E' una vita intera che mi assilla questo concetto.
Ma ora penso di essere riuscito a fare un pò di luce, e cerco di comunicarvela..ma se non vi arriva sarà dipeso da me, non dalla vostra comprensione.
Mi dissero che esiste il piccolo e il grande libero arbitrio, a seconda se si trattasse di piccole o grandi decisioni. E questo è ancora vero tutto sommato, ma in un'altra ottica.
Per trarre un minimo di conclusioni in questo duro ramo della metafisica occorre....non pensare, ma "mettersi in ascolto" e percepire.
Ed ecco quello che ne è uscito fuori:
Nella dimensione del Manifesto:
Il libero arbitrio esiste ed è effettivamente operante e riscontrabile, dall'ameba (istinto)all'uomo erectus (ragione).
E' condizione indispensabile a farci elevare quella di essere consapevoli dei propri errori o delle scelte ben fatte, ci da o la giusta e creativa "spinta in basso", che poi rigenererà le nostre cellule, oppure la meritata spinta in alto a seguito di una scelta ben fatta, alla quale poi seguirà inevitabilmente un'altra spinta verso il basso, secondo la legge del Caduceo.
Ma...
Nella dimensione del Non-Manifesto:
Tutto si finalizza nei canoni precisi del nostro karma. Quel che nel Manifesto "sembra" una nostra esclusiva scelta, nel Non-Manifesto è la conseguenza di un disegno karmico da noi stessi eseguito nei tempi antichi.
Dobbiamo cioè pagare o godere delle nostre passate azioni, ma il godimento o la sofferenza avvengono nel Manifesto, e quindi sono esse stesse illusioni.
La medaglia, il pendolo...i due aspetti del regno duale che attendono di riunificarsi nell'Uno, l'emisfero cerebrale destro e quello sinistro, una storia vecchia e nuovissima, prevedibile ed imprevedibile. Come la vita e come la non-vita del resto
Inviato da: RavvedutiIn2
il 24/09/2015 alle 09:20
Inviato da: SOUL2007
il 26/11/2013 alle 12:04
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il 26/11/2013 alle 11:51
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il 25/11/2013 alle 05:07
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il 24/11/2013 alle 09:41