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viaggio negli enigmi e nelle profondità del desiderio

 

 

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Post N° 129

Post n°129 pubblicato il 13 Settembre 2006 da eatcafe
 

Magari l'amore è sofferenza e tortura. Magari io sono pazza, o lo sei tu. Magari dico una cosa e tu ne capisci un'altra. Mi rendo conto che non c'è comprensione. Che mi ritrovo sempre sola a chiedermi perchè. Che fai? Mi guardi mentre ti cerco? Quali pensieri, azioni mi disegni? Non mi riconosco più. Non sono io quella riflessa nello specchio. Addio

Commenti al Post:
il_miglior_fabbro
il_miglior_fabbro il 13/09/06 alle 10:01 via WEB
sto vivendo una cosa molto simile in questo periodo. a volte ti senti come un involucro fittizio, scavi per cercare di capire dove si è nascosto il tuo Io ma non lo trovi. è angosciante, io non ci dormo la notte, passo le ore a fissare le travi di questo monolocale e mi rendo conto che l'indipendenza tanto voluta si è poi tradotta in pura solitudine, però al mattino in ufficio sorrido come un'ebete così la gente pensa che sono felice e allora ho capito che ho sbagliato carriera, dovevo fare l'attrice.
 
 
eatcafe
eatcafe il 13/09/06 alle 12:42 via WEB
Quello che mi chiedo spesso è il motivo della differenza tra il fuori, il mondo reale, e il dentro, questo buco virtuale in cui mi nascondo. Ma davvero ci nascondiamo qui dentro? O non è forse vero il contrario, liberiamo quel poco di sincero che di noi rimane? Io che lavoro nel mondo della disabilità fisica e psichica non ho fortunatamente bisogno di fingere. Mi accordo al loro stato, al loro delirio... Un bacio
 
   
eatcafe
eatcafe il 13/09/06 alle 14:51 via WEB
L’Es è la parte oscura della nostra personalità, la meno accessibile, la sede dei desideri innati, la fonte principale di energia psichica. Segue il principio del piacere, ricercando una soddisfazione immediata. Nell’Es prevale il processo primario, dove regna la contraddizione e non c’è sintesi di idee. L’energia viene investita o su un oggetto che soddisfa un istinto o su immagini che lo soddisfano parzialmente. L’Es si manifesta nei sogni notturni, nei sogni ad occhi aperti, nell’immaginazione, nei lapsus, nelle libere associazioni. E’ la componente più arcaica della personalità. L’io si sviluppa a mano a mano che il bambino si rende conto che non basta pensare una cosa per poterla avere, che la realtà interna è diversa dalla realtà esterna. L’Io si struttura per mediare tra le pulsioni dell’Es e le richieste del mondo esterno. Nell’Io regna il processo secondario secondo il quale il pensiero è organizzato, razionale, interpretato. Le attività dell’io comprendono la percezione, il pensiero logico, la memoria, la soluzione dei problemi. L’Io è capace di valutare le situazioni correnti, valuta le possibili azioni da intraprendere prima di permettere all’energia di scaricarsi .L’Io tiene conto di elementi del presente, del passato e del futuro e segue il principio di realtà. Il SuperIo è formato da coscienza e da Io ideale. La coscienza è formata dalle proibizioni dei genitori, e punisce con i sensi di colpa. L’Io ideale positivo corrisponde allo standard di condotta. Il SuperIo si contrappone sia all’Es che all’Io. L’Io è al servizio dell’Es, del SuperIo, del mondo esterno. Per Freud , una funzione fondamentale è quella di mantenere un rapporto di equilibrio tra l’Es e il SuperIo. Lio deve difendere la propria esistenza dal mondo esterno che lo minaccia (con le sue regole, limiti) e da un mondo interno troppo esigente che preme per la soddisfazione delle sue pulsioni. Le minacce provenienti dall’Es e dall’ambiente provocano angoscia. Quando è possibile l’Io usa le sue risorse e affronta il problema in modo realistico; quando l’angoscia è così forte da minacciare di soffocare l’Io, entrano in gioco i meccanismi di difesa che controllano e alleviano l’angoscia e permettono solo un soddisfacimento parziale delle pulsioni.
 
   
PasseggeroDelVento
PasseggeroDelVento il 13/09/06 alle 18:26 via WEB
Semplice... questo è un "mondo" bidimensionale dove tutto si semplifica. ci si atteggia allo stesso modo come nella vita che tu chiami REALE. Paradossalmente è più facile aprire la porta dolorosa che porta a quel settore meno illuminato di noi stessi a degli estranei (con le persone che frequentiamo giorno x giorno è più difficile, perchè si ha paura di far cambiare loro l'opinione su di noi).. e la solitudine viene ingigantita tra queste mura invalicabili... (ps vieni a trovarmi... devi dirmi cosa ne pensi del post di ieri 12 settembre) ^__^ Loris
 
ardeacinerea
ardeacinerea il 13/09/06 alle 10:38 via WEB
Ne doute jamais de quelqu'un qui a la sincerité dans son coeur. Il est toujours là. Il sera toujours là pour toi. Dis-moi au revoir, dis-moi à bientôt... ne me dis jamais adieu.
 
jeffdoc
jeffdoc il 13/09/06 alle 12:01 via WEB
Addio, morosetta.
 
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