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Creato da mwinani il 10/03/2006
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Una gamba qua, una gamba là....
FWN
Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati. (da Il Viandante e la sua ombra-wikiquote)
Abbiamo conoscenze in comune:
« Rispondendo a Scacciavillani | Polemiche sterili » |
L'altro giorno ho riacceso il vecchio motocoltivatore di mio padre con motore Lombardini.
Non mi ricordavo la tecnica.
Si va bene avvolgi la corda col nodo sulla puleggia del volano, dai un bel tirone e via. Lui ha avvolto con cura e mano tremante la corda attorno alla puleggia poi mi ha porto l'altra estremità. Era la seconda volta in quel giorno che mi dava fiducia come quando gli dicevo che bisogna collegare diversamente i motori trifase se si vuole alimentarli con la 230 trifase invece che con la 380 e smettere di regalare soldi all'Enel.
Mi ricordavo che 30 anni fa ogni tanto toccava penare, tornare indietro individuare qualche punto morto o simili. Però forse col freddo.
Stavolta è partito subito. Fuma abbastanza, ha il manubrio traballante, la frizione che non stacca e probabilmente le protezioni ridumentali di cui era dotato non proteggono più niente.
Se lo usasse uno normale prima seriverebbe una revisione. Mio padre si troverebbe a malpartito se tutto funzionasse bene. Un po' mi somiglia.
Con la barra falciante appena montata e rinforzata con un paio di elettrodi e una vite diritta s'è diretto verso il pezzetto di erba medica che è rimasto. Lo ha regolato in una quarantina di minuti. Praticamente uno ogni due anni di vita che ha (mio padre, non il motocoltivatore).
Anni fa in certi momenti lo avrei ammazzato volentieri, in certi frangenti.
A guardarlo lì mi faceva una certa tenerezza. Impegnava ogni energia residua per fare quello che ha sempre fatto in tutta la sua vita.
Aggiustare il mondo e tutto quello che lo circonda alle sue esigenze. Che fosse terra, piante, mezzi agricoli o movimento terra o persone, poco o nulla cambiava.
L'incertezza dell'incedere affiancata alla maestria di certi movimenti affinati in decenni di pratica quotidiana davano la perfetta sensazione e consapevolezza dell'incedere del tempo, della caducità di certe argomentazioni "elevate" di fronte alla concretezza delle zolle, dell'erba fresca appena recisa e al rumore limpido di quel piccolo bicilindrico diesel a precamera di quasi 40 anni.
"papà, nonno arriva, arriva tattore dietro, atento!"
Inviato da: mwinani
il 16/02/2021 alle 16:59
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