DOVE OSANO LE PECORE - AFFERMANDO LA MARGINALITA' DELLA META; A PATTO CHE SI PERCORRA ONESTAMENTE LA STRADA.
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Non disarmare l'uomo col fucile

Mitragliano le grida dei superiori, al soldato giunge chiaro soltanto: "guardatevi sempre le spalle, per dio le cazzo di spalle!"....e laddove non spuntasse il ricordo degli ordini impartiti, resterebbe la bestia.Non discutiamo del soldato: egli combatte per natura. Egli non può farne a meno.Il soldato non è alla sua prima battaglia, ma stavolta è: ultima…
 

cornice

Mi viene regalato ancora un giorno e lo spreco ricordando.Lo stesso rosso raschiato via grumosoLo stesso nero avvinghiato alla mia imprudenza...mi danno un futuro e ne faccio palline di carta.So bene che il mio debito è immenso ma c'è solo rabbia. Ogni cosa preziosa donata, immeritata. Sono talmente sporca.
 

Adagio ma non troppo

XXIII"Buon giorno", disse il piccolo principe."Buon giorno", disse il mercante.Era un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere. "Perché vendi questa roba?" disse il piccolo principe."E' una grossa economia di tempo", disse il mercante. "Gli esperti hanno fatto dei…
 

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parlare ti mette a nudo.e nudisei sentefreddo.
 

Un bacio sulla guancia

I tetti si sono saldati al cielo,  i camini fumano per suggellare l'evento ed è tutto bianco, una coltre di bianco da perderci gli occhi.Sono quieta solo quando mi soffermo sull'impercettibile, l'effimero e l'inutile. Ancora oggi se mi chiedi su quale dito si porta la fede, ti rispondo "il quarto della sinistra!". Le dita sono numeri. Le…
 

Piovono castelli

La mancanza è un filo stretto annodato al cuore che si tende, e poi un altro ed un altro; la mancanza è un quartetto d'archi che suona nella cavità del petto.Ho nostalgia della tua voce.Ho nostalgia del canto e dell'odore di té che s'infrangeva sulla penombra prima del sonno.Ho nostalgia della nostra veglia.Ci sono cicatrici…
 

Il sole nel sogno

Entro e mi tocco il polso sinistro con la punta del naso profuma di gelsomino:ieri notteTu.Punta d'un naso calda di Sole: non senti l'arrosto, perché tu non hai fame.Sbuca dalla finestra una valle assonnataTu sbadigli, tornato bambino.Le stoviglie della cucina senza un abbozzo di graffio.Nessuno ha mai dormito fra le nostre lenzuola?Esalata la nebbia perdura il verde…
 

Una cotta per Anna Frank

Scorrono binari, ciottoli e mondo sotto ai miei piedi immobili. In fondo alle tasche poche briciole d'erba: i nostri cappucci fradici di risa.M'è volata la mista - c'ero e non c'ero: ancora questa soffitta, ancora Anna Frank. 
 

"come stai?"

Grottesco. ma un sacco di volte è così,è così quasi sempre:si scopre alla fine che il doloretutto quel doloreera inutile,che si è sofferto come bestie, ed era inutile,non era né giusto né ingiusto,non era bello o brutto,era solo INUTILE, tutto quello che puoi dire alla fine è:era un dolore inutile.
 

E' raro. Ma accade.

Gli uomini hanno perso la poesia mancando la coincidenza di un'oracosì            vivono una prosa di numeri.La risposta è nel vuotoInsisto - non t'abbandono: comprendo.
 

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