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scuola: ADHD COME INTERVENIRE?
Post n°15 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da francescalc.mi
Il disturbo dell’attenzione è un disturbo evolutivo che coinvolge la sfera dell’autocontrollo per cui il bimbo è incapace di regolare i propri comportamenti in maniera funzionale ed efficace. Non è quindi determinato da erronee modalità educative, questo va specificato in quanto genitori, ed insegnanti possono sentirsi impotenti e sconfortati dinanzi a questo tipo di problematica (si pensi alle critiche che possono giungere dall’esterno “quel bambino non è stato bene educato” “siete troppo tolleranti” ecc..). E’ quindi importante che genitori ed educatori siano consapevoli che si tratta di un disturbo e che è possibile quanto necessario intervenire: § Per prima cosa verificando se il bambino presenta realmente un ADHD (la diagnosi può essere effettuata solo da uno psichiatra o meglio ancora da un neuropsichiatria infantile) § Successivamente è utile che raccolgano informazioni su come gestire il comportamento del bambino con una modalità di interazione adeguata (di seguito riportati dei siti di riferimento) Qui elencati alcuni comportamenti che possono essere indicativi della presenza del disturbo, e che richiederebbero l’intervento di uno specialista che effettui la diagnosi dopo una accurata anamnesi del paziente (situazione familiare, scolastica..) e dopo aver escluso che tali comportamenti non siano determinati da ansia, depressione latente a altre cause: ü troppo vivace ü capacità attentiva particolarmente limitata ü agisce senza prima pensare ü particolarmente sbadato, disorganizzato ü tende a perdere sempre ogni cosa ü a scuola non sa stare tranquillo e seduto al suo posto ü presta attenzione ai movimenti e al brusio della classe piuttosto che all’educatore ü si comporta in modo aggressivo ü viene alle mani a scuola ü si lascia sfuggire le risposte senza aspettare il suo turno piu’ in dettaglio: dal DSM IV (Manuale diagnostico): sei o più dei seguenti sintomi di disattenzione sono persistiti per almeno 6 mesi con un’intensità che provoca disadattamento e che contrasta col livello di sviluppo: Disattenzione · spesso non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro o in altre attività; · spesso ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti sulle attività di gioco; · spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente; · spesso non segue le istruzioni e non porta a termine i compiti scolastici, le incombenze o i doveri sul posto di lavoro, (non a causa di comportamento oppositivo o di incapacità di capire le istruzioni); · spesso ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività; · spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto, (come compiti a scuola o a casa); spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività, (per es. giocattoli, compiti di scuola, matite, libri, strumenti); · spesso è facilmente distratto da stimoli estranei; · spesso è sbadato nelle attività quotidiane. 2) sei, (o più), dei seguenti sintomi di iperattività-impulsività sono persistiti per almeno 6 mesi con un’intensità che causa disadattamento e contrasta con il livello di sviluppo: Iperattività · spesso muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia; · spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto; · spesso salta e scorrazza dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori luogo, (negli adolescenti o negli adulti, ciò può limitarsi a sentimenti soggettivi di irrequietezza); · spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo; · è spesso “sotto pressione” o agisce come se fosse “motorizzato”; · spesso parla troppo. Impulsività a) spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state completate; b) spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno; c) spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti, (per es., s’intromette nelle conversazioni o nei giochi). B. Alcuni dei sintomi di iperattività-impulsività o di disattenzione che accusano compromissione erano presenti prima dei 7 anni d’età. C. Una certa menomazione a seguito dei sintomi è presente in due o più contesti, (per es., a scuola, (o al lavoro), e a casa). D. Deve esservi un’evidente compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo. E. I sintomi non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, di Schizofrenia, o di un altro Disturbo Psicotico, e non risultano attribuibili ad un altro disturbo mentale, (per es., Disturbo dell’Umore, Disturbo d’Ansia, Disturbo Dissociativo o Disturbo di Personalità).
Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Tipo Combinato: se entrambi i Criteri A1 e A2 sono risultati soddisfatti negli ultimi 6 mesi. Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Tipo con Disattenzione Predominante: se il Criterio A1 è risultato soddisfatto negli ultimi 6 mesi, ma non il Criterio A2. Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, Tipo con Iperattività-Impulsività Predominanti: se il Criterio A2 è risultato soddisfatto negli ultimi 6 mesi, ma non il Criterio A1. A livello terapeutico credo sia opportuno un trattamento multimodale che coinvolga il medico (neuropsichiatria) per la prescrizione farmacologia adeguata in sinergia con una terapia di supporto psicologico quale anche il counseling. L’obiettivo è infatti quello di: ü ridurre la gravità dei sintomi ü produrre un buon adattamento nel bambino a livello familiare, scolastico e sociale (l’ADHD incide sul rendimento scolastico (a causa del defit attentivo e all’iperattività )come anche sulla relazione tra pari. L’ideale è che si crei un buon coordinamento tra scuola, famiglia, medico, terapeuta. Links utili Associazioni Italiane Associazione Italiana Famiglie ADHD www.iss.it/adhd www.educazione-emotiva.it Raccolta di articoli online inerenti l'ADHD Sito informativo per adulti ( genitori, educatori e psicologi )
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