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viaggio negli enigmi e nelle profondità del desiderio

 

 

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Post N° 167

Post n°167 pubblicato il 29 Settembre 2006 da eatcafe
 

Amore assoluto. Come si può definire amore assoluto quello che si prova per una sola persona, alla quale si imputa magari la responsabilità della nostra felicità? L'amore è uno stato che è sempre stato in noi, è il nostro vero Essere, è il riconoscere in noi, dentro di noi, l'Infinito. È il riconoscere che in ogni cellula, in ogni piccola parte del nostro corpo e della nostra mente c'è un Essere divino. Amore è riconoscere in tutto ciò che ci circonda una bellezza che fa parte della natura divina.

Questo sentimento è magico: quando lo si tira fuori si espande ed è incontenibile. Si scopre così che più se ne tira fuori e più se ne riproduce, che più se ne dà e più ne arriva. E allora, solo allora, si comprende che cos'è l'Amore. Si viene pervasi da uno stato di pace e di allegria, che nessuno potrà mai offuscare, e si comprende che l'amore è sempre stato lì ed ora che lo si è riconosciuto si comprende che ne abbiamo in quantità e che in nessun caso una relazione può essere esclusiva.

Si comprende che è impossibile "amare di più", che il sentimento d'amore è come l'oceano, che non c'è più acqua a destra o più acqua a sinistra; che ogni goccia fa parte di quel tutto che si chiama oceano; che è stato "sciocco" pensare di amare di più un marito, una moglie o un figlio. In amore il "di più" non può esistere. L'amore è infinito, l'amore è totale, l'amore è assoluto. E quanto più ne dai, tanto più ne produci. L'amore non si perde, l'amore non si conquista, l'amore non si cerca.

 L'Amore solo si può ri-conoscerlo. 
 

Commenti al Post:
ardeacinerea
ardeacinerea il 29/09/06 alle 09:26 via WEB
L'amore ha diverse accezioni. Quello tra uomo e donna è un caso particolare ed è diverso dall'amore per le creature in genere, senza distinzioni, che caratterizza un percorso - in genere solitario - di realizzazione spirituale. La via dell'amore inteso come *romanzo* è un significato ben preciso dell'amore non diluibile nel significato generico. Boris Mouravieff, Gnosis, vol. I, Paris, La Colombe, 1961, introduzione: «Secondo la Tradizione, l'evoluzione umana, dopo un lungo periodo preistorico, prosegue in una successione di tre cicli: Ciclo del Padre, che la storia non conosce che parzialmente; Ciclo del Figlio, che volge al suo termine; infine, Ciclo dello Spirito Santo, al quale perveniamo attualmente. L'Antropologia fissa l'apparizione dell'homo sapiens fossilis a quarantamila anni dall'epoca attuale. La vita era allora caratterizzata dal matriarcato derivato dal sistema del matrimonio collettivo. A quattordicimila anni da noi circa, con l'apparizione dell'homo sapiens recens, il regime della gens matriarcale cedette gradualmente il posto a quello della gens patriarcale, caratterizzato dalla poligamia. Fu certamente un progresso, benchè questo sistema fosse ancora segnato dalla bestialità, essendo la donna ridotta alla condizione di mercanzia vivente. Ciò nonostante, le antiche tendenze prevalsero ancora per lungo tempo. Aristotele ne testimonia quando descrive l'atteggiamento delle classi agiate del suo tempo rispetto al problema della donna. Si mantenevano - egli dice- delle mogli legittime per generare dei cittadini secondo la legge, delle cortigiane per il piacere, infine delle concubine per l'uso quotidiano. Una tale concezione non lascia all'Amore che un minimo posto. Gesù introdusse nei rapporti umani ciò che era praticamente sconosciuto prima di lui. Alla legge della giungla : occhio per occhio, dente per dente , sostituì il nuovo comandamento: amatevi gli uni gli altri. Questo produsse una rivoluzione nelle relazioni tra uomo e donna: l'Amore era stato introdotto nella vita sociale. La "mercanzia" d'altri tempi otteneva diritto di cittadinanza. Certo, non immediatamente, né integralmente. Tuttavia, era stato posto il principio dell'amore come scelta reciproca. Fu la rivelazione del romanzo. Il romanzo, attraverso il quale la società cristiana viveva il principio della scelta reciproca, raggiunse il suo apogeo nel Medioevo. Malgrado il declino che esso ha conosciuto da allora, malgrado la tendenza attuale al ritorno a forme regressive dei rapporti tra i sessi, il romanzo resta l'ideale dichiarato della nostra società. Così, non è appropriato parlare di morte del romanzo. Perchè una rivoluzione si prepara nel silenzio, per sostituire al romanzo libero, sigillo dell'era cristiana, il romanzo unico, privilegio dell'era dello Spirito Santo. Liberato dalla servitù della procreazione, questo romanzo di domani è chiamato a cementare l'unione indissolubile di due esseri strettamente polari, unione che assicurerà la loro integrazione in seno all'Assoluto. A questo proposito, dice l'Apostolo S. Paolo : nel Signore, la donna non può essere senza l'uomo, né l'uomo senza la donna. La visione di un tale romanzo ossessiona i più grandi spiriti da millenni. La si ritrova nell'amore platonico, base del romanzo unico, nei miti dell'Androgino, di Orfeo ed Euridice, di Pigmalione e Galatea… È l'aspirazione del cuore umano che, in segreto, piange la sua profonda solitudine. Questo romanzo costituisce lo scopo essenziale del lavoro esoterico. In esso si tratta dell'amore che unirà l'uomo a quest'essere unico per lui, la Donna-sorella (anima gemella), gloria dell'uomo, come lui stesso sarà gloria di Dio . Entrati nella luce del Tabor, facendo entrambi un'unica cosa, vedranno allora scaturire l'Amore vero, trasfiguratore, vincitore della Morte. L'Amore è l'Alfa e l'Omega della vita. Il resto non ha che un significato secondario. L'uomo nasce con l'Alfa. Il proposito della presente opera è di indicare il cammino che conduce verso l'Omega.»
 
antonello_mi
antonello_mi il 29/09/06 alle 11:47 via WEB
Azz..che post; lo strumento (credo) non sia adatto per una simile dissertazione; primo perchè l'occhio pigro del blogger si stanca e manda al diavolo un post più lungo di due righe, secondo che chi risponde per più di tre righe non è detto che abbia compreso il messaggio: dico la mia partendo dall'ultima frase: "l'amore si può conoscerlo nuovamente (ri-conoscerlo): si ama giorno per giorno, si può amare una persona e domani un'altra...perchè come dici tu l'amore si prospetta a noi continuamente e pertanto si nutre di attenzioni, mistero, intrigo e quant'altro deve essere CONTINUAMENTE alimentato. Sorrido quando sento tutte quelle parole relativo alla fedeltà; nel momento in cui un uomo ti corteggia e pensi (solamente) che ti piaccia, già il tradimento è in atto, per cui al bando pensieri di ipocrisia e bigottismo. Vale per le donne, vale per gli uomini. Altro discorso è il rispetto......Saluti
 
 
antonello_mi
antonello_mi il 29/09/06 alle 11:49 via WEB
Chiedo venia per gli errori lessicali e grammaticali; oltre alla naturale ignoranza si aggiuge che "posto" tramite palmare.
 
 
sonelcecio
sonelcecio il 29/09/06 alle 12:28 via WEB
"larga la foglia stretta la via con superbia ironia dico la mia" Premetto che probabilmente non ho capito nulla dei precedenti post e la riflessione e la conseguente presa di coscienza è personale ... Quindi scusatemi per le castronerie... L'amore è attenzione, focalizzazione e da questo l'impressione d'amare di più una persona, se l'attenzione fosse rivolta a Dio o ad un cane il risultato sarebbe lo stesso. Ma chi può dire di scegliere a chi/cosa dare attenzione (concetto di libertà)? E la capacità di amare intensamente che sembra prerogativa di alcune persone? Il depresso ama? Quando siamo incazzati amiamo? Ci sono persone che non amano neanche se stesse, come possono amare qualcuno al di fuori di loro. Stringo!! L'amore è lo stesso, cambia l'intensità. Se amo 1000 persone, in base alla mia capacità d'amare, darò un millesimo a tutti, ma quando mi focalizzo su di "uno"... Se amo solo te ti darò tutto di me, sempre in sintonia con il momento e la mia capacità di dare... Diverso discorso è l'attaccamento!! Facevo un gioco da piccolo, mettevo mentalmente in pericolo di morte due persone care e cercavo di capire quale avrei salvato... La classifica dell'amore! Era solo "attaccamento". Io appartengo alla categoria "amo solo te", e poi tutti gli altri. E non posso farci niente. Troppo focalizzato? Il discorso del tradimento non l'affronto, troppo difficile. Soggettivo direi!
 
   
eatcafe
eatcafe il 29/09/06 alle 21:09 via WEB
"Se amo 1000 persone, in base alla mia capacità d'amare, darò un millesimo a tutti, ma quando mi focalizzo su di "uno"..." Parti dal concetto che l'amore è limitato.
 
     
ardeacinerea
ardeacinerea il 29/09/06 alle 22:17 via WEB
E ha ragione. "Se lo spirito fosse ovunque non potrebbe agire in nessun luogo". Noi intanto esistiamo in quanto siamo limitati, non nella natura ma nella capacità di agire. Nel tempo, nello spazio. In quanto tali viviamo e amiamo. Nella coscienza della nostra impermanenza...
 
 
ardeacinerea
ardeacinerea il 29/09/06 alle 15:32 via WEB
Il solo limite sono i trentamila caratteri... al di là trattasi di schizofrenia conclamata.
 
 
eatcafe
eatcafe il 29/09/06 alle 21:04 via WEB
"L'amore è uno stato che è sempre stato in noi, è il nostro vero Essere, è il riconoscere in noi, dentro di noi, l'Infinito." Persone, cose ci riportano all'amore, ma non sono l'amore. Grazie Antonello, un abbraccio
 
aranciaamaraa
aranciaamaraa il 30/09/06 alle 01:22 via WEB
Nel Giulietta e Romeo l'amore viene definito una "discreta pazzia"...Io credo che sia la cosa che meno di tutte si presta ad una spiegazione...forse spiegarlo significa cancellarlo..andare fuori tema almeno..come certe infinitesimali particelle sub-atomiche che non possono essere nè viste nè misurate perchè gli strumenti stessi che dovrebbero usarsi per tali scopi le altererebbero...non so se esiste un amore assoluto o vari amori relativi..ma sono convinto che pochi esseri umani lo hanno conosciuto veramente..si...credo che sia uno stato alterato..e parlarne razionalmente non sia possibile farlo perchè degraderebbe...Sorrido pensando a certe "universitarie" disquisizioni...mi fanno pensare alla descrizione di certe guerre moderne fatte da reporters posizionati in luoghi da cui non possono mai vederle veramente....Si...forse è tutto l'amore : guerra-pace-dolcezza-tortura-bianco-nero e tutti i colori dell'universo mescolati alla rinfusa.......Ho terrore se penso che possa essere spiegato...capito..credo che significherebbe la sua fine...........sarebbe...diverrebbe... certamente altro....
 
 
ardeacinerea
ardeacinerea il 30/09/06 alle 07:06 via WEB
L'atteggiamento di distaccata e ironica superiorità è solo un atteggiamento, cui non corrisponde necessariamente una superiorità o profondità esistenziale *reale*. Shakespeare ha parlato e forse aveva capito qualcosa più di noi... Non necessariamente parlare dell'amore significa la fine dell'amore... sei invitato sul mio blog per una spiegazione - rigorosamente "universitaria" - del perchè abbiano senso sia il dire sia il non dire rispetto a Dio, all'amore, a qualunque cosa: le cose in sé sono al di là di qualunque descrizione, ma si può parlare dei loro effetti, si può parlarne in quanto si manifestano.
 
aranciaamaraa
aranciaamaraa il 30/09/06 alle 09:27 via WEB
dire ..non dire..rispetto a Dio...all'amore...vuol dire che si conosce Dio..che si conosce l'amore? che li si comprende insomma? Comprehendo in latino vuol dire racchiudere....credo che ne siamo molto..molto lontani.....
 
 
eatcafe
eatcafe il 30/09/06 alle 09:38 via WEB
Comprendere davvero renderebbe inutile ogni spiegazione. Non necessaria. Se Dio esiste, se la Bellezza e l'Amore esistono... forse si vestono di semplicità. Certamente la filosofia è cercare nella morte, cercare morte. Un abbraccio
 
   
ardeacinerea
ardeacinerea il 30/09/06 alle 10:00 via WEB
Se qualcosa può esser ridotto a formuletta e mandato a memoria, per ciò stesso quel qualcosa è privo di valore. Il semplice è l'uno, è il profondo... Oui, filosofia vuol dire imparare a morire. Ma è difficile farlo senza perdere il gusto per la vita... molto difficile. Bien à toi A. C.
 
 
ardeacinerea
ardeacinerea il 30/09/06 alle 09:56 via WEB
Visto che ti piacciono le etimologie: sapere vuol dire gustare. Sa veramente colui che ha gustato, cioè che ha sperimentato in tutto o in parte. Chi davvero vuol sapere ha sete di esperienza, vuol gustare. Chi parla allude ad un'esperienza, ma la parola non sostituisce l'esperienza. E ovviamente le migliori parole sono quelle che parlano di esperienze reali e non inventate. Ma la parola di per sé è vuota comunque, denuncia un'assenza di esperienza, anche se la invoca o la racconta. Il vero problema è semmai la limitatezza della nostra esperienza, il trascendere i propri limiti. E questo sia nell'amore generale sia in quello particolare, sia nell'adorare il Dio manifestato sia nell'anelito oscuro verso quello Increato. Saluti A. C.
 
PasseggeroDelVento
PasseggeroDelVento il 30/09/06 alle 12:22 via WEB
L'amore lo si può descrivere quanto e come si vuole.. le proprietà del linguaggio saranno sempre un passo indietro a questo sentimento... l'amore va vissuto ^__^ Lo
 
 
ardeacinerea
ardeacinerea il 30/09/06 alle 12:38 via WEB
Come tutto... forse che se uno ha voglia di una mela può mangiarsi la descrizione della mela? Questo non vuol dire che descrivere una mela non serve a niente... ma non rimpiazza la cosa in tutto e per tutto, questo è quanto. È ancora fortunato chi parla della mela perchè l'ha mangiata e non perchè non ne ha mai assaggiata una...
 
aranciaamaraa
aranciaamaraa il 30/09/06 alle 14:01 via WEB
ho detto sopra che il vero amore pochi lo hanno conosciuto... quindi pochi possono parlarne...e di questi pochi ancor meno sanno darne una descrizione...che sarà altresì nel migliore dei casi solo una pallida ombra....
 
 
ardeacinerea
ardeacinerea il 30/09/06 alle 15:32 via WEB
Come per l'esperienza mistica... tuttavia quelli che hanno avuto esperienze mistiche ne hanno scritto. Dunque a qualcosa serve, perchè se non fosse servito non ne avrebbero scritto affatto... A mio avviso sono segnali stradali, per comprenderne appieno il senso e l'utilità bisogna seguire la stessa strada. A. C.
 
eatcafe
eatcafe il 30/09/06 alle 19:44 via WEB
“Quando ci si fissa a guardare il dito e non si scorge lo sfondo dietro”.
 
against_myself
against_myself il 30/12/09 alle 16:37 via WEB
A distanza di anni, riconfermo ed integro il mio pensiero: tu, eatcafé, confondi l'amore spirituale con l'amore tra due persone, che è idealmente unico ed esclusivo. Ancorchè nella realtà la maggioranza sia composta da gente come questi proci-porci che frequentavano il tuo blog irridendo alla fedeltà ed inneggiando al libero corteggiamento e alla copula animalesca, per ovvi motivi.
Amare qualcuno significa proprio estrarlo dalla molteplicita insita nel genere e nella specie, per formare con lui "le meraviglie della cosa unica". Ma questa profondità non è per tutti, non è da tutti elevarsi dall'animale all'uomo razionale, e ancor meno all'uomo spirituale.
 
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