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Passante Nord, Venturi: “Lavoriamo assieme ai sindaci”

Post n°65 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

Immagine

I caselli autostradali del Passante (Ramello e Fossamarza) disegnati per il Ptcp nella revisione del 2002

Provincia di Bologna

Nei dilemma dati da “Passante” o “Passantino”, rifiutare o accettare gli 1,4 miliardi di euro offerti da Autostrade per la versione corta (già rifiutata nel 2002), come ci riferisce il vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, «la Provincia e i sindaci dei comuni interessati dalla nuova arteria stanno lavorando assieme. Ed entro la fine di ottobre noi dovremmo essere in grado di produrre una sintesi e una decisione».
E riguardo alla spinosa questione abbiamo chiesto anche il parere del sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli. Infatti la versione “corta” interesserebbe maggiormente il territorio di San Lazzaro col tracciato che non si allaccerebbe all’A14 a Ponte Rizzoli di Ozzano, come era previsto con la versione “lunga”, ma alla Colunga di San Lazzaro.
«Il Passante nord – precisa Macciantelli – è parte integrante del Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale), approvato nel 2004, a cui i comuni si sono attenuti nella pianificazione. E se è vero che Bologna è nodo strategico, nel sistema della mobilità del nostro Paese, allora il Passante deve avere un rilievo nazionale. Però poi bisogna valutare le questioni, i costi e i benefici e, guardando al futuro – osserva il sindaco di San Lazzaro – due corsie per senso di marcia sono inadeguate. La proposta di Autostrade, così com’è ora, crea più problemi che quelli che risolve, con i comuni stanno cercando una soluzione, com’è nei loro compiti, al fine di tenere insieme l’opera e la qualità civile e ambientale delle comunità che attraversa. Non è un problema di questo o quel Comune, ma di tutto il sistema territoriale. La ricerca di una soluzione è utile – conclude il sindaco – e se questo non dovesse essere possibile, sarà una situazione di stallo per tutti».
Uno dei nodi della questione è proprio il fatto che nell’elaborazione del Ptcp, come attestano gli “Studi di prefattibilità tecnico-economica per la realizzazione del passante autostradale nord”, dalle tavole di revisione del 28 ottobre del 2002 (dieci anni fa, ndr), i vari comuni hanno basato la loro pianificazione su quella versione. Un piano che, volente e nolente, ha anche influenzato i prezzi di edifici e di terreni col timore di proprietari di espropri coattivi. Spostando il tracciato più verso Bologna tali scostamenti di valori saranno maggiori e maggiori, quindi, le resistenze. Con il timore, viste le esperienze da vent’anni a questa parte, che anche il Passante, o il Passantino, si aggiunga alla ormai lunga lista delle incompiute viabilità “strategiche” bolognesi.

 
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