SARCHIAPONICON

ABBASSO V.E.R.D.I. - VIVA PIO IX - :-)

Prima di leggere questo post vorrei pregare il lettore di leggere il post precedente.
Ringrazio il collega sarchiapone che lo ha scritto soprattutto per il garbo con cui accetta il confronto; mi piace sottolinearlo perchè dimostra che questo è un blog libero..... ogni riferimento polemico a "certi blog" della Community è assolutamente voluto!
Bien.
Inizio dicendo che il libro citato è scritto da Dino Cofrancesco il quale, guardacaso, è stato anche uno dei relatori di un convegno organizzato dalla loggia massonica del Grande Oriente (link)..... giusto un "tantino" di parte? 
Vorrei tuttavia prendere in considerazione i diversi punti con molta serenità, nel pieno rispetto della sensibilità di tutti, attenendomi però ai fatti e non alle opinioni più o meno "partigiane".

L'autore scrive:

1) "i corvi neri del revisionismo storiografico antisabaudo si levano in volo numerosi per ricordarci i costi umani ed economici dell'unificazione della penisola, gli errori commessi dalle classi dirigenti prima e dopo la proclamazione del Regno, le confische dei tesori accumulati nel Mezzogiorno, le violenze degli "eserciti di occupazione"...
Violenze, si.
Metà dell'esercito piemontese era di permanenza nel Sud, con uno stato di emergenza continuo: fucilazioni di massa, rappresaglie, stermini, incendi, brutalità, soprusi ed efferatezze come ad esempio popolane incinte squartate vive.
Il governo piemontese "inaugurò" i primi lager d'Europa, tragica anticipazione di quelli nazionalsocialisti, imprigionandovi i soldati duosiciliani che non vollero cambiar divisa e arruolarsi nell'esercito piemontese ed i "briganti" (gli insorgenti).
Nei lager l'aspettativa di vita, per la durezza del clima ed il disumano trattamento, non superava di norma i tre mesi.
Antonio Gramsci, in "Ordine Nuovo", nel 1920 affermerà:
"Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti".

2) Addirittura c'è chi parla di "persecuzione anticristiana" !!!
E che persecuzione!
Un altro lato oscuro del risorgimento è proprio la persecuzione scatenata contro la Chiesa cattolica dalla potente alleanza liberale, massonica e protestante.
Ricordo la soppressione degli Ordini religiosi e poi:
- 70 vescovi rimossi dalla loro sede o addirittura incarcerati,
- centinaia di preti in prigione,
- 12.000 religiosi e suore che vivevano nel Sud appena annesso al Piemonte sbattuti fuori dai conventi,
- 64 sacerdoti e 22 frati fucilati, per lo più in Meridione.
Dopo la presa di Roma, si registrano ben 9 sedi vescovili vacanti in tutta Italia. I vescovi nominati dal Papa non possono prendere possesso delle loro chiese perché lo Stato unitario lo impedisce.

3) Senza curarsi di spiegare il tracollo militare del "Regno di Franceschiello" sotto la spinta "possente" di un migliaio di "banditi",
Ed eccoci arrivati al colossale falso storico dell'impresa dei mille.
Come poterono 1000 uomini non addestrati, male armati e peggio vestiti conquistare un Regno con un esercito di 100.000 uomini?
Non per il gran valore dei garibaldini nè per l'appoggio delle popolazioni che, anzi, li odiavano.
La vera arma vincente fu la corruzione.
La massoneria piemontese e francese fra burocrati, ufficiali e ministri si era comprata tutto il Palazzo di Francesco II.
A Calatafimi il generale Francesco Landi, al prezzo di 14.000 ducati, impedisce ai suoi di sbaragliare i garibaldini già in rotta.
Senza alcuna ragione 20.000 soldati vengono fatti uscire da Palermo senza colpo ferire.
Ci furono anche altri episodi:
A Milazzo migliaia di soldati di Francesco furono spediti sulle montagne lontane. Il generale Ghio ne disciolse 10.000.
Altrettanti il generale Briganti che però viene fucilato sul posto, per alto tradimento dai suoi stessi soldati.
A causa di questi ed altri tradimenti altri ufficiali leali al re furono costretti a disarmare le proprie truppe e a consegnare migliaia di soldati a qualche decina di garibaldini che avevano loro stessi sbaragliato e ridotto alla resa.

4) i moderni revisionisti rinnegano i plebisciti di annessione
Vorrei vedere.
La gente doveva votare all'aperto, mettendo le schede in due urne: su una stava scritto "sì", sull'altra "no". A Napoli si dovette votare passando tra due ali di garibaldini armati. Malgrado ciò i voti sommati risultarono pure molto superiori all'effettivo numero dei cittadini (segno che ogni "liberatore" aveva votato più volte).

5) e liquidano il processo unitario identificandolo come "imperialismo massonico-piemontese"..... oggi il tentativo esplicito è quello di affermare la dimensione atea ed eversiva del Risorgimento,
Infatti la questione dell'unificazione politica della Penisola, in particolare per le Logge massoniche,
per la Carboneria, ma anche per i protagonisti più noti di quelle vicende, quali Mazzini, Garibaldi ed altri,
non era il fine ultimo della lotta, ma l'obiettivo più strettamente funzionale alla costruzione di una nuova unità mondiale.
Occorreva distruggere il Cattolicesimo e il suo universalismo per creare un cosmopolitismo ispirato da una nuova "religiosità" laica.
Una riproposizione, insomma, dell'illuministico disegno di unità sovranazionale, contrapposto a quello cristiano.
Alla Roma dei Cesari e a quella dei Papi bisognava sostituire la terza Roma: quella del "Progresso" e dell"'Umanità".
Così profetizzava enfaticamente Mazzini.

Gianpiero.