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viaggio negli enigmi e nelle profondità del desiderio

 

 

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Post N° 138

Post n°138 pubblicato il 19 Settembre 2006 da eatcafe

 L'ho già detto ? Io imparo a vedere. Sì, incomincio. Va ancora male. Ma voglio mettere a profitto il mio tempo.
Non mi era mai capitato di accorgermi, per esempio, di quanti volti ci siano. C'è un'infinità di uomini, ma i volti sono ancor più numerosi poiché ciascuno ne ha più d'uno. Vi sono persone che portano un volto per anni, naturalmente si logora, diviene laido, si piega nelle rughe, si sforma come i guanti portati in viaggio. Queste sono persone econome, semplici; non mutano di volto, non lo fanno pulire neppure una volta. Va bene così, sostengono, e chi gli può dimostrare il contrario? Solo, viene da chiedersi: poiché hanno più volti, cosa ne fanno degli altri? Li mettono in serbo. Li porteranno i loro figli. Capita anche, però, che li portino i loro cani. E perché no? Una faccia è una faccia.
Altri, si mettono un volto dopo l'altro con rapidità inquietante, e li logorano. A tutta prima sembra loro di averne per sempre; ma sono appena sui quaranta, e già arriva l'ultimo. Questo naturalmente è una tragedia. Non sono abituati a tener da conto i volti, il loro ultimo se ne va in otto giorni, ha dei buchi, in molti punti è sottile come la carta, e allora a poco a poco vien fuori il rovescio, il nonvolto, e vanno in giro con esso.
Ma la donna, la donna: s'era accasciata su di sé, contro le proprie mani. All'angolo di rue Notre-Dame-des-Champs. Appena la vidi così, rallentai il passo. Quando la povera gente riflette, non bisogna disturbarla. Ciò che cerca, forse le viene in mente davvero.
La strada era troppo vuota, la sua vacuità si annoiava e mi tirava via il passo di sotto i piedi e se lo portava in giro sonante, qui e là, zoccolante. La donna si spaventò e si trasse su da sé, troppo in fretta, troppo di forza, così che il volto le rimase fra le due mani. Potevo vederlo giacere in esse, la sua forma cava. Mi costò uno sforzo indescrivibile mantenere gli occhi su quelle mani e non guardare ciò che s'era strappato da esse. Provavo orrore a vedere dal di dentro un volto, ma ancora di più temevo di levare gli occhi su una testa piagata a nudo, senza volto.

R. M. Rilke

Commenti al Post:
antonello_mi
antonello_mi il 20/09/06 alle 19:28 via WEB
In guardia che arriva un'altra bugia, attori falliti nella loro ipocrisa, la sceneggiatura si adatterà ad una nuova faccia inutile.
 
 
eatcafe
eatcafe il 20/09/06 alle 19:35 via WEB
Le maschere coprono dolore o paura. Nessuno di noi è esluso. Purtroppo...
 
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