Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
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In un libro il Marco Minghetti ozzanese

Post n°124 pubblicato il 21 Dicembre 2012 da fabbri.giancarlo
 

 

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Giancarlo Fantazzini e il suo libro

Ozzano Emilia (Bologna)

Nel corridoio al primo piano del municipio di Ozzano Emilia (Bologna) fanno mostra di sé tre lapidi marmoree con medaglioni bronzei raffiguranti altrettanti grandi personaggi storici: Andrea Costa, Enrico Panzacchi e Marco Minghetti. Di quest’ultimo, però, molti non conoscono i collegamenti dello statista ottocentesco (Bologna 1818-Roma 1886) con il territorio ozzanese. A rinfrescare la memoria dei concittadini ci ha pensato Giancarlo Fantazzini col suo libro “Marco Minghetti e Baredola, cenni storici e memorie” (Tipoarte, 2012).
Fantazzini, una vita nella guardia di finanza ottenendo benemerenze e una decorazione per meriti di servizio, nacque nel 1940 nella casa della masseria Baredola, a fianco della chiesa di Santa Maria Assunta di Settefonti. Fondo agricolo che fu di proprietà dello stesso Marco Minghetti che nel 1881, dopo essere stato parlamentare, ministro e capo del governo (dal 1863 al 1864 e dal 1873 al 1876) presenziò alla cerimonia inaugurale del palazzo municipale ozzanese.
Il libro del Fantazzini, come ha scritto il giornalista Marcello Crosara, «è un viaggio nel tempo attraverso un affresco dell’Italia contadina (…) laddove la microstoria ha la capacità di evocare e riscoprire luoghi e personaggi reali con le loro emozioni, affetti e sentimenti». Nel lavoro storico di Fantazzini, infatti, la figura centrale è quella del Minghetti, che fu anche uomo di studi scientifici e letterari, di cui l’autore illustra le sue iniziative e realizzazioni come uomo di stato.
Ma poi alla Storia, con la esse maiuscola, si affianca la storia locale: Claterna, Ozzano, Settefonti, le leggendarie sette fontane e, infine Baredola; la casa natia che fu del Minghetti. La vita nei campi, le distruzioni della guerra, la ricostruzione, il declino, l’abbandono della masseria, l’irreparabile crollo e il successivo oblio. In poche parole un libro che non c’era sulla storia locale del territorio ozzanese.

 
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