Creato da scarlet720 il 27/08/2009

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PER CHI HA UN TATUAGGIO

Post n°35 pubblicato il 28 Settembre 2009 da scarlet720

Io non ho tatuaggi.....ma li adoro sopratutto sugli uomini.....

 
Storia del Tatuaggio
La parola tatuaggio deriva dal polinesiano "tatau" che letteralmente significa battere o marchiare e indica il picchiettare del legnetto sull'ago per bucare la pelle. L'introduzione di questo termine polinesiano è da attribuire al capitano James Cook che nel suo diario descriveva la tecnica del tatuare degli indigeni polinesiani. Da tatau quindi poi derivò la parola inglese tattoo. Il tatuaggio è ormai provato che ha origini molto antiche: é stato trovato in una grotta in Francia un punteruolo molto appuntito ricavato da un osso di renna che molto probabilmente fu usato per tatuare durante il paleolitico superiore. Scavi archeologici hanno riportato alla luce resti di uomini e donne tatuati vissuti fino a 6000 anni fa, appartenenti a popolazioni sudamericane, nordamericane, eschimesi, siberiani, cinesi, egiziani e anche italiane. Chi si tatuava, si incideva dei segni sul corpo che dovevano comunicare un messaggio a chi li vedeva. Il tatuaggio poteva comunicare che chi lo portava era un re, un nobile, un valoroso, un guerriero, oppure uno schiavo o un delinquente, o che apparteneva a una setta religiosa, a un esercito, a un gruppo politico, a un movimenti culturale e così via. Il tatuaggio poi, era considerato un modo per abbellire il corpo, per diventare più belli. Nelle società tribali erano i re e i nobili a tatuarsi o comunemente i ricchi, coloro che potevano permetterselo; i tatuatori erano trattati con gran rispetto e ricompensati lautamente per la loro opera. Gli egizi li usavano durante le cerimonie funebri, a Roma i Legionari si tatuavano sul braccio il nome del loro generale o dell'imperatore e la data del loro ingaggio mentre venivano invece marcati per infamia i disertori, i prigionieri e gli schiavi. I Celti adoravano come divinità anche animali quali il toro, il cinghiale, il gatto, gli uccelli e i pesci e in segno di devozione se ne tracciavano i simboli sulla pelle. I Britanni, il cui nome deriva da "brith" ( dipingere ) non portavano altre vesti che dei mantelli fatti con peli di bestie selvagge e si facevano sul corpo incisioni di varie forme e figure che riempite con un succo di coloro scuro, davano loro una tinta che non si cancellava mai. Fra i primi cristiani era molto diffusa l'usanza di tatuarsi un tau, la figura delle croce di Cristo, sulla fronte. I Turchi si tatuavano simboli religiosi per garantirsi una sepoltura in terra consacrata. Poi fino ai racconti e alle spedizioni di James Cook il tatuaggio scomparve dall'Europa anche in seguito ad una Bolla Papale che ne vietava la diffusione. All'epoca di Cook nasce il tatuaggio moderno occidentale: i marinai si facevano tatuare durante i loro viaggi in oriente, imparavano le tecniche, cominciavano a tatuarsi a vicenda e nel giro di pochi anni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un tattoo shop. Così a mano a mano il tatuaggio venne sempre più conosciuto ed apprezzato fino ad arrivare ai giorni nostri dove ormai è possibile trovare diverse tecniche e farsi tatuare ciò che più ci piace in qualsiasi parte del corpo.

 
Rispondi al commento:
scarlet720
scarlet720 il 30/09/09 alle 23:40 via WEB
esatto un grosso felino
 
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Bellissima foto......

vorrei essere lì...

in quel mondo fatato...

a sfiorare quell'acqua cristallina

e sdraiarmi sulle sponde

all'ombra di un albero......

a pensare a te.....

 

bellissimo

 

I RAGAZZI CHE SI AMANO


I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia e il loro disprezzo le risa la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore.

GRAZIE DELLA BELLA POESIA

 

LA PIOGGIA

E La pioggia cade come tanti fili di seta,
mentre tra il cielo e me che lo guardo
c'è una cortina di cristalli.
ghiaccioli pendono dalle grondaie
come colonnine di giada,
che si sciolgono appena li guardo.
Il passato somiglia alla nuvola e al fumo,
il futuro è molto lontano,
e il presente è come un fiore che appassisce
appena la vostra mano lo coglie.

 

Donato da una cara amica

 

 
 
 

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