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Una gamba qua, una gamba là....
FWN
Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati. (da Il Viandante e la sua ombra-wikiquote)
Stamattina, nonostante il cielo minaccioso, alle 8.30 un folto gruppo di moto era presente in piazza. Non sapremo mai chi c'era perché il diavolo c'ha messo lo zampino e la lista completa dei partecipanti a quest'ora, visto il vento, sarà arrivata in Toscana Tutti ottimisti, vista la temperatura mite (per fine ottobre) e tutte le previsioni concordi a mettere la pioggia solo tardo pomeriggio e sera.
Infatti facciamo in tempo a partire, traversare Orciano, Mondavio e San Lorenzo che sulla strada per Sassoferrato cadono le prime gocce che consigliano una breve sosta per decidere se proseguire o meno e per la doverosa vestizione antipioggia (che i meno ottimisti si erano portati dietro fidandosi un po' meno di me delle previsioni TUTTE CONCORDI).
Ovviamente i Dragoni non si fanno intimorire da una NUVOLA PASSEGGERA e decidono di proseguire per l'itinerario previsto inizialmente (beccandosi una 50ina di km sotto l'acqua!). Da Sassoferrato si procede dunque per la bellissima gola che porta a Scheggia (se c'è il sole è anche più bella però). Rabbocco lo striminzito serbatoio dell'Aprilia e si procede concordi verso Cantiano, poi da lì percorriamo l'angusta via che passando per Palcano attraversa Moria e sbocca sulla Strada Cagli-Pergola nei pressi di Pianello. Sosta ristoratrice al bar di Pianello ove qualcuno decide di prendere la strada di casa, non sapendo dei rischi che questo comportava ( scherzo ) e di quel che si perdeva sul Monte Nerone, la cui scalata da li sotto non sembrava invece promettere niente di buono! Mentre siamo ancora al bar giunge la telefonata di Marco e Clizia cui purtroppo l'asfalto viscido di una curva a destra ha giocato un brutto tiro, mettendo a dura prova la resistenza dell'abbigliamento e di manubrio, specchio e borse del TDM. Per fortuna niente di grave: danni fisici quasi nulli, alla moto niente che non si possa riparare con qualche banconota verde e un po' di madonne, idem per abbigliamento, mentre il morale di Marco avrà bisogno di un po' di permanenza in clinica Aggregati gli amici con il gruppo dei rientranti a casa per pranzo, i (pochi) superstiti si cimentano con la scalata al Nerone passando (ovviamente), per la strada più stretta ed impervia: per Cerreto, con una piccola divagazione per Peia, per cercare un arco naturale di roccia, che non si riusciva a trovare. Salendo, anche se aveva smesso di piovere ci siamo trovati immersi in due elementi naturali: la nebbia costituita da basse nuvole dense
e da tanta cacca sparpagliata qua e là dagli abitanti del luogo (le mucche), che cercavamo con ogni mezzo di dribblare, con alterni successi. Purtroppo causa umidità la macchinetta fotografica ha deciso di non memorizzare le foto di mucche, cavalli, pietre commemorative del giro d'Italia dell'anno scorso, e dragoni umidi e intirizziti.
Giunti in cima, immersi nella nebbia più fitta
arriva puntuale la telefonata della presidentessa che ci richiama all'ordine imponendoci di dare un taglio alle nostre divagazioni e di guadagnare immantinente la strada per il desio. Lottando contro forti raffiche di vento scendiamo verso Piobbico per la stradina stretta e sconnessa sbucando nella strada che collega Piobbico con Rocca Leonella e Secchiano.
Ormai il vento ha spazzato le nubi e anche il fondo stradale è quasi completamente ascitutto e possiamo goderci un po' di chilometri di guida divertente e spigliata. A Secchiano compattiamo il gruppo e in rigorosa fila indiana percorriamo i pochi km che ci separano dal Poggio e dalla sua fantastica carbonara (anche la tagliata però non è da buttare via! ).
Il resto è storia nota (poi se qualcuno vuole approfondire... ). Io dico solo che ho previsioni di fine digestione per mercoledi pomeriggio prossimo e tornare a casa è stato un impegno mica da ridere. Tra l'altro credo che Mauro in superstrada si sia addormentato visto che ho cercato di salutarlo in tutti i modi, lampeggiando, mettendo frecce e sbracciandomi, ma lui ha proseguito imperterrito alla stessa andatura (88 km/h), verso casa senza accennare alcunché e se non si è svegliato o finito la benzina sta ancora andando chissà verso dove
Alla fine, come sempre, e nonostante le traversie metereologiche o disgraziate, è stato un bel giro divertente e simpatico coronato da una mangiata gustosa e epicamente abbondante!
Il tempo era eccellente per omi "veri".
Mica come le checche che vanno in giro con l'ombrello ahahahahaha, scherzo!
C'era una foto stupenda che non si è memorizzata dove si vedeva la montagna dall'alto col sole e da sotto salivano pennacchi di nuvole in rapido movimento che era incantevole rimanere a guardare!
Inviato da: mwinani
il 16/02/2021 alle 16:59
Inviato da: mwinani
il 16/02/2021 alle 16:59
Inviato da: cassetta2
il 27/08/2019 alle 13:14
Inviato da: giovanni
il 09/11/2018 alle 09:28
Inviato da: giammaffa
il 16/12/2014 alle 12:42