Area personale- Login
Cerca in questo BlogI miei Blog preferitiMenuI miei Blog AmiciCitazioni nei Blog Amici: 4 Ultimi commentiChi può scrivere sul blog
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
|
UNA STORIA VISSUTA (5°)
Post n°40 pubblicato il 17 Novembre 2005 da il_gran_sigillo
Dal giorno dopo, dalla prima mattina, iniziammo uno scambio di telefonate sempre più incessante. Si iniziò a parlare di noi, sempre più dei nostri interessi. Lei continuò a non andare in chat, smise di esporsi in vetrina. man mano che passavano i primi giorni, le nostre telefonate assumevano sempre più i contorni di infatuazione, l'un per l'altra e viceversa. Anche per i nostri interessi personali: io ero interessatissimo alla sua raccolta di libri antichi così come lei lo era del mio collezionare quadri. Si parlava per ore ed ore. Una sera, verso le 19.00 mi chiese se volessi andare in chat con lei, avrebbe usato un nuovo nik e saremmo andati in una stanza qualsiasi per poi spostarci nel privato. Acconsentii subito: volevo vederla, guardare il suo viso, i suoi occhi, mentre parlavamo. Corsi ad acquistare una cam e subito dopo ebbe inizio il nostro incontro. Mi apparve sul monitor il suo viso, un viso che non riuscivo a collegare al corpo che avevo visto la prima volta, ora era diverso. Per alcuni istanti stemmo senza far nulla, senza dir nulla, stemmo solo a guardarci in faccia. Poi quasi per incanto iniziammo a parlarci, o meglio fu lei a parlarmi. Iniziò con una frase che ancora ricordo: "mi hai preso il cervello, mi hai cambiata, ti appartengo". Ma stavo sognando? Quello che io credevo di iniziare a provare per lei, una lei ancora virtuale, una lei che era rappresentata da una voce, da un corpo, da ciò che scriveva, ora mi veniva spontaneamente detto. Sì! stavo provando quelle sensazioni di innammoramento che avevo scordato da tempo. Ci parlammo a lungo senza mai distogliere i nostri occhi da quelli dell'altra/o. Ora vedevo una donna, una donna come me, cinquantenne, con un suo vissuto come tanti, con un lavoro invidiabile, dei figli di cui si curava incessdantemente.
|
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 06:28
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 02:49
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 02:13
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 23:00
Inviato da: lorteyuw
il 24/03/2009 alle 22:24