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QUALCUNO ERA COMUNISTA..
Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.
poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno
di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo,
un sogno era solo uno slancio, un desiderio
di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era comunista perché,
con accanto questo slancio,
ognuno era come… più di sé stesso.
Era come… due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana
e dall'altra il senso di appartenenza a
una razza che voleva spiccare il volo
per cambiare veramente la vita.
No. Forse anche allora molti avevano aperto
le ali senza essere capaci di volare…
come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due.
Da una parte l'uomo inserito che
attraversa ossequiosamente
lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
e dall'altra il gabbiano senza più neanche
l'intenzione del volo perché
ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.
HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI
...ho visto degli zingari felici...
ubriacarsi di luna,
di vendetta e di ...guerra...
...i poeti amano l'odore delle armi,
odiano la fine della giornata...
« dal blog di tigrilla37 | MA DOVE SIETE FINITI COMPAGNI? » |
RESISTENZA!!!Oggi più che mai c'è bisogno di chiarezza, nella cosiddetta sinistra, il cui fallimento è solo dovuto alla sua politica "partecipativa", in cui ha dimenticato e man mano abbandonato la sua ragione di essere: un riferimento ed un atteggiamento di classe, in netta contrapposizione al capitalismo, c'è bisogno di chiarezza e sopratutto c'è l'esigenza di un riferimento, NON NEI SIMBOLI, ma nell'azione quotidiana in nome e a favore del popolo, del proletariato moderno... Hanno pensato e si sono trasformati in partiti di potere, complici e prezzolati dal capitalismo, dimenticandosi del popolo, allontanandosi da esso e lasciandoci credere l'importanza di altre problematiche che ci distolgono dall'affrontarne la causa di queste "piaghe sociali", che deve essere il nostro obiettivo primario: IL CAPITALISMO, la madre di tutte le piaghe sociali, è il capitalismo che genera sfruttamento, odio razziale, annullamento delle minoranze, CHE trasforma qualsiasi individuo in "cliente", CHE GENERA GUERRE PER CREARE NUOVI MERCATI, che consente e prevede l'arricchimento di pochi a danno di tutti e dell'ambiente. Per fare qualcosa occorre una forza ed una politica anticapitalista e fuori dal parlamento, per la strada, con la gente con il popolo, e senza vergognare di essere comunista, ma con azioni in favore della comunità mostrare il significato reale dell'essere comunista, dell'azione comunista, nell'abbattimento delle differenze sociali, nella distribuzione equa delle ricchezze nel mondo, e la storia ci insegna che il comunismo non potrà mai avere una linea riformatrice, ma un atteggiamento rivoluzionario, nel senso moderno del termine, per essere coerente con i propri principi.
Non è cambiato nulla, avevamo ed abbiamo un parlamento composto in buona parte di pregiudicati, che si sono assolti, tutto è gestito dal potere economico, il parlamento che è una squillo del potere, un’opposizione che non oppone nulla anzi si rende complici di tutto, e intanto il popolo la gente continua a subire soprusi economici e psicologici, la causa di tutto sappiamo noi quale è questa classe politica che va completamente azzerata, regole da riscrivere, potere reale alla gente... addirittura la "sinistra" ha come paladino fiero oppositore un ex Democristiano? C’è bisogno di un vero MOVIMENTO che stia nelle piazze, nelle fabbriche, nel bisogno della gente. Quello che manca oggi, è una semplice cosa, è il coinvolgimento delle masse popolari, il fare una lotta politica e/o un’opposizione durissima. Ci stanno facendo vergognare di usare la parola COMUNISTA, ma il problema reale è secondo me che manca una lotta veramente COMUNISTA, qui pensano al potere di un partito, ma il partito deve essere il rappresentante del popolo, reale diretto, è il popolo che deve indicare il suo rappresentante, questo è comunismo. E inoltre riqualificare il significato dell’essere compagno, non con i proclami i simboli e le bandiere ma con l'azione da comunista, a fianco del popolo e contro il capitalismo ed i suoi alleati e complici prezzolati. Tornare alla lotta, occupare, andare incontro ai bisogni quotidiani del popolo, a quelli reali. Dove sono queste cose? Non le vedo se non nei miei ricordi o desideri. Torniamo ad essere VIVI, ma realmente per il popolo. Questo è il modo di creare il riferimento per il popolo, è il comportarsi e lavorare in funzione delle sue esigenze. Non possiamo arrenderci e far finta di nulla! E’ un mondo basato su un concetto democratico fasullo e basato sulla mistificazione e sull'inganno, ci propinano crisi e democrazia come psicofarmaci per instupidirci, per farci immaginare che siamo tutti uguali che abbiamo gli stessi bisogni, tutto falso!!!!Loro hanno bisogno di potere anche a scapito degli altri, NOI abbiamo bisogno di GIUSTIZIA sociale!!!Non abbiamo nulla da spartire con loro, apparteniamo ad un altro razza!!!! CI STANNO CALPESTANDO, l'unica libertà certa è quella di lasciarci nella nostra disperazione, ci lasciano la liberta di subire, di soffrire, restituiamo ai "nostri" politici un po’ della nostra sofferenza, la fame che soffrono milioni di bambini nel mondo, restituiamogli il dolore accumulato da anni, la solitudine dei dimenticati, i disabili, i malati, la malinconia dei vecchi e di tutti i popoli sconfitti... restituiamogli le "libertà" che "democraticamente", ci hanno concesso... Occorre UNA NUOVA RESISTENZA!!!! Hasta la victoria siempre!!! |
Nostra patria il mondo intero,nostra legge la libertà.
Libera cultura in liberi spazi!Anarchia è vita.
Voi ridete di me perché sono diverso,
io rido di voi perché siete tutti uguali.
Oggi cerco un’ora di furibonda anarchia e,
per quell’ora darei tutti i miei sogni,
tutti i miei amori, tutta la mia vita.
Anarchico è colui che dopo una lunga,
affannosa e disperata ricerca ha trovato
sè stesso e si è posto, sdegnoso e superbo
“sui margini della società” negando
a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Ogni popolo, come ogni persona è quello che è,
e per questo ha un diritto ad essere se stesso.
TAG
EL CHE
Dicono che noi
rivoluzionari siamo romantici.
Si è vero lo siamo in modo diverso,
siamo quelli disposti a dare la vita
per quello in cui crediamo.
Inviato da: Potager facile
il 06/08/2013 alle 11:44
Inviato da: salvatore ferrante t
il 06/03/2011 alle 12:10
Inviato da: ferrante salvatore v
il 06/01/2011 alle 10:17
Inviato da: ferrante salvatore
il 27/12/2010 alle 17:13
Inviato da: 16933
il 17/12/2010 alle 18:15