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Post n°35 pubblicato il 03 Aprile 2012 da Vervain0
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Post n°34 pubblicato il 17 Novembre 2010 da Vervain0
Per parlare dell'evoluzione che ci ha condotto dal Reve-Eveille' in psicoterapia alla psicoanalisi con il Reve-Eveille', desidero rievocare l'atmosfera nella quale abbiamo lavorato dopo la morte di Desoille. Lavoravano attorno a lui un certo numero di psichiatri e psicologi che si ritrovavano nella pratica del Reve-Eveille' come cardine del loro percorso. La psicoterapia basata sul Reve-Eveille' s'inserisce nel campo psicanalitico? Cosi' nacque una consapevolezza: siamo psicoterapeuti ma questa psicoterapia e' una psicoanalisi poiche' si svolge in uno spazio psichico che ha caratteristiche di tipo analitico. L'originalita' di Desoille e' stata quella di attribuire all'immaginario attivato, una capacita' di cambiamento intra-psichico per il soggetto che lo vive.
2) quella di muovervisi; 3) quella, implicita, di ricercare all'interno di questo movimento la strada della sublimazione per ottenere l'evoluzione e la risoluzione dei conflitti interni. Per Desoille il movimento si fa essenzialmente attraverso la direzione spaziale ascendente o discendente, della quale Bachelard ha analizzato il valore simbolico e che molti hanno ritenuto essere la caratteristica peculiare del metodo desoilliano. Oggi possiamo dire che la proposta di immaginare, nel corso di un'analisi, comporta la creazione di una scena immaginativa e di uno spazio immaginario all'interno del quale il paziente si sposta, prova emozioni, nella misura in cui si sviluppa uno scenario del quale egli e' il regista. Creazione, gioco nel senso winnicottiano, dinamica di illusione e disillusione sono al centro di questo processo. Dal punto di vista metodologico si assiste ad una diminuzione della direttivita' rispetto a Desoille. Il vissuto riattivato o messo in atto dalla dinamica indotta nella seduta di Reve-Eveille' facilita la regressione. Attuazione e trattamento del transfert sono parimenti segnalati nella pratica del Reve-Eveille'. L'immagine nel Reve-Eveille' non e' un semplice riflesso della realta' psichica ma piuttosto un crocevia nel quale essa si costruisce. L'orientamento attuale, dal 1970, comprende anche l'adattamento del Reve-Eveille' al trattamento infantile ed adolescenziale, con procedure originali che danno uno spazio privilegiato allo spostamento e all'espressione del vissuto immaginativo. Ci siamo interrogati sulla nostra identita' di praticanti della psicoterapia con il Reve-Eveille' riconoscendo gradualmente che lo spazio nel quale si lavorava era uno spazio analitico. |
Post n°33 pubblicato il 06 Agosto 2010 da Vervain0
Il cambiamento non è una lotta. E’ un movimento fluido. Significa Ascoltare e Agire, non lottare e reagire. Significa umiltà, ordine e semplicità. Il corpo ci insegna che tutta la sua vita è movimento. Dove ci sono rallentamenti, restrizioni, rigidità, stasi, si presenta un blocco. A causa di un trauma, di un disagio, di una paura, tutto il sistema reagisce allo stimolo per compensare e trovare una strategia di funzionamento che possa sopportare la disfunzione. Anche la mente può rispondere agli stimoli in modo più o meno inconscio. Tutto ciò che consideriamo conscio, rappresenta una facoltà decisionale sulla quale possiamo influire costantemente. Il successo è sentire il libero fluire della nostra vita, nella direzione che più appartiene alla sua natura più intima. Non importa quale sia, non deve essere definita, classificata, quantificata. L’importante è che sia la via che ci fa battere il cuore, la strada che ci regala passione tutti i giorni. Lo strumento con il quale esprimiamo il nostro talento ogni giorno, comunicandolo e mettendolo al servizio delle persone. Il successo è libertà interiore. Non importa se siamo liberi di avere tutto ciò che il mondo dell’ego e dei desideri ci spingono a bramare, non importa se siamo liberi di decidere ogni aspetto della nostra vita. Ci importa di essere liberi di fare tutto ciò che ci troviamo ad affrontare con un atteggiamento di attenzione e di intenzione positiva. Ci interessa sentirci liberi di considerare le persone che incontriamo sul nostro cammino come maestri della nostra crescita. Ci interessa di sentirci liberi di vivere ogni piccolo gesto come se fosse cosa sacra. La libertà del successo è assenza di giudizio, è osservazione e apprendimento, ascolto e Azione. La libertà di decidere con il cuore, di fare ciò che ci viene da dentro, per il bene di sé e di tutti. Il bene è la via del cuore, il rispetto e l’amore per la Vita in tutte le sue forme. ∞ “La libertà dell’uomo è definitiva ed immediata se egli così vuole. Essa non dipende da vittorie esterne, ma interne.”∞ Questo messaggio di Paramahansa Yogananda, ci dona la chiave di apertura dell’immenso tesoro che custodiamo dentro di noi L’azione è ciò che nasce dalla consapevolezza, dall’equilibrio, dalla respons-abilità, intesa come capacità di rispondere dei propri talenti grazie ai quali abbiamo il dovere di agire secondo le proprie doti. Ogni persona è unica, ha doti speciali di cui disporre. Molti di noi, non sanno di essere così speciali, e restano schiacciati sotto il peso delle convinzioni, sotto le abitudini delle zone di confort in cui si sono depositati. In questa situazione di disagio e di insoddisfazione, il corpo manda messaggi. Spesso problematiche posturali e viscerali sono l’esatta espressioni di situazioni di stasi nella propria vita. Stasi al di fuori, stasi anche dentro. Nella restrizione, il corpo e la mente diminuiscono la flessibilità e la capacità di adattamento ecologico, e tendono a sensibilizzarsi per istinto di difesa, cominciando a creare schemi di fuga o di reazione. La scoperta dei propri talenti, passa attraverso l’attenzione e il tempo che gli dedichiamo. Per togliere attenzione agli stimoli esterni, occorre imparare a percepire senza subire inconsciamente. Occorre essere PRESENTI. Esercizio. Ogni tanto, durante la giornata, magari nei momenti critici, provate a chiamare il vostro nome ad alta voce e rispondetevi PRESENTE! Presente significa che siete consapevoli di quel momento. Presente significa Dono, il dono della Vita. Quindi presente significa Grazie! Non giudicate il mondo esterno, ma imparate ad osservare ed ascoltare. La disciplina del distacco è proprio questa abilità di interrompere il meccanismo di insoddisfazione e di ricerca di traguardi al di fuori di noi. La crescita non è una lotta contro corrente a qualsiasi costo. La crescita è capire qual è il nostro stile di avanzamento, qual è la nostra attitudine, e qual è la corrente da cui farsi trascinare per raggiungere facilmente la nostra natura. |
Post n°32 pubblicato il 09 Luglio 2010 da Vervain0
Carl Simonton, un radio-oncologo, e Stephanie Matthews-Simonton, una psicologa, hanno elaborato un metodo psicoterapeutico per modificare il decorso del cancro in pazienti con neoplasie incurabili (Simonton & Simonton, 1976; Simonton, Matthews-Simonton & Creighton, 1981). Il metodo nasce in seguito ad una osservazione di Carl Simonton il quale constatò l'esistenza di due categorie di pazienti incurabili: mentre alcuni si sentono condannati ed impotenti nei confronti della loro malattia, altri partecipano attivamente alla guarigione. La differenza fondamentale tra questi due gruppi di pazienti, secondo l'autore, è determinata dalla convinzione di poter influenzare il decorso della malattia, tipica di coloro che ottengono un miglioramento evidente. Generalmente questi soggetti vivono più a lungo di quanto i medici si aspettino e, in ogni caso, modificano la qualità della loro vita. Dopo tre anni di esperienza gli autori hanno riscontrato una sopravvivenza media di 24,4 mesi nei pazienti incurabili trattati con il loro metodo e con le terapie mediche, rispetto ai 12 mesi di sopravvivenza media citati dalle statistiche nazionali. Il metodo si basa quindi sul tentativo di trasformare l'atteggiamento passivo ed il senso di impotenza e depressione manifestato dalla maggior parte degli individui affetti da neoplasia, aiutando il malato a proporsi nuovi obbiettivi e progetti per il futuro. Gli autori sottolineano l'importanza della mente e delle emozioni per la suscettibilità alla malattia ed elaborano un modello mente-corpo per lo sviluppo del cancro basandosi sulla letteratura psicoanalitica esistente. In questo modello assumono ampio rilievo le reazioni di depressione, impotenza e disperazione ad eventi o situazioni che l'individuo giudica stressanti. Infatti queste reazioni, seguendo un circuito limbico e ipotalamico, influiscono sul sistema immunitario inibendolo e, attraverso la ghiandola pituitaria, agiscono sul sistema endocrino provocando un aumento di suscettibilità alle sostanze cancerogene. Tutte le tecniche elaborate dai Simonton hanno la finalità di inseguare ai pazienti l'assunzione di un atteggiamento attivo verso la malattia che influenzi il decorso della neoplasia. Il cambiamento delle aspettative dei pazienti e la trasformazione dei sentimenti di disperazione e di impotenza in sentimenti di speranza e di anticipazione della guarigione, sono i fattori che per i Simonton possono indurre l'inversione del diclo che ha portato alla malattia. In questa ottica le seguenti tecniche assumono un preciso significato: 1)identificazione degli stress: il primo passo del metodo. Consiste nell'isolare gli stress esperiti da 6 a 18 mesi prima della proliferazione tumorale, per far comprendere al paziente il ruolo che ha ricoperto nell'insorgenza della malattia e aiutarlo a modificare le convinzione che lo hanno portato a percepire determinati eventi come negativi; 2)esame dei vantaggi della malattia. Spesso la malattia è l'unica modalità che un individuo è in grado di utilizzare per risolvere o evitare un problema. È quindi importante che il paziente isoli i bisogni che sta soddisfacendo mediante il cancro e individui le convinzioni che gli impediscono di soddisfare tali bisogni, per poi trovare modalità alternative di gratificazione; 3)rilassamento e visualizzazione di immagini mentali. Il rilassamento e la visualizzazione dell'interazione tra cancro, difese immunitarie e chemioterapia rappresenta una fase fondamentale del metodo Simonton. Questo processo viene portato avanti mediante alcuni criteri formulati dagli autori i quali suggeriscono, inoltre, alcune regole per valutare il contenuto delle visualizzazioni; 4)immagini mentali positive. È necessario che le convinsioni espresse tramite le visualizzazioni siano valutate. La verifica delle immagini mentali del paziente viene effettuata facendogli disegnare l'interazione tra cancro, difese e chemioterapia che ha simbolizzato mentalmente. il Disegno documenta le aspettative del paziente, che verranno poi esaminate dallo psicoterapeuta; 5)superamento del risentimento. Basandosi sulla considerazione secondo la quale lo stress nei malati di cancro è spesso l'effetto della difficoltà di esprimere sentimenti come la rabbia o il risentimento, i Simonton inseriscono nel loro programma terapeutico alcune tecniche di immaginazione mentale, specifiche per eliminare tali sentimenti negativi; 6)pianificazione delle mete. La programmazione delle mete è un altro momento importante del metodo. Un tratto comune ai pazienti che rispondono bene alla terapia medica è rappresentato dalla convinzione di avere buone ragioni per continuare a vivere. La formulazione di progetti di vita presenta diversi vantaggi: a) è un modo molto concreto che l'individuo ha a disposizione per affermare la sua volontà di continuare a vivere; b) contribuisce a far abbandonare gli atteggiamenti di impotenza e depressione che sono il primo passo verso la malattia; c) aiuta a creare un'immagine positiva di se stessi e a rendere la vita significativa; 7)scoperta del consigliere interiore. Questo processo è una forma di immaginazione mentale. Tramite la visualizzazione del consigliere interiore, l'individuo ha la possibilità di entrare in contatto con risorse psichiche normalmente inaccessibili; 8)modalità per fronteggiare il dolore. Il dolore rappresenta un aspetto costante nel decorso di ogni malato di cancro. Oltre a sottolineare le componenti emotive del dolore, gli autori evidenziano i vantaggi derivanti dalla sofferenza fisica raccomandando ai malati di esaminarli per modificare le aspettative alla base del dolore. Inoltre gli stessi autori suggeriscono alcune tecniche di rilassamento e visualizzazione studiate per far fronte ai dolori più persistenti; 9)esercizio fisico. Rappresenta un aspetto ulteriore del programma ed ha la finalità di aiutare il paziente a modificare le proprie convinzioni, a sentirsi maggiormente responsabile, autodeterminato, e in grado di incidere attivamente sulla propria esistenza; 10)paura delle ricadute. I Simonton utilizzano una strategia per aiutare i pazienti ad affrontare eventuali ricadute, considerate come messaggi del corpo piuttosto che come fallimenti. È quindi molto utile che il paziente e il terapeuta esaminino le implicazioni di tale messaggio cercando di coglierne il senso. A tale scopo gli autori suggeriscono di consultare il consigliere interiore o di analizzare il periodo precedente alla ricaduta, riformulando, se necessario, il programma terapeutico. |
Post n°30 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da Vervain0
Prendo spunto da un blog credo sia una psicologa che descrive una motivazione valida DEL PERCHè SI SCRIVE sul blog,Beh credo abbia ragione.Vi siete mai chiesto quante persone vi ascoltano veramente quando parlate ?e quali sono le risposte che seguono ? spesso sembra un monologo.....allora meglio farlo qui,almeno non si è costretti a leggere,basta cambiare pagina,un silenzio interiore che non trova sbocco se non in parole messe in fila per seguire una logica che non faccia sfiguarare la ragione....ipocrisia.... CREDO CHE QUI SI POSSA ESSERE PIU' VERI SENZA LA PAURA DEL CONFRONTO O DELL'ERRORE CHE GLI ALTRI FANNO RILEVARE CON GRANDE PRESUNZIONE QUANTI DI VOI CONDIVIDONO??????? |
Inviato da: Bastardocomepochio.1
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Inviato da: Vervain0
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Inviato da: Spiritodiamore
il 20/12/2010 alle 14:15