Creato da: il_gran_sigillo il 23/09/2005
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« UNA STORIA VISSUTA (5°)A FINE STORIA ...... »

UNA STORIA VISSUTA (6°)

Post n°41 pubblicato il 17 Novembre 2005 da il_gran_sigillo

Prenotai come al solito il mio solito albergo, ma stavolta per 5 notti, praticamente l'intera settimana. Quel giorno decisi di mettere a posto quante più cose avevo in mezzo e pertanto sarei rimasto in studio sino a notte. Sì! Avevo anche messo in conto che mi sarei sentito con lei, anzi lo volevo proprio, ed avevo considerato anche un paio d'ore da passare così. Ero "felice", mi sentivo come il ragazzino che a breve andrà a farsi la sua prima pizza con la ragazzina dei suoi sogni. Erano le 21.00 quando mi chiamò in studio. Le dissi subito che avevo prenotato tutto e che tra pochi giorni saremmo stati insieme. Fu felice, lo sentivo. Dopo un po' mi propose di andare in chat, così potevamo, oltre che parlarci, anche vederci. Fui subito d'accordo. Volevo il suo viso, volevo i suoi occhi. Lo desideravo davvero. Appena il collegamento fu avviato la vidi: si era truccata benissimo, come se dovessimo uscire. I capelli erano pettinati perfettamente, le labbra con un rossetto molto velato, gli occhi appena toccati. Una donna veramente BELLA.  Iniziammo a parlare del più e del meno. Poi così di colpo mi disse che mi desiderava, che mi voleva. Era anche ciò che desideravo io, lo ammetto, sarebbe stupido il negarlo. Ma rimasi di stucco dopo pochi secondi. Si alzò ponendosi davanti allo schermo. Indossava solo una vestaglietta di seta trasparente, tento trasparente che si intravedeva anche un neo che aveva sul seno. Mi stupii. Per un secondo ebbi dinanzia agli occhi quello che avevo visto giorni prima. Intanto lei, senza dire nulla, senza una sola parola, iniziò a toccarsi, ad accarezzarsi. Il suo era un corpo scolpito, marmoreo. L'età avrebbe potuto nasconderla a chiunque. La cosa pur lasciandomi incredulo di eccitava, ma ero contemporaneamente confuso. Fu allora che iniziò un qualcosa che sarebbe stata la prima lettera della parola fine. Iniziò ad usare un linguaggio che non mi sarei mai aspettato. Mi chiedeva cosa preferissi che facesse, se volevo che usasse "attrezzi" che era disponibile a tutto, che avrebbe rivissuto con me anche esperienze molto vicine alla follia. Ero incredulo. La donna cui mi ero attaccato, con la quale parlavo di storia, di letteratura, di pittura, di colpo si presentava con una veste nuova del tutto imprevedibile. Inizia ad avere quasi timore, un senso di repulsione. Era quello che faceva normalmente in chat quando si mostrava in cam. Ma cosa succedeva? Le dissi di smetterla, di farla finita. Non mi piaceva quel che stava accadendo. Ma lei, come se non mi sentisse, continuava in un assolo per me tremendo. Iniziò a godere come mai avevo sentito nessuna, iniziò a dimenarsi in un modo incredibile. Mi accorgevo che non riuscivo a staccare gli occhi dal monitor, pur non avendo più alcuna sensazione di eccitamento. Quando passò a chiedermi di chiamarla non "amore", "mia", "tesoro", ma di usare altra terminologia che non avevo mai usato in vita mia, non ce la feci più e staccai tutto. Mi disconnessi, con un calcio mandai il pc in aria. Staccai il monitor spaccandolo sul pavimento. Ero una furia. Sudavo come mai e sentivo dei tremori prendermi le mani. Non riuscivo a pensare, non riuscivo a capire. Volevo solo urlare  ma non potevo, ero come soffocato. Passarono pochi minuti e squillò il mio cellulare. Era lei. "Ma cosa è successo?", "sei caduto?", "ti piaceva?", "non immagini cosa sarà quando ci vedremo!". Non riuscivo a connettere. Ma era mai possibile che non si era accorta di nulla? Ma chi avevo davanti? Che donna era? Cosa avrei potuto creare con lei? "Ma non hai capito che ho chiuso io? Che non mi piaceva nulla di ciò che facevi? Che non apprezzavo certi tuoi modi di fare?". Silenzio, attimi eterni di silenzio. Poi, con una voce che non era più quella che conoscevo, con un tono non più dolce ma forte e duro, mi rispose: "Se pensi di fare l'amore solo normalmente basta dirmelo. Se vuoi di più sono pronta a farlo, e ti dico che le trasgressioni mi piacciono sempre di più. Ma se tu vuoi accontentarti dimmelo". Continuavo a non capire. Ma era lei? era la stessa persona con la quale per giorni e giorni ci eravamo parlati di tutto, sempre dolcemente? Ebbi un attomo di calma e freddamente decisi di capire. "Scusami ma voglio farti una domanda. Ma ti manca la chat, la cam, i tuoi incontri virtuali con tanti uomini?". Lei rispose con un secco SI!. Fu come se mi avessero svuotato una cisterna di acqua gelida sulla testa. "Sai, mi sono abituata, mi piace sentire tutti quegli occhi addosso, immaginare tante mani che si toccano non potendo toccarmi". "Ma, le dissi, in tutti questi giorni?". "Voglio essere sincera: l'ho fatto con un altro nik, non volevo che potessi accorgertene. Dopotutto che c'è di male?".
Già cosa c'era di male? Dopotutto.... una cam...un virtuale... anche se c'era uno stupido che l'amava.... dall'altra parte non le vedevano mica il viso.... poi lei amava me... agli altri procurava solo un piacere.... non dava sentimenti..... ed io poi... avrei potuto anche giocare con lei... in chat... eccitandola sapendo che c'ero anche io tra i tanti avventori....

Una macelleria. Un banco di macellaio dove a pezzi la donna che apprezzavo, che stimavo, che amavo, si offriva ai clienti. Cosa vuoi? Chiedete ed avrete... sono qui a vostra disposizione.... un'orgia virtuale.....

Che stupido ero stato. Quanto mi ero illuso. Nascondendo le lacrime che iniziavano a scorrermi lungo il viso, le dissi solo "addio" e chiusi la comunicazione. La notte la passai camminando lungo la spiaggia, chidendomi solo "perchè". Ero pronto a tutto, stupidamente, per lei. Eppure...................

Dopo una decina di giorni, senza che ci fossimo mai sentiti, visti, cercati, ricevetti un suo sms: "Non sai cosa hai perso".

Ricevette immediatamente un mio sms di risposta:

"NON SAI !"

Ecco, una storia vissuta che vi ho voluto dare. Credetemi, non è stato facile per me narrarla,  per ogni parola un ricordo, per ogni ricordo una ferita che si riapriva nella mente. Non so se servirà a qualcuno averla letta. per me è stato un vomitarmi addosso qualcosa che, se avessi riflettuto, se fossi stato più "logico" non sarebbe accaduto.

TUTTO QUI.

 
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