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Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati. (da Il Viandante e la sua ombra-wikiquote)

 

 

 

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A volte lavoro

Post n°547 pubblicato il 12 Gennaio 2011 da mwinani
 

E' bello far funzionare le cose.

Altrimenti il lavoro potrebbe essere solo procacciarsi il cibo, qualcosa per ripararsi dal brutto tempo, o per migrare dove non serva ripararsi e poche altre cose.

A volte non ne hai tanta voglia, perché avresti mille altre cose che ti urgono di più o che ti appassionano maggiormente.

Però hai preso degli impegni, non ti piace quando gli altri non rispettano i loro, presi nei tuoi confronti o di qualcuno che non ha le capacità di farseli rispettare. Tu hai una sola parola e vi tieni fede.

A volte invece vedi come sarebbe bello se ....

le cose fossero fatte un po' meglio. Se certe storture o certe deficienze (nel senso buono) fossero colmate.

Altre volte ti incazzi, perché vedi che per colpa di qualche cosa fatta con eccessiva leggerezza, ci va di mezzo qualcuno. 

Tanto a me che mi costa dire che .... era un po' più così, piuttosto che cosà.

E chi deve avere "il giusto" se la prende, come il Dilatan (marchio registrato).

Forse non dovrei farlo ma, se voglio dormire sereno, mi devo scaricare.

"Ho nuovamente constatato la leggerezza con cui è stata redatta quella relazione per la quale non è stata nemmeno effettuata una visita sul luogo dell’incidente tanto da non considerare, nei calcoli, l’inclinazione della strada, particolarmente accentuata in quel punto.

 

L’Ing. xxxxxx ha voluto costruire ugualmente una piantina con la posizione dei mezzi e i rilievi della Polizia Municipale, nonostante i dati riportati dagli stessi siano incompatibili tra loro. Per redigerla si devono accettare per buoni alcuni dati e per errati altri senza che vi sia nessuna indicazione plausibile su quali siano quelli corretti e quali no.

In base a questa ricostruzione arbitraria si è “deciso” che la ruota posteriore del motociclo si trovasse a 2,95 metri dalla fine del punto di frenatura, poi ridotti a 1, 5 metri “per cautela” cosa arbitraria anche questa perché, con ogni probabilità il motociclo in quel frangente stava rovesciandosi a terra, mentre nel calcolo si è assunto che strisciare con entrambe le ruote sull’asfalto (nel qual caso avrebbe dovuto lasciare un segno più lungo di quello rilevato).

 

Si sono assunte delle ipotesi (come quella dello spazio di frenata latente), che se vere in generale per gli autoveicolo, non lo sono per nulla per i motocicli. Mentre non si è tenuto per nulla in conto il fatto che, specialmente per i motocicli, la lunghezza del segno di scarroccia mento deve essere decurtata della lunghezza dell’interasse delle due ruote, in quanto la frenata effettiva si somma a questa misura.

Il segno inizia in corrispondenza del bloccaggio della ruota posteriore e termina in corrispondenza di dove si è arrestata l’anteriore.

 

Non si è per nulla tenuto conto della gommatura della moto e delle condizioni climatiche, così come dell’effetto destabilizzante del dosso.

 

Si è assunta, in modo arbitrario una velocità residua del veicolo di 25 km/h, che avrebbe causato un danno molto superiore e sicuramente visibile macroscopicamente sulle fotografie della moto, cosa che invece non è verificata. In questo modo si è ritenuta nulla la velocità dell’autovettura, in modo ugualmente arbitrario.

 

Infine col calcolo palesemente errato (non fosse altro per la mancata considerazione dell’inclinazione del manto stradale), si fanno delle considerazioni arbitrarie e sembrano pure esulare dall’ambito puramente tecnico."

Sti sfacimm .....

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