Creato da antonioi0 il 05/02/2009
CULTURA E GIUSTIZIA
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

FACEBOOK

 
 

I miei link preferiti

 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Ultimi commenti

 
 

Ultime visite al Blog

antonioi0QuartoProvvisorioamorino11norise1attention.leowinciccassetta2Arianna1921fabioliva93LaBrunetteFlorenceMual47blufligthCoulomb2003m12ps12
 

 

TERREMOTO E RICOSTRUZIONI IN IRPINIA IL RESTAURO E I PIANI DI RECUPERO DEI CENTRI STORICI MINORI.

Post n°4195 pubblicato il 18 Maggio 2024 da antonioi0

ALCUNI CASI DI RICOSTRUZIONE: GEMONA DEL FRIULI

COME VENZONE, ANCHE GEMONA DEL FRIULI SORGE COME NUCLEO CON IL COMPITO DI PORTA, PASSAGGIO TRA

L’ITALIA E I PAESI NORD-ORIENTALI. GIÀ NEL 500 A.C., CON I CELTI, IL TERRITORIO DOVE ORA SORGE GEMONA

ERA OCCUPATO DA STATIONES, OSSIA LUOGHI DI SOSTA PER IL PASSAGGIO DALL’ITALIA AI PAESI D’OLTRALPE. CON I

ROMANI VENNE ATTIVATA UNA SECONDA STATIO A OSPEDALETTO. ENTRAMBE VENNERO DISTRUTTE DALLE INVASIONI

BARBARICHE ED I SUPERSTITI SI RIFUGIARONO IN UN INSENATURA TRA IL COLLE DEL CASTELLO E IL MONTE GLEMINA,

DANDO COSÌ ORIGINE AL PRIMITIVO NUCLEO SUL QUALE NASCERÀ LA FUTURA CITTADELLA MEDIEVALE DI GEMONA.

GLI OSTROGOTI VI SI INSEDIARONO E VI COSTRUIRONO LA PRIMA AULA CULTUALE LÌ DOVE ORA SORGE IL DUOMO.

DAL 776, CON I LONGOBARDI, GEMONA CREBBE POLITICAMENTE TANTO DA ESSERE ERETTA AL RANGO DI

ARIMANNIA, OSSIA COMUNITÀ DI UOMINI DEDITI AL LAVORO E ALLA DIFESA E DIRETTAMENTE DIPENDENTE DAL RE,

DI QUESTO PERIODO FU L’AMPLIAMENTO DEL CASTRUM GLEMONE. COME VENZONE ANCHE GEMONA FU

DISTRUTTA DAGLI UNGARI. LA RICOSTRUZIONE INIZIÒ SOTTO GLI OTTONI, DAL 952 E POI PROSEGUÌ SOTTO L’OPERA

DEI PATRIARCHI AQUILEIESI. VERSO IL MILLE FU COSTRUITA LA PRIMA CINTA MURARIA DIFENSIVA CHE RACCHIUDEVA

CASTELLO E DUOMO. FU DONATA NEL 1077 AL PATRIARCA SIGEARDO E ALLA FINE DEL XII SECOLO DIVENNE LIBERA

COMUNITÀ ED INIZIÒ LA SUA ESPANSIONE URBANISTICA VERSO NORD E FUORI DELLA PRIMA CERCHIA MURARIA. NEL

1348, SUBÌ UN TERRIBILE TERREMOTO CHE OLTRE AD ABBATTERE NUMEROSE CASE, DISTRUSSE IL CAMPANILE DEL

DUOMO. DEL 1370 È LA COSTRUZIONE DELLA TERZA CINTA MURARIA MENTRE DEL 1502 IL RINASCIMENTALE

PALAZZO COMUNALE. IL CINQUECENTO E IL SEICENTO FURONO PER GEMONA SECOLI DI “ABBELLIMENTO”

EDILIZIO; MUTARONO IN RINASCIMENTALE E BAROCCO I VOLTI DI MOLTI EDIFICI NOBILIARI GEMONESI. NEL ‘700 GEMONA ERA UN CITTÀ RELATIVAMENTE GRANDE, DOTATA DI MOLTE CHIESE ED EDIFICI PUBBLICI, CINTA

DA MURA. QUESTO ASPETTO E IL SUO IMPIANTO URBANISTICO RIMASERO PRESSOCHÉ IMMUTATI FINO AI TERREMOTI

DEL 1976357. COME PER VENZONE, ANCHE LA COMUNITÀ GEMONESE SI IMPEGNÒ DA SUBITO PER IL RECUPERO

DELLA PROPRIA CITTÀ E ANCHE QUI IL PRIMO PROBLEMA FU IL RECUPERO DEI BENI MOBILI, E LA CATALOGAZIONE

DELLE PIETRE E DI QUEGLI ELEMENTI SUPERSTITI CHE POTESSERO ESSERE RICOLLOCATI SUGLI EDIFICI DA RICOSTRUIRE.

DI QUESTO LAVORO È VISIBILE ANCORA UN “MUSEO A CIELO APERTO” NELLA PARTE BASSA DI GEMONA. PRIMA DEL

TERREMOTO, COME GIÀ DETTO, LA MAGGIOR PARTE DELLE CITTA FRIULANE ERA GIÀ DOTATA DI STRUMENTO

URBANISTICO, COSÌ PURE GEMONA, IL CUI P.R.G. ERA DATATO 1970. IL PIANO PARTICOLAREGGIATO, COME

PREVEDEVA LA LEGGE URBANISTICA DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA, DOPO IL TERREMOTO, FU ADOTTATO

NEL 1977. PER QUEL CHE RIGUARDA LA RICOSTRUZIONE FU ATTUATO IL RESTAURO O RICOSTRUZIONE FILOLOGICA SOLO

SUGLI EDIFICI DI VIA BINI, SUL DUOMO E IL PALAZZO COMUNALE E SUL CASTELLO CHE ANCORA OGGI, PERÒ,

ATTENDE LAVORI DI COMPLETAMENTO. IL RESTO DELLA RICOSTRUZIONE AVVENNE, COME PER GLI ALTRI PAESI

COLPITI, ATTRAVERSO LE INDICAZIONI FORNITE DALL’ASSESSORATO AI LAVORI PUBBLICI, CON L’USO DI FASCICOLI

COME LE “PRESCRIZIONI PER L’EDILIZIA NELLE ZONE SISMICHE - NOTE INTERPRETATIVE E DI COMMENTO CON

SUGGERIMENTI APPLICATIVI – ESEMPI DI INTERVENTO PER LA RIPARAZIONE E IL RAFFORZAMENTO ANTISISMICO” E

DALLA SEGRETERIA GENERALE STRAORDINARIA, COME I “DOCUMENTI TECNICI” CHE INDICAVANO TUTTE LE

PROCEDURE PRATICHE E BUROCRATICHE PER AFFRONTARE OGNI SINGOLO PROGETTO DI RICOSTRUZIONE. OGGI

GEMONA È COMPLETATA NELLA SUA RICOSTRUZIONE; I MONUMENTI SONO STATI RESTAURATI QUASI TUTTI CON IL

METODO DELL’ANASTILOSI. IL RESTO DELLA RICOSTRUZIONE È STATA PORTATA AVANTI NEL RISPETTO DELLE VOLUMETRIE

E DEGLI ALLINEAMENTI, REINTERPRETANDO, QUANDO SI TRATTÒ DI EDILIZIA NUOVA, LA TIPOLOGIA TRADIZIONALE

DELL’EDILIZIA SPONTANEA LOCALE. NEL CASO DELLA RICOSTRUZIONE DEL FRIULI, I PIANI DI RECUPERO EBBERO UN RUOLO DETERMINANTE E

L’APPROCCIO AD ESSI DIVERSIFICÒ ANCHE L’ESITO DELLA RICOSTRUZIONE. DEI PAESI RECUPERATI È CERTO CHE

VENZONE RISULTA ESSERE IL “CASO PARTICOLARE”, UN VERO E PROPRIO LABORATORIO POLITICO-CULTURALE NELLA

TEORIA E PRATICA DEL RECUPERO DEI CENTRI STORICI, COME AL CONTRARIO SI ERA VOLUTO FAR DIVENTARE GIBELLINA

NUOVA PER LA TEORIA E LA PRATICA DELLA ARCHITETTURA E L’URBANISTICA DEGLI ANNI SETTANTA. IL PIANO DI

VENZONE SI MUOVE IN DUE POSIZIONI, QUELLA DELLE CATEGORIE GENERALI DI INTERVENTO, OSSIA IL RISPETTO DI

UN INSIEME ORGANICO DI PRESCRIZIONI ESTESO ALL’INTERA AREA DELL’UNITÀ DI INTERVENTO E DIFFERENZIATE PER

CATEGORIE RELATIVE AI CORPI EDILIZI E ALLE AREE SCOPERTE E UN TIPO SPECIFICO DI INTERVENTO CHE

REGOLAMENTA CON PRESCRIZIONI TECNICHE SPECIFICHE LE MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DELLE SINGOLE OPERE

COMPRESE NELL’AREA INTERESSATA DALLA CATEGORIA GENERALE DI INTERVENTO358. NEL CASO DI VENZONE CI SI

TROVA DI FRONTE AD INTERVENTI INERENTI AL CENTRO STORICO CHE HANNO ALLE SPALLE UNA COMPIUTA E PUNTUALE

ELABORAZIONE CONCETTUALE: UN’OTTICA UNITARIA CHE NON TRASCURA IL PARTICOLARE. NEL CASO DI GEMONA SI È

ADOTTATO UN PIANO PARTICOLAREGGIATO CHE SUDDIVIDE LA ZONA INTERESSATA IN SETTORI E IN AREE DI

INTERVENTO. IL PIANO CONTIENE MOMENTI DI MASSIMA CONSERVAZIONE, QUANDO SI TRATTA DI ASPETTI DI ALTA

VALENZA AMBIENTALE, PREVEDENDO A CARICO DEL RESTANTE TESSUTO EDILIZIO INTERVENTI DI ORDINE FISICO, FUNZIONALE ED AMBIENTALE CHE VANNO DALLA RISTRUTTURAZIONE ALLA SOSTITUZIONE PARZIALE O TOTALE, PURE

SEMPRE NEL RISPETTO DEGLI ALLINEAMENTI E DELLE VOLUMETRIE359.

SI PUÒ AFFERMARE CHE A 34 ANNI DAL TERREMOTO DEL FRIULI, DI TALE CATASTROFE NATURALE ESISTE SOLO IL

RICORDO, MALINCONICO E NOSTALGICO PER LE PERDITE UMANE E PER LE DIFFICOLTÀ AFFRONTANTE AL MOMENTO,

MA POSITIVO, PER I FRIULANI, PERCHÉ SOTTOLINEA CON QUANTA FORZA D’ANIMO, CULTURALE E PRATICA ABBIAMO

RISOLLEVATO LE SORTI DEI PROPRI PAESI ED INSIEME DEL FRIULI, O ALMENO DI QUELLA PARTE COLPITA DAL SISMA.

BISOGNA RICORDARE CHE I PAESI DI CUI QUI SI PARLA IN MODO SPECIFICO, COME TUTTI QUELLI RISULTATI

DISTRUTTI, GRAVEMENTE DANNEGGIATI O DANNEGGIATI, FOSSERO ALL’EPOCA PAESI AD ECONOMIA PRETTAMENTE

AGRICOLA E IN STATO DI ABBANDONO E DEGRADO E CHE LA “SCOSSA” DATA DAL TERREMOTO FORNÌ, FORSE,

STRUMENTI E SPINTA NECESSARI A FAR REALMENTE RINASCERE LE COMUNITÀ CHE, DAL CANTO LORO, SEPPERO

SFRUTTARE IN MODO EGREGIO LE ECONOMIE MESSE A DISPOSIZIONE DELLO STATO E DELLA REGIONE, CON UN

LAVORO CHE MISE IN PARALLELO SVILUPPO URBANO, ECONOMICO E RECUPERO FISICO SENZA PROPENDERE IN

PERCENTUALI MAGGIORI PER NESSUNA DELLE TRE COMPONENTI. “IL SUCCESSO DELLA RICOSTRUZIONE È NELLA

RICOSTRUZIONE STESSA”360, AFFERMA AUGUSTO ROMAN BURELLI, INTENDENDO DIRE, CON QUESTO, CHE IN UNA

RICOSTRUZIONE POST-SISMICA SI METTE IN MOTO UN PROCESSO PLURIDECISIONALE ACCELERATO, NEL QUALE CONTA

CIÒ CHE RIDUCE I TEMPI TECNICI E BUROCRATICI E CHE RISPETTA LE ESIGENZE DEI COLPITI, I CUI ESITI CULTURALI

DEVONO ESSERE GIUDICATI ANCHE PENSANDO ALLO STATO DI EMERGENZA IN CUI IL PROGETTO E IL PROCESSO DI

RICOSTRUZIONE SONO STATI CONCEPITI361. SI PUÒ, OGGI, SOTTOLINEARE UN USO ABBONDANTE DELLE TECNICHE DI

COSTRUZIONE IN CEMENTO ARMATO, O UN TROPPO SPINTO PESCARE NELLA TIPOLOGIA ANCHE NELLA COSTRUZIONE

DEL NUOVO OLTRE CHE NELLA RICOSTRUZIONE, IN PARTICOLARE A GEMONA, COME ESEMPIO PER I PAESI

RICOSTRUITI. RESTA IL FATTO CHE ENTRAMBI I PAESI ANALIZZATI SONO ESATTAMENTE DOVE ERANO, RISPETTANO

L’IMPIANTO URBANISTICO INIZIALE, I PROPRI IMPORTANTI MONUMENTI RESTAURATI, NON SOFFRONO MOMENTI DI

DEGRADO SOCIALE ED ECONOMICO, E LE COMUNITÀ CHE IN ESSI VIVONO MANTENGONO VIVA LA MEMORIA E LA

TRADIZIONE ANCHE PRESTANDO COSTANTEMENTE ATTENZIONE ALLA FISICITÀ DELLA CITTÀ, CON UN ATTENTO GRADO DI

MANUTENZIONE. SI TRATTA COMUNQUE DI PICCOLI PAESI DI PROVINCIA, LEGATI INDISSOLUBILMENTE ALLA CITTÀ

CAPOLUOGO ANCHE ATTRAVERSO UNO SVILUPPO INDUSTRIALE E COMMERCIALE CHE SI INSTAURA SULLE DIRETTRICI DI

COLLEGAMENTO TRA QUESTI E LA CITTÀ E CHE, MEGLIO CHE IN ALTRE PARTI, FA DA COLLANTE E GARANTISCE UN

DISCRETO BENESSERE. LA COMUNITÀ VIVE IL PROPRIO CENTRO STORICO ANCHE IMPIANTANDO ATTIVITÀ

ECONOMICHE CHE RISULTANO FRUTTUOSE AL PUNTO CHE QUESTI CENTRI NON APPAIONO COME MARGINALI ALLA

PROVINCIA MA VIVI ANCHE AUTONOMAMENTE RISPETTO A QUESTA, PUR ESSENDOLE LEGATI, DIVERSAMENTE DAL

BELICE, DOVE LO SRADICAMENTO HA PORTATO CENTRI COME GIBELLINA, POGGIOREALE O SALAPARUTA A DOVERSI RELAZIONARE CON LA DESOLAZIONE TERRITORIALE E LA LONTANANZA, ANCHE DETTATA DA MANCANZA DI OPPORTUNE

INFRASTRUTTURE, DAI CENTRI MAGGIORI. A QUESTO SI UNISCE LA RIFLESSIONE, IN ULTIMO MA NON MENO

IMPORTANTE, SULL’INTERPRETAZIONE DEL PATRIMONIO DI EDILIZIA STORICA E DEGLI INTERVENTI POSSIBILI PER IL

RECUPERO E LA CONSERVAZIONE CHE RIAPRÌ ALL’EPOCA IL DIBATTITO SUI CENTRI STORICI E CHE ANCORA OGGI

IMPONE UNA NUOVA RIFLESSIONE ATTRAVERSO IL CONFRONTO TRA I MODELLI DI RICOSTRUZIONE DOVUTA AD EVENTI

 

CATASTROFICI, ASSAI FREQUENTI, PERALTRO NEL NOSTRO PAESE.

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4194 pubblicato il 18 Maggio 2024 da antonioi0

DOVE FAST

POTRÀ FAR VALERE LE SUE TANTO DECANTATE CAPACITÀ?

 

 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4193 pubblicato il 17 Maggio 2024 da antonioi0

MA QUALI SARANNO I CAMPI DI RICERCA 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4192 pubblicato il 16 Maggio 2024 da antonioi0

UN FUTURO SI SPERA BRILLANTE 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4191 pubblicato il 15 Maggio 2024 da antonioi0

MODIFICANDO LA CURVATURA

 

DEL CRISTALLINO.

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4190 pubblicato il 14 Maggio 2024 da antonioi0

MENTRE NEL SECONDO È UN PO’ COME CORREGGERE

UN DIFETTO DELLA VISTA

 

 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4189 pubblicato il 13 Maggio 2024 da antonioi0

E L’AVERLO INVECE DIRETTAMENTE DI

 

FRONTE

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4188 pubblicato il 13 Maggio 2024 da antonioi0

E L’AVERLO INVECE DIRETTAMENTE DI

 

FRONTE

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4187 pubblicato il 13 Maggio 2024 da antonioi0

E L’AVERLO INVECE DIRETTAMENTE DI

 

FRONTE

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4186 pubblicato il 12 Maggio 2024 da antonioi0

AL LIMITE

 

DEL CAMPO VISIVO

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4185 pubblicato il 11 Maggio 2024 da antonioi0

NEL PRIMO CASO, LA DIFFERENZA È QUELLA CHE

C’È TRA IL SEGUIRE A OCCHIO NUDO UN OGGETTO

 

 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4184 pubblicato il 10 Maggio 2024 da antonioi0

DI QUEST’ULTIMO FOCALIZZANDONE MEGLIO IL

 

SEGNALE.

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4183 pubblicato il 09 Maggio 2024 da antonioi0

E DI CORREGGERE L’ABERRAZIONE

 

SFERICA

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4182 pubblicato il 08 Maggio 2024 da antonioi0

FACENDO SÌ CHE LAVORI SEMPRE IN

ASSE CON IL RIFLETTORE

 

 

 

 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4181 pubblicato il 06 Maggio 2024 da antonioi0

COL DUPLICE VANTAGGIO DI ASSECONDARE LO SPOSTAMENTO

 

DEL RICEVITORE

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4180 pubblicato il 05 Maggio 2024 da antonioi0

PUÒ VARIARE LA SUA INCLINAZIONE

 

 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4179 pubblicato il 05 Maggio 2024 da antonioi0

PUÒ VARIARE LA SUA INCLINAZIONE

 

 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4178 pubblicato il 03 Maggio 2024 da antonioi0

OGNI SINGOLO

PANNELLO, INFATTI

 

 

 
 
 

RACCOGLIERE LE ONDE RADIO

Post n°4177 pubblicato il 02 Maggio 2024 da antonioi0

TRASFORMANDO DA SFERICA A PARABOLICA UNA PORZIONE

 

DI CIRCA 300 METRI DI DIAMETRO

 
 
 

TERREMOTO E RICOSTRUZIONI IN IRPINIA IL RESTAURO E I PIANI DI RECUPERO DEI CENTRI STORICI MINORI

Post n°4176 pubblicato il 01 Maggio 2024 da antonioi0

PERCIÒ, LO STESSO SIGNIFICATO DI AUTENTICITÀ RIFERITO AD UN LUOGO PUÒ IN

QUESTO CASO NON ESSERE LEGATO SOLO ALLA MATERIA, AL SOLO SPAZIO FISICO, MA NECESSARIAMENTE SI LEGA AD

ALTRI FATTORI, ALL’INTERAZIONE TRA LA COMUNITÀ E LO SPAZIO ABITATO, A COME LA COMUNITÀ RICONOSCE PROPRIO

QUELLO SPAZIO. LA SCELTA DELLA RICOMPOSIZIONE TOTALE PER VENZONE, DUNQUE, COSTITUIVA UN’OPZIONE

IDEALE, CONSAPEVOLE PERÒ CHE L’ARTICOLAZIONE E LA COMPLESSITÀ DELLE OPERAZIONI AVREBBE PORTATO AD

UNA REALTÀ SIMILE MA DIVERSA AL TEMPO STESSO, RISPETTO ALLA PREESISTENTE. IL PIANO DI RICOSTRUZIONE ERA

DIVISO IN ISOLATI, UNITÀ EDILIZIE ED ELEMENTI EDILIZI. SOTTO LA SORVEGLIANZA DEL COMITATO DI SETTORE,

VENNERO RILEVATI TUTTI I RESTI MURARI, INDIVIDUATE LE FONDAZIONI DI OGNI EDIFICIO DISTRUTTO E CENSITE LE

PROPRIETÀ, DANDO UN QUADRO COMPLETO DELLA SITUAZIONE PRECEDENTE IL SISMA. CON UN METODO CHE FU LO

STESSO SU TUTTO IL CENTRO STORICO SI VERIFICARONO LA COICIDENZA DEI TRACCIATI VIARII, IL RECUPERO DEGLI

ELEMENTI MURARI E DI TUTTI I RESTI LAPIDEI E IL REINGLOBAMENTO DEGLI STESSI, LA RICOSTRUZIONE DELLE PARTI

PERDUTE ATTRAVERSO FORME E MATERIALI DISTINGUIBILI, SECONDO UN DISEGNO DI INSIEME CHE RIPORTA LA

SITUAZIONE PRECEDENTE AL SISMA, TENENDO COMUNQUE SEMPRE CONTO DELLA NECESSITÀ DI RISPONDERE A

DETERMINATE ESIGENZE TECNICHE, SOPRATTUTTO ANTISISMICHE.

ACCANTO AL PIANO DI RICOSTRUZIONE, PARTE INTEGRANTE DI QUESTO FURONO IL PIANO DEGLI INTONACI E LE

INDICAZIONI PER IL RESTAURO DELLE PIETRE, NONCHÉ IL CATALOGO DELLE FORATURE E IL PIANO DELL’ARREDO

URBANO. DECISIVO FU IL COORDINAMENTO RELATIVO AD OGNI SINGOLO PROGETTO PRESENTATO, COORDINAMENTO

CHE SI TRADUCEVA ANCHE IN UNA UNIFORMITÀ DI SIMBOLOGIE NONCHÉ DI CRITERI TECNICI DI INTERVENTO,

OMOGENEITÀ DI ELABORATI, CAPITOLATI E PREZZIARI, VALIDI PER TUTTI I PROGETTI DEL CENTRO STORICO. PER POTER

CONTROLLARE IL RISPETTO DEI SUDDETTI PRINCIPI VENNE COSTITUITO UN UFFICIO UNICO DI DIREZIONE LAVORI,

COORDINATO ANCHE ESSO DALL’ARCHITETTO BALLARDINI, COSÌ COME IL LABORATORIO DI RESTAURO CHE SI RESE

NECESSARIO ORGANIZZARE VISTA LA MOLE DI INTERVENTI SULLE MURATURE CHE LA RICOSTRUZIONE RICHIEDEVA.

PRESSO IL LABORATORIO FURONO RACCOLTI TUTTI GLI ELEMENTI LAPIDEI DEL CENTRO STORICO E STUDIATE LE TECNICHE

PIÙ ADATTE ALLA RICOMPOSIZIONE. IL PIANO DEGLI INTONACI, ELABORATO DA FRANCESCO DOGLIONI, BASAVA LE

METODOLOGIE SU UN ACCURATO STUDIO DELLA QUALITÀ E DELL’EPOCA DEGLI INTONACI SUPERSTITI, FORNENDO POI UNA GAMMA DI CASI RISCONTRATI E UNA METODOLOGIA DI LAVORAZIONE DEGLI STESSI, ACCOMPAGNATO DA UNA

PLANIMETRIA DEL CENTRO STORICO NELLA QUALE A CIASCUN FRONTE SI ATTRIBUIVA IL TIPO DI INTONACO PIÙ

OPPORTUNO. QUESTO DIVENTAVA UNO DEI CAMPI DI INDAGINE PIÙ IMPORTANTI PER LA RIUSCITA DELLA

RICOMPOSIZIONE DEI FRONTI. PER QUEL CHE RIGUARDA INVECE GLI INTERVENTI SUGLI EDIFICI, IN PARTICOLARE IL

CONSOLIDAMENTO DELLE MURATURE, LE TECNICHE RACCOMANDATE ANCHE DAL PIANO ERANO LE INIEZIONI DI

MALTA CEMENTIZIA, PER MIGLIORARE LA RESISTENZA E LA CONSISTENZA, ASSIEME ALL’INSERIMENTO DI PILASTRI E

CORDOLI IN CEMENTO ARMATO. PER LE NUOVE COSTRUZIONI O LE PARTI DI COMPLETAMENTO SI RACCOMANDAVA LA

MURATURA CON SETTO INTERNO IN C.A., IL RIVESTIMENTO IN MATTONI PIENI E LA CONTROPARETE INTERNA IN

MATTONI FORATI INFRAMMEZZATA DA ISOLANTE FINO AL RAGGIUNGIMENTO DELLO SPESSORE ORIGINARIO, I SOLAI IN

LATEROCEMENTO E LE COPERTURE IN LEGNO, ANCHE LASCIATE A VISTA. LA SEGRETERIA GENERALE STRAORDINARIA

DEL FRIULI VENEZIA GIULIA AFFIDÒ AD UN UNICO CONSORZIO DI IMPRESE LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI E

SI COSTITUÌ UN UFFICIO UNICO DI DIREZIONE DEI LAVORI, COMPOSTO DA VARI TECNICI INCARICATI DI SEGUIRE I

CANTIERI E DA UN ESPERTO DI ELEMENTI LITICI.355

LA RICOSTRUZIONE QUASI TOTALE DI VENZONE AVVENNE NEL GIRO DI POCHISSIMI ANNI: DALL’APPROVAZIONE DEL

PIANO DI RICOSTRUZIONE DEL 1980, IN SOLI 6 ANNI QUASI TUTTA VENZONE VENNE RICOSTRUITA. RIMASE FERMO

SOLO IL CANTIERE DEL DUOMO, QUASI INTERAMENTE CROLLATO, PER IL QUALE UN LUNGO DIBATTITO SUL RESTAURO O

SULLA POSSIBILITÀ DI LASCIARE IL MONUMENTO A RUDERE, SI SVOLSE FINO AD APPROVARNE IL RESTAURO CON

TECNICHE DI ANASTILOSI E LASCIANDO TUTTI I LACERTI DI INTONACI DIPINTI E TUTTA LA STRATIGRAFIA MURARIA A

VISTA. L’ESPERIENZA VENZONIANA CON IL SUO PIANO DI RICOSTRUZIONE, SI PONE COME “PROGETTO PILOTA”

NELLA RICOSTRUZIONE DI UN CENTRO STORICO AFFLITTO DA UNA DISTRUZIONE DOVUTA AD UN EVENTO CATASTROFICO.

UN PROGETTO PILOTA NON SOLO PER QUEL CHE ATTIENE ALLE TECNICHE DI INTERVENTO, ALLA MODALITÀ DI

PROGETTAZIONE DEL PIANO STESSO, MA ANCHE, E FORSE SOPRATTUTTO RELATIVAMENTE ALLA RIAPERTURA DEL

DIBATTITO SUL RESTAURO IN SENSO STRETTO E SUL RECUPERO DEI CENTRI STORICI IN SENSO PIÙ AMPIO. CIÒ CHE SI

METTE IN DISCUSSIONE È SENZA DUBBIO LA CARTA DEL RESTAURO, DA POCO APPROVATA. LA STESSA PERMETTEVA,

INFATTI, DI INTERVENIRE, SU UN MONUMENTO O SU UN AGGREGATO, CON UNA RICOMPOSIZIONE SOLO QUANDO

ESISTESSERO QUALITATIVAMENTE E QUANTITATIVAMENTE ELEMENTI ABBASTANZA NUMEROSI DA GIUNGERE AD UNA

RICONFORMAZIONE” DELL’OPERA, NEL CASO CONSENTENDO DI INTERVENIRE CON AGGIUNTE SOLO QUANDO QUESTE

NON FOSSERO “VISIBILI” NELL’ASPETTO ESTERNO DEL MANUFATTO. ANCORA, LA CARTA VIENE ULTERIORMENTE MESSA

IN DISCUSSIONE PER LA SUA RIGIDITÀ RIGUARDO AD OPERAZIONI POSSIBILI ED ALTRE ASSOLUTAMENTE PROIBITE,

RESTRIZIONE CHE NON TENEVA CONTO DELLA DIVERSITÀ NON SOLO DEI CARATTERI PRESENTI IN UN CENTRO STORICO,

MA LA STESSA COMPLESSA COMPOSIZIONE DI UN CENTRO STORICO. QUESTO VALE A DIRE CHE A DIFFERENZA DEL

MONUMENTO SINGOLO, L’AMPLIAMENTO DEL CONCETTO DI BENE CULTURALE DAL SINGOLO EDIFICIO ALL’AGGREGATO

DI EDIFICI, FINO AD ARRIVARE AD INTERE CITTÀ, CONCETTO IN REALTÀ SVILUPPATO NEGLI ANNI PRECEDENTI IL SISMA ED ENTRATO A FAR PARTE A PIENO TITOLO DEL DIBATTITO SULLA TUTELA, PONEVA COME NECESSARIA LA REVISIONE

DELLE METODOLOGIE DI INTERVENTO E ANCHE LA RIVALUTAZIONE DEL CONCETTO STESSO DI RICOSTRUZIONE E

RIPROPOSIZIONE DI CARATTERI DELLA CULTURA STORICO/ARTISTICA E MATERIALE DI UN TERRITORIO, UN CENTRO

STORICO, UN AGGREGATO. LO STESSO BALLARDINI È CONVINTO DELLA ERRATA INTERPRETAZIONE DELLA PAROLA

RIPRISTINO”, INTESA NEL SENSO NEGATIVO DEL TERMINE QUASI COME SINONIMO DI FALSO, PERCHÉ, CONVINTO

DELLA SUPERFICIALITÀ DELLO STUDIO DELLE FORMAZIONI DELL’EDILIZIA STORICA, RITIENE CHE SIA ERRATO LO STUDIO

E L’APPLICAZIONE DEI TIPI EDILIZI IN MODO PEDISSEQUO; È IN QUESTA RIPETIZIONE NON RAGIONATA, ACRITICA

CHE L’ARCHITETTO CI RITROVA LA POSSIBILITÀ DI “FALSIFICARE” UNA CONDIZIONE EDILIZIA STORICA, AL CONTRARIO

ATTRAVERSO LO STUDIO CRITICO E L’APPLICAZIONE CRITICA E RAGIONATA DI “TIPI” EDILIZI LEGATI STRETTAMENTE AL

TERRITORIO, CONSIDERANTI I LEGAMI TRA LO SVILUPPO DI CERTA EDILIZIA SPONTANEA E I MODI DI VIVERE QUESTA

IN RELAZIONE ALLA SPECIFICITÀ DEL TERRITORIO, BALLARDINI TROVA UN SENSO DIVERSO AL SIGNIFICANTE

RIPRISTINO”. LO STUDIO STORICO-CRITICO DEI MODI DI RIPETIZIONE ALL’INTERNO DI UN CENTRO STORICO E DEI

MODI DI DIVERSITÀ CONDIZIONATI DA FATTORI DIVERSI, DOVREBBE ESSERE ALLA BASE DELLA CONSERVAZIONE E POI

EVENTUALMENTE DEL “RESTAURO” DEGLI AGGLOMERATI URBANI STORICI. IL RIPRISTINO DIVIENE, QUINDI, NEL “CASO

VENZONE” UNA SCELTA NON IN CONTRASTO CON ALTRE SOLUZIONI NÉ L’UNICA SOLUZIONE POSSIBILE, MA UNA

SOLUZIONE CHE SUPPONE UN ATTEGGIAMENTO CRITICO, FORSE ANCOR PIÙ ACCORTO, APPROFONDITO E STUDIATO.

PER QUESTO MOTIVO, RITENENDO LA MERA CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA RIDUTTIVA CI SI ORIENTÒ INDIVIDUANDO

AMBITI TECNICI” COSTITUENTI ELEMENTI O PARTI DEL PROCESSO DI TRASFORMAZIONE DI TUTTO L’INSEDIAMENTO,

AMBITI CHE HANNO UN RADICAMENTO PRECISO NEL TERRITORIO OVE SI È REALIZZATA LA TRASFORMAZIONE STORICA.

OGNI AMBITO POI ERA SUDDIVISO IN UNITÀ DI INTERVENTO, CORPI EDILIZI PRINCIPALI E CORPI EDILIZI

SECONDARI. PER OGNI ELEMENTO, POI, ERANO RIPORTATI GLI ELEMENTI LAPIDEI RECUPERATI E CATALOGATI, DA

RIMETTERE IN PRISTINO DOVE ERANO: IL RISULTATO CHE SI SAREBBE OTTENUTO, LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRO

STORICO DI VENZONE AVREBBE ASSUNTO UN NUOVO VALORE CONSAPEVOLMENTE, «COME TESTIMONIANZA PRIMA,

COME CONDIZIONE MATERIALE PER LEGITTIMARE IL PASSAGGIO VERSO L’OPERA COMPIUTA DELLA

RICOSTRUZIONE(…) COME OPERA POI, ENTRO LA QUALE GLI ELEMENTI SONO STATI RIMISURATI E RICOMPRESI IN

UNA NUOVA STRUTTURA URBANA ED EDILIZIA CHE MAGGIORMENTE DI ADATTA, RISPETTO A QUELLA STORICA

COMPLESSIVAMENTE PRESENTE AL 1976, AL PUNTO DA RILEGGERLA COME COINCIDENTE CON ESSA. MA TUTTAVIA

NON COMPLETAMENTE!»356, IN QUESTA DIFFERENZA STA LA POSSIBILITÀ DI RIORGANIZZARE, PER DIRLA CON

BALLARDINI, I GIUDIZI DI VALORE SUL PATRIMONIO EDILIZIO STORICO, SULLE NUOVE TECNICHE E SUI NUOVI

 

STRUMENTI.

 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963