Lo zibaldone

OLIVALDO RICCI


Olivaldo Ricci si è spento dopo mesi di sofferenza.Avevo conosciuto Olivaldo quattro anni fa, quando difendeva il diritto dei rintocchi delle campane della chiesa di San Mauro. Fu forse l'unica occasione che mi vedeva in disaccordo con lui, ritenendo io che la responsabilità andava ricercata non nei metodi di rilevamento fonometrico o nell'insofferenza di certi cittadini, ma nell'incapacità della pubblica amministrazione, di governare il territorio in maniera programmata ed omogenea: le campane suonavano li da secoli ed aver rilasciato concessioni edilizie senza tenerne conto, non rappresentava certo esempio di lungimiranza e buon governo!Democristiano da sempre, per mantenere fede ai suoi principi si era convertito all'UDC, temendo dal congresso di Chianciano, un'ulteriore cambiamento che determinasse addirittura la perdita di quel simbolo, lo scudocrociato, tanto amato nel tempo. Non comprendeva, a ragione, perché i democristiani onesti come lui, dovessero effettuare continui restyling del nome e del simbolo di quel partito che aveva significato per decenni libertà e democrazia: la credibilità sta nella coerenza delle proprie opinioni, nel coraggio di riuscire a sostenerle anche quando ciò può rappresentare un limite alle personali aspettative di carriera. Già, Olivaldo andava fiero della sua militanza giovanile, dei suoi stretti rapporti con Fanfani, della sua presenza romana talvolta anche al servizio di avversari politici, come quando raccontò che, trovandosi casualmente con funzione di traduttore di Berlinguer, facendogli notare della sua appartenenza democristiana, il segretario comunista rispose: "non importa, siamo entrambi italiani!"  A differenza di altri, ha comunque scelto di vivere la politica come si dovrebbe, ovvero come impegno sociale e non come professione, attuando di fatto quello che tutti i politici dicono ma nessuno fa: il cambio generazionale.In politica, i soliti pochi decidono coalizioni e apparentamenti, demandando i più ad attuarli. Tuttavia non sempre ciò è possibile. E' così infatti che, eletto nel 2009 nelle file dell'IDV, ho trovato in Olivaldo più che in altri, la persona con la quale confrontarmi con lealtà e dalla quale potevo ricevere molto più di quanto potessi dare io. Profondamente religioso, non disdegnava di confrontarsi con il suo parroco con il quale spesso non condivideva le scelte. Attaccato agli ideali della famiglia, non vedeva certo in Berlusconi il suo premier ideale, tuttavia più di altri ha collaborato con il capogruppo del PDL di Signa, Vinattieri, al quale non lesinava consigli da politico navigato e  da "buon padre di famiglia", come ogni onesto amministratore dovrebbe comportarsi. Oltremodo attivo, competente e "pungente", era spesso restio a comprendere la politica eccessivamente accomodante di Del Taglia.Democristiano, lo ricordiamo attivo, allegro e deciso, mentre accende una sigaretta dopo l'altra, a dispensare consigli ora alla Casa del Popolo, ora alla gelateria Lecca Lecca.Democristiano, la presenza degli "avversari" politici al funerale  è stata dimostrazione tangibile dell'onestà intellettuale che ha sempre contraddistinto il suo operato. Ed era palese che non si trattava della solita partecipazione di "cortesia" tanto che non sono rimasto stupito nel vedere un "rude comunista" come Luciano Cartei emozionato e con le lacrime agli occhi.Addio Olivaldo. Precedenti post con Olivaldo:Chi voleva la Bretella a 80 miliardi al km? Ricci prende le distanze da Del Tagliahttp://blog.libero.it/SIGNA/11155760.html Renai: Ricci bacchetta Marzihttp://blog.libero.it/SIGNA/10837524.htmlIl documento di Ricci al congresso provinciale UDChttp://blog.libero.it/SIGNA/10772491.htmlViabilità - Ricci e Corti non ci stanno: le responsabilità ci sono!!! http://blog.libero.it/SIGNA/10742479.html Via Pistoiese: Ricci ed il rimpallo delle competenzehttp://blog.libero.it/SIGNA/10700246.htmlSicurezza Stradale: le responsabilità degli amministratorihttp://blog.libero.it/SIGNA/10638909.html