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« Lo scudetto A CHI?'Il Milan vuole Iaquint... »

IL PUPONE è TORNATO

Post n°52 pubblicato il 12 Novembre 2006 da RussoGaetano

Inutile ricordare di quando Berlusconi voleva prendere Totti e non ci riuscì. Certamente, se l'avesse comprato, ieri sera il Milan avrebbe trascorso una notte serena e non per i due gol che non avrebbe preso dal capitano giallorosso ma perché avrebbe avuto in attacco uno capace di inquadrare la porta, lui che non è un centravanti vero ma vale più di quelli che Ancelotti ha mandato in campo e che, per un verso o per l'altro, hanno incespicato sulla palla. Un Totti letale, tornato a segnare contro il Milan a San Siro come non gli succedeva da cinque anni in campionato: anche allora realizzò una doppietta ma la Roma perse, evento più difficile da realizzarsi contro questi rossoneri che persino quando giocano in maniera decente non riescono a cavare un risultato.
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Francesco Totti non poteva tornare più contento da Milano. In una sola serata il numero dieci si toglie diverse soddisfazioni. Trascina la Roma al successo contro una squadra che per vent’anni è stata un vero e proprio tabù per i capitolini, dà ai giallorossi la vittoria numero mille della sua storia, ma soprattutto segna una doppietta che gli vale anche il suo primo brindisi contro il Milan. Alla fine il numetro dieci sorride. «Tutti abbiamo dimostrato di essere una grande squadra che può competere con chiunque». Per il momento pensa solo ai colori giallorossi: «Ora sono a disposizione della Roma, alla Nazionale non ci penso. Mi godo questa grande vittoria che mancava da vent’anni. Dopo lo scorso campionato quando abbiamo battuto l’Inter grazie anche ad una mia doppietta, mi mancava l’ultimò tabù da sfatare, quello di battere il Milan al Meazza. Lo scudetto? Ci crediamo. Siamo a ridosso di Inter e Palermo, ma dopo questa vittoria contro una grande squadra, per di più in trasferta, dobbiamo crederci». Totti nega di aver fatto visita a Milanello nei giorni scorsi. «Ero a casa con mia moglie e mio figlio, la visita gliel’ho fatta oggi (ieri ndr)». Un altro ciuccio per il piccolo Cristian. «Per ora continuerò ad esultare così - conclude il capitano giallorosso - poi inventerò qualche altra cosa». Allo stadio c’era anche la moglie Ilary. «Sono contenta per questa vittoria. So che qui la Roma non vinceva da vent'anni, ma c’è sempre una prima volta». Qualcuno non pensava che Totti potesse riprendersi dopo l'infortunio. «Io ho sempre creduto in lui e questi sono i risultati alla faccia di tutti quelli che non ci credevano». Anche Spalletti al termine dell’incontro è soddisfatto e si conferma più che mai uomo dei record: vittoria numero mille e maledizione San Siro sfatata. «Me lo ha ricordato il nostro mitico massaggiatore Giorgio Rossi, che ci ha ringraziati. Io ho visto una squadra viva contro un grandissimo Milan che ha creato diverse situazioni che siamo stati bravi ad arginare, ma anche fortunati». La Roma ha avuto qualche momento di amnesia. «Per la bravura del Milan - continua il tecnico - in campi ci sono anche gli avversari che ci hanno costretto alla difensiva e ci hanno messo in difficoltà diverse volte. È stato bravo Doni. I ragazzi hanno saputo rimboccarsi le maniche e reagire». La svolta è stata la sostituzione di Perrotta con Aquilani. «Si potrebbe dire così perché poi la partita è cambiata. Simone in nottata ha rimesso un paio di volte e l'ho sostituito». Poi Spalletti parla della prestazione di Totti. «Ha fatto vedere buone cose, ha lottato sulle palle vacanti e in alcune situazioni è stato fondamentale per l'economia del gioco». Eppure la Roma deve ancora migliorare qualcosa. «Quel che ci manca è che a volte lasciamo gestire il pallone agli altri e fatichiamo di più». Altro uomo che merita la copertina è Aquilani. «Ho dato qualcosa di importante - dice il mediano - anche se non era facile entrare a freddo in una partita così. La "rabona"? M'è venuta spontanea: l'ho fatta di destro altrimenti mi facevo male...». L’amico e compagno De Rossi lo applaude: «Certe cose le fa anche in allenamento. Per lo scudetto ce la giochiamo alla pari di Palermo e Inter. Ma anche il Milan rientrerà in corsa». In tribuna c’era Donadoni ma Panucci segue la linea di Totti. «A 33 anni posso dire basta con la Nazionale e dedicarmi solo alla Roma. Scudetto? Ce la giocheremo fino in fondo, abbiamo un gruppo entusiasmante». Chiusura con Perrotta: «Il Milan ci ha messo in difficoltà ma noi siamo stati cinici».

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Data di creazione: 25/09/2006
 
 

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