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Nico Guevara

 

QUALCUNO ERA COMUNISTA..

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.

Qualcuno era comunista perché credeva di
poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.
Qualcuno era comunista perché aveva bisogno
di una spinta verso qualcosa di nuovo.
Perché sentiva la necessità di una morale diversa.
Perché forse era solo una forza, un volo,
un sogno era solo uno slancio, un desiderio
di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Sì, qualcuno era comunista perché,
con accanto questo slancio,
ognuno era come… più di sé stesso.
Era come… due persone in una.
Da una parte la personale fatica quotidiana
e dall'altra il senso di appartenenza a
una razza che voleva spiccare il volo
per cambiare veramente la vita.
No. Forse anche allora molti avevano aperto
le ali senza essere capaci di volare…
come dei gabbiani ipotetici.
E ora? Anche ora ci si sente come in due.
Da una parte l'uomo inserito che
attraversa ossequiosamente
lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana
e dall'altra il gabbiano senza più neanche
l'intenzione del volo perché
ormai il sogno si è rattrappito.
Due miserie in un corpo solo.

 

 

 

 

HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI

...ho visto degli zingari felici...

ubriacarsi di luna,

di vendetta e di ...guerra...

...i poeti amano l'odore delle armi,

odiano la fine della giornata...

 

 

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Influenza suina un affare

Post n°93 pubblicato il 22 Luglio 2009 da cuccuruccuz

Influenza suina un affare per le case farmaceutiche. La strana natura del virus.

L’Italia acquisira' 48 milioni di dosi, se le facesse SACCONI!!!

 

 

Roma, 22-07-2009

Il ministero del Welfare acquisira' 48 milioni di dosi di vaccino anti-influenzale tra novembre e gennaio. Entro la fine dell'anno saranno 8,6 milioni gli italiani gia' vaccinati contro la nuova influenza.

Lo ha detto il ministro, Maurizio Sacconi, nel corso del 'Question time' a Montecitorio, precisando che nella seconda fase della campagna di immunizzazione, quella che riguardera' i giovani, saranno vaccinate tutte le persone dai 2 ai 27 anni.

"Poiche' i bambini e i giovani - ha sottolineato - sono maggiormente suscettibili di tale infezione, e quindi serbatoi di diffusione, si sta considerando di vaccinare anche tale fascia di popolazione, 15,4 milioni di soggetti, tra 2 e 27 anni, da gennaio 2010.

 

Città del Capo, 22-07-2009

"La corsa alla vaccinazione di massa contro l'influenza A/H1N1 non è giustificata". Lo ha detto Massimo Galli, direttore dell'Unità di malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, a margine della V conferenza dell'International Aids Society che si conclude oggi a Città del Capo, Sudafrica.

 

 

Influenza suina un affare per le case farmaceutiche. La strana natura del virus.


L'influenza suina continua a seminare il panico in tutto il mondo, non solo tra la popolazione, ma anche sui mercati azionari.

Grandi profitti per le case farmaceutiche. Vaccino pronto a Ottobre

Gli unici che festeggiano sono i dirigenti e gli azionisti delle due multinazionali farmaceutiche, la svizzera Roche e la britannica GlaxoSmithKline, produttrici dei farmaci antinfluenzali di cui tutti i governi del pianeta stanno facendo incetta in questi ultimi giorni: il Tamiflu (Roche) e il Relenza (Glaxo).
Mentre tutti i titoli di borsa sono in calo, le quotazioni della Roche e della Glaxo stanno guadagnando su tutte le piazze mondiali. Per non parlare delle due aziende che detengono i brevetti dei due farmaci, la californiana Gilead (Tamiflu) - che ha tra i suoi principali azionisti l'ex capo del Pentagono, Donald Rumsfeld(!!!) - l'australiana Biota (Relenza), i cui indici azionari sono schizzati alle stelle negli ultimi giorni.
Festeggiano anche le multinazionali farmaceutiche che hanno già preso accordi con l'Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) per lo studio e la produzione di vaccini contro l'influenza suina: la francese Sanofi Aventis - che a inizio marzo aveva annunciato l'apertura, proprio in Messico, di uno stabilimento per la fabbricazione di un vaccino contro eventuali influenze pandemiche - la statunitense Baxter - recentemente coinvolta in un grave scandalo: aveva distribuito, in diciotto paesi, vaccini antinfluenzali contaminati dal virus dell'influenza aviaria - e la svizzera Novartis.

 

Un virus ibrido così strano da sembrare artificiale.

Non sarà molto facile trovare un vaccino per questa influenza. Gli scienziati del Centro per il controllo delle malattie (Cdc) di Atlanta, il principale istituto epidemiologico statunitense hanno dichiarato che questo ceppo virale contiene una combinazione unica, mai vista prima, di sequenze genetiche di due diversi virus influenzali suini (uno di origine nordamericane e uno eurasiatico), del noto virus dell'influenza aviaria e della familiare influenza umana. Un ‘riassortimento' genetico così particolare, da far addirittura sorgere dubbi sull'origine naturale di questo nuovo supervirus.
Negli ultimi anni i riassortimenti artificiali di virus sono diventati una pratica comune nei più avanzati centri di ricerca epidemiologica di tutto il mondo, e soprattutto negli Stati Uniti.
Nel 2005, ad esempio, i bioingegneri del Cdc di Atlanta hanno creato in laboratorio un virus pandemico artificiale combinando il ceppo dell'influenza aviaria con quello della normale influenza umana. Lo stesso hanno fatto gli scienziati della già citata Baxter. Esperimenti, questi, giudicati molto pericolosi, ma considerati necessari per studiare le modalità di contagio e i possibili vaccini.
Analoghi virus artificiali ibridi vengono prodotti, ma a scopi ben diversi (la guerra batteriologica), anche nei laboratori militari dell'Istituto di medicina per le malattie infettive dell'esercito Usa (Usamriid) di Fort Detrick, in Maryland, lo stesso da cui proveniva l'antrace usato negli attacchi bioterroristici del 2001.
Usa: in caso di emergenza potrebbe intervenire l'esercito. In attesa che venga scoperto un vaccino contro questa pandemia influenzale, i governi di mezzo mondo, oltre a fare scorta di Tamiflu e Relenza, si preparano al peggio. In particolare il governo degli Stati Uniti: i più vicini al focolaio influenzale, dove da tempo sono pronti appositi piani di emergenza che prevedono addirittura l'utilizzo delle forze armate per mettere in quarantena la popolazione infettata, compiere evacuazioni forzate e mantenere l'ordine pubblico. Sulla base delle linee guida della
‘Strategia nazionale per l'influenza pandemica', elaborata dall'amministrazione Bush nel novembre 2005, il Pentagono ha preparato nell'agosto 2006 un ‘Piano di implementazione per l'influenza pandemica' in cui si legge: "Al fine di bloccare la diffusione del virus, il dipartimento della Difesa può essere chiamato a intervenire per assistere le autorità civili nell'isolare e quarantenare singoli individui o popolazioni, anche contro la loro volontà (...) e per ristabilire e mantenere l'ordine pubblico in caso di disordini".

 
 
 
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