IL BLOG DI STEFFA
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Post n°21 pubblicato il 27 Agosto 2008 da steffa40
Castrazione chimica per i pedofili: Assunzione non obbligatoria di farmaci anti-libido per ridurre il rischio di nuovi abusi sessuali su minori Linea dura, durissima quella che il governo inglese intende mettere in atto contro i pedofili. Per ridurre al minimo il rischio di nuovi abusi sessuali sui bambini in Gran Bretagna si sta pensando di ricorrere alla castrazione chimica. Una proposta che a più riprese è stata fatta anche in Italia, ma poi non condotta a termine, ma che il governo d'Oltremanica ha deciso invece di mettere in atto forte anche dell'esito di alcune ricerche che mostrano come l'assunzione di farmaci anti-libido possa ridurre il rischio di nuovi abusi sessuali su minori. Non sarà obbligatoria: chi è stato condannato per pedofilia e vuole 'curarsi', potrà prendere i farmaci entrando a far parte del programma di sperimentazione. Il ministero della Salute ha dato l'incarico allo psichiatra Don Grubin, dell'Istituto di neuroscienze dell'università di Newcastle, di coordinare l'iniziativa in tutto il Regno Unito. Non è un'alternativa al carcere, specifica l'esperto: "Ci si potrà sottoporre al trattamento dopo aver scontato la condanna", si legge sul quotidiano britannico 'Telegraph'. Si riduce il testosterone a livelli preadolescenziali, con effetti simili a quelli della castrazione. Programmi del genere sono già stati adottati sui pedofili in Svezia, Danimarca, Canada e in otto Stati negli Usa. In Scandinavia dove la castrazione chimica è attuata i dati parlano di buoni risultati: la reiterazione del reato ai danni dei più piccoli si è ridotta da oltre il 40% al 5%. Ma non tutti sono entusiasti dell'idea: in Australia il Governo ha sempre rispedito al mittente gli appelli ad avviare una simile iniziativa, perché convinto che non ci siano prove sufficienti che funzioni. Non solo. Poco si sa sugli effetti collaterali dei farmaci, che possono indurre uno stato letargico e scatenare problemi ormonali. La Gran Bretagna ha aperto la strada ora c'è da giurare che questa misura possa essere proposta magari in modo analogo anche in Italia. |
Post n°18 pubblicato il 25 Agosto 2008 da steffa40
«Sono lesbica.E adesso?» in LifestyleDopo l'accettazione dell'omosessualità per molte donne si pone un dilemma: come fare a dirlo? E soprattutto meglio dirlo o no? Ellen Degeneres e Portia De Rossi sorridono felici: hanno appena detto sì in California. Pochi gli invitati, ma la risonanza dell'evento è amplissima: sono le prime donne dello showbusiness americano a sposarsi. Il mondo dello spettacolo è sempre più abituato a donne dichiaratamente lesbiche: da Lindsay Lohan e Samantha Ronson a Jodie Foster e Cydney Bernard (ormai ex), da Cynthia Nixon a Carmen Electra. Negli Stati Uniti per lo meno perché in Italia ancora si nascondono fingendosi single o facendosi di tanto in tanto fotografare con un belloccio di turno. Le motivazioni possono essere diverse - dal timore di essere discriminate sul posto di lavoro alle reazioni dei familiari - ma il coming out è una questione personale, come ha detto Paola Concia, l'unica deputato omosessuale della legislatura eletta nelle liste PD. «In Parlamento mi sento sola, ma non sono la sola» aveva detto in un'intervista al settimanale Gioia, «Siamo tra il 7 e il 10 per cento. Il Parlamento rispecchia l`Italia, almeno in questo caso». «Sapete qual è il momento + brutto nella vita di un omosessuale?» ha scritto sul suo blog lesbikaeorgogliosa, «Ve lo dico io...quando lo viene a sapere la famiglia...ovvero mamma e papà,ke avevano progettato tutta una vita alla loro piccolina (mia madre già pensa al corredo ),e ke si troveranno davanti questo "problema" insormontabile... Sapete quant'è brutto quando mia madre mi dice "ehy,quando ci fai conoscere il fidanzato?" vorrei sprofondare,insieme a questo mondo di merda!!! Personalmente nn ho ancora trovato il coraggio di dirlo ai miei,ma se nn lo faccio io lo verranno comunque a sapere prima o poi...». «Penso sia giusto fare coming-out con tutti, per ragioni sia personali sia "sociali"... certo non sempre è stato facile, a volte avevo un blocco di granito sullo stomaco e una paura boia ma ho sempre fatto un respiro profondo e via. A volte è andata male, più spesso è andata bene ma comunque ho perseverato» ha invece scritto Sweet. «Però c'è un coming-out per cui non riesco proprio a trovare il coraggio, quello coi miei nonni. Voglio bene ad entrambi e loro ne vogliono a me, ma so con certezza che non la prenderebbero per niente bene». |
Post n°14 pubblicato il 23 Agosto 2008 da steffa40
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Post n°13 pubblicato il 22 Agosto 2008 da steffa40
Guardiamo la nostra affinità di coppia......... FAMMI SAPERE http://digilander.libero.it/leixlei1/zodiaco.htm |
Post n°12 pubblicato il 20 Agosto 2008 da steffa40
A torino un preside di una scuola media ha avuto la bella idea di bloccare una commedia teatrale perchè l'omosessualità sarebbe un "tema troppo forte". |
Inviato da: Alfocozza
il 29/09/2008 alle 11:41
Inviato da: Alfocozza
il 29/09/2008 alle 11:08
Inviato da: Alfocozza
il 29/09/2008 alle 10:58
Inviato da: disinibitocuoremio
il 14/09/2008 alle 18:48
Inviato da: sandroccia
il 03/09/2008 alle 16:49