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All’Itc si recita anche per i non udenti

Post n°132 pubblicato il 05 Gennaio 2013 da fabbri.giancarlo
 

 

Immagine

Un’immagine dello spettacolo e il logo dell’iniziativa promossa da Agfa-Fiadda

San Lazzaro

Venerdì 11 gennaio tornano all’Itc Teatro di San Lazzaro, in via Rimembranze 26, gli spettacoli che possono essere apprezzati anche dai non udenti. Per la quarta stagione consecutiva si ripete la bella esperienza, che sarebbe da imitare anche in altri teatri bolognesi e non soltanto, di rappresentazioni promosse dalle associazioni di familiari di persone audiolese Agfa-Fiadda onlus di Bologna in collaborazione con la compagnia del Teatro dell’Argine che gestisce l’Itc Teatro.
L’11 gennaio, alle 21, il sipario si apre su “Tiergartenstrasse 4 – Un giardino per Ofelia” con Micaela Casalboni e Paola Roscioli; testo e regia di Pietro Floridia. La storia, dolcissima e tragica, è ambientata nella Amburgo degli anni ‘40 e racconta l’incontro di due donne: Ofelia, una giovane disabile mentale che vive coltivando fiori, e Gertrud, l’infermiera nazista mandata a verificare le sue condizioni. Con quest’ultima che si troverà a doverla difendere dal programma T4, il cosiddetto “Olocausto minore”, che prevedeva l’eliminazione dei disabili e che fece centinaia di migliaia di vittime nella Germania nazista. Torna così, sul palco dell’Itc, una delle produzioni storiche del Teatro dell’Argine che giunge al suo decennale dopo oltre cento repliche nei teatri italiani. Ingresso ridotto per i non udenti a 8 euro.
La prenotazione del posto al teatro, obbligatoria allo 051.6270150 o via e-mail (info@itcteatro.it), permette di riservare alle persone sorde i posti migliori per una buona lettura dei sovratitoli. Il biglietto può poi essere ritirato la sera stessa dello spettacolo alla biglietteria del teatro. Per informazioni: 051.798060; bologna@fiaddaemiliaromagna.org. Come accennato l’iniziativa per non udenti tornerà il 14 marzo 2013, alle 21 con “Il balcone delle vanità”, prodotto dal Teatro dell’Argine.
«Il testo che scorre in alto sulla scena, mentre gli attori recitano – ci spiega Luisa Mazzeo dell’Agfa-Fiadda –, permette la comprensione delle parole, non disturba chi non ne ha bisogno». Per i sovratitoli viene utilizzato uno schermo, in alto sopra le teste degli attori, sul quale vengono proiettate le battute di ogni singolo attore, una per una, utilizzando la colorazione simile a quella che si vede nei sottotitoli dei film in televisione, cioè il bianco per l’attore protagonista e il giallo o l’azzurro per gli altri personaggi. Un sistema che funziona davvero.

 
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