Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
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All’Itc teatro anche per i sordi

Post n°202 pubblicato il 09 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

 

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San Lazzaro (Bologna)

Per la quarta stagione consecutiva all’Itc Teatro di San Lazzaro, in via Rimembranze 26, si ripete la bella esperienza, da imitare in altri teatri, di spettacoli comprensibili anche per chi purtroppo è privo dell’udito. Recite promosse dalle associazioni di audiolesi, e di loro familiari, Agfa-Fiadda onlus di Bologna grazie alla concreta collaborazione con il Teatro dell’Argine. L’iniziativa per non udenti tornerà il 14 marzo, alle 21 con “Il balcone delle vanità”, prodotto proprio dal Teatro dell’Argine. In scena Alessandro Aiello, Francesca Bagnara, Giada Borgatti, Lorenzo Cimmino, Giulia Franzaresi, Simone Maurizzi e Giulia Ventura con drammaturgia e regia di Vincenzo Picone.
Dopo quelli del 14 dicembre 2012, e dell’11 gennaio 2013, giovedì 14 marzo, torna infatti all’Itc Teatro uno spettacolo apprezzabile anche da non udenti con, per loro, il biglietto d’ingresso ridotto a 8 euro. La prenotazione del posto al teatro, obbligatoria allo 051.6270150 o via e-mail (info@itcteatro.it), permette di riservare alle persone sorde i posti migliori per una buona lettura dei sovratitoli. Il biglietto può poi essere ritirato la sera stessa dello spettacolo alla biglietteria del teatro. Per informazioni: 051.798060; bologna@fiaddaemiliaromagna.org. Lo spettacolo verrà proposto anche nei giorni 13, 15, 16 e 17 marzo, alle 21, ma senza sovratitoli con ingresso a 14 euro; ridotto 10 euro.
Ispirato a una delle opere teatrali di Elias Canetti (“La commedia della vanità”, scritta nel 1933 e pubblicata nel 1950) “Il balcone della vanità” vede sul palcoscenico personaggi grotteschi che abitano in una città dove è proibita ogni riproduzione di immagini di persone con foto e ritratti. Governa infatti un potere sempre presente, e senza volto, dove la vanità di ogni abitante è punita con la morte. «Il testo che scorre in alto sulla scena, mentre gli attori recitano – spiega Luisa Mazzeo dell’Agfa-Fiadda –, permette la comprensione delle parole e non disturba chi non ne ha bisogno». Per i sovratitoli viene utilizzato uno schermo, in alto sopra le teste degli attori, sul quale vengono proiettate le battute di ogni singolo attore, una per una, utilizzando la colorazione simile a quella che si vede nei sottotitoli dei film in televisione. Un sistema, ormai collaudato, che funziona davvero.

 
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