Purtroppo, dopo l'11 settembre, il mondo sembrò cristallizzarsi dentro quelle immagini spaventose, ripetute fino alla nausea. Per cui, davvero, io non ricordo (o forse preso dall'angoscia della tragedia americana) non seppi proprio dell'alluvione di Napoli. Non che voglia operare una dicotomia secondo il grado d'importanza evemenenziale, sia chiaro, ma personalmente credo che il trauma lasciato sulle persone dall'11 settembre sia paragonabile solo, per somma di vittime, dall'affondamento del Titanic nel 1912. Io vorrei cercare di non sentire ogni giorno il peso di quella data, e mi riferisco alla prima. I più sembrano non accorgersi che davvero l'11 settembre ci sia stato. Ci bombardano mediaticamente a gennaio per invogliarci a commemorare la Shoah (e sottolineo la Shoah, non lo sterminio degli zingari, degli omosessuali e dei civili orientali) come se noi avessimo un eterno debito di dolore nei confronti degli ebrei, noi che siamo cristiani e, molto meglio, atei o pagani. Lo scorso anno solo La7, la sera dell'11 settembre, trasmise su rete nazionale i soliti documentari della BBC. Se non bisogna giustamente dimenticare l'Olocausto, il quale perlomeno ci è tanto lontano nello spirito quanto nel tempo, vorrei che almeno si ricordassero le vittime sacrificali, a dire i capri espiatori di una tragedia ecumenica molto prossima alla possibilità di riverificarsi. Un abbraccio, Marco
(Rispondi)
conoscimiecapirai
conoscimiecapirai il 17/08/09 alle 12:20 via WEB
vedi commentare l'11 settembre e' una cosa che mi fa' male e sono certa che quello che scrivero' a te non andra' bene e me lo cancellerai, ma vabbe' io ce provo....se mi dici taci giuro che ti sputo!. io sono convinta che sotto ci sia un complotto americano, e che sia stato tutto studiato. per me era impossibile che potesse succedere un disastro del genere se non ci fosse stata la mano di qualche grande dell'america. e ora ne hanno messo persino uno alla presidenza... e' la fine della fine proprio... questo e' quello che penso.... sorrisi michela
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 17/08/09 alle 12:47 via WEB
Ti invito a tacere solo quando ce n'è motivo. Ora non mi sembra sia il caso, benché sarebbe consono per una signora evitare minacce liquide come quella dello sputo. Hai espresso del resto un'opinione generalizzata che concordo in parte. Se nell'11 settembre davvero può scorgersi un complotto organizzato dall'interno, la sua trama deve per logica snodarsi intorno a Cheney, Rumsfeld e Bush Jr., "la triade infernale". Tu implichi invece persino la presenza "oscura" di Obama, il che francamente mi pare delirio puro. Comunque grazie.
(Rispondi)
artistictrend
artistictrend il 18/08/09 alle 13:17 via WEB
non posso dimenticare quel terribile giorno,ricordo che guardando la tv ho avuto d'istinto la consapevolezza che stava succedendo un disastro a livello mondiale...ci sono complitti in tutti gli stati del mondo,ma in quell'anno vi era alla presidenza bush e tutti noi sappiamo quali conflitti d'interesse avesse quell'uomo,nei confronti dell'iraq...visto che da buon texano era interessato al petrolio....non tocchiamo però obama,che almeno per adesso ha fatto tutto tranne che creare casini diplomatici....buona giornata...;-))
(Rispondi)
TaciMaParlami
TaciMaParlami il 21/08/09 alle 16:34 via WEB
Di quel giorno io ricordo solo che mi fermai. Non capii subito cosa fosse successo, solo dopo. Ho capito che qualcosa si ruppe, irrimediabilmente. Percepii una mano invisibile sopra le nostre teste, e non era la mano di Dio. Neanche quella del Diavolo. Era la mano di menti pervers intente a muovere i fili come fossimo burattini. Ancora oggi tento, ogni volta che posso, che riesco, a tirare quel filo, sperando prima o poi si spezzi. Un abbraccio Francesca
(Rispondi)
to_revive
to_revive il 11/05/10 alle 14:21 via WEB
io vorrei,se mi è consentito, solo dire due parole in merito. Solo oggi leggo questo post e mi viene il vomito. Parlo a ragion veduta dato che sono americana, sono stata una pilota militare e soprattutto nelle TT ho perso 6 parenti. Complotto? Questo è quello che solo l'ignoranza fa credere a persone lontane anni luce dal nostro patriottismo, dall'amore e dal rispetto che abbiamo per tutti noi, fratelli tra i fratelli. Voi parlate e dite cose pazzesche senza pensare che le leggono anche persone come me che non hanno neppure una tomba sulla quale piangere i propri cari perchè si sono "disentegrati". Lo zio, la zia i loro due figli con le nuore e il piccolo di solo 3 mesi che dopo il vaccino era passato a "trovare" i nonni ed i colleghi della mamma e del papà. £ generazioni distrutte in un attimo ed oggi, nuovamente ammazzate dalle vostre illazioni. Che pena!
(Rispondi)
 
marcalia1
marcalia1 il 11/05/10 alle 14:32 via WEB
Ho già risposto al suo messaggio privato, e non ho più nulla da aggiungere se non quello di riaffermare che il giorno 11 settembre 2001 è stato un dramma corale non solo per gli americani, ma per tutti noi o almeno per tutti coloro che, alzandosi al mattino, sanno che c'è stato un 11 settembre. In ogni caso, mi dispiace dirlo, ma lei non ha capito il senso del mio post, come tanti altri. Cordialmente, M.
(Rispondi)
 
 
to_revive
to_revive il 12/05/10 alle 13:07 via WEB
Mi permetta di dissentire; sono americana, l'italiano non è la mia lingua ma comprendo il senso dei discorsi. Ciò che ho scritto non era rivolto al suo post ma a quello che alcuni hanno scritto nei commenti ipotizzando alla Moore. Io di foto ne ho viste molte anche quelle che mai saranno pubblicate e mi creda se le dico, e non avrei interesse alcuno a mentire, che sia al Pentagono che per il resto, le prove ci sono state e ci sono. Cordialità. G.
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963