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Le opere di Visani tra i reperti villanoviani

Post n°225 pubblicato il 28 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

Immagine

Enrico Visani: “Pretesti villanoviani”, 2013

Castenaso (Bologna)

Nel Muv, Museo della civiltà villanoviana “Giovanni Gozzadini”, a Villanova di Castenaso in via Tosarelli 191, dal 6 aprile al 5 maggio gli estremi delle arti visive si incontrano, e si fondono. Infatti alle 17 del prossimo 6 aprile il sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, e l’assessore alla cultura Giorgio Tonelli, inaugurano nelle sale del Muv un’esposizione di opere dell’artista Enrico Visani.
Nell’occasione ci sarà la presentazione di un catalogo a la proiezione di un video sui cinquant’anni di lavoro dell’artista, oggi informale, che ha un passato figurativo. La mostra resterà aperta al pubblico nei giorni di martedì dalle 15 alle 19, mercoledì, giovedì e sabato dalle alle 13, venerdì dalle 17.30 alle 20.30 con ingresso gratuito.
L’artista bolognese ma di origini toscane, è nato a Marradi (Firenze) nel 1938, ha infatti deciso di festeggiare i suoi cinquant’anni di attività immergendosi nell’arcaico, fra i reperti villanoviani del Muv. Mezzo secolo d’arte nel quale Visani ha conosciuto e frequentato De Chirico, Manzù, Guttuso, Saetti, Annigoni, Conti e Minguzzi, che gli è sempre stato prodigo di consigli e aiuti. L’artista esposto in tutta Europa, poi nelle Americhe, ottenendo successi di pubblico e di critica.
E dire che la sua storia di pittore nacque quando un imbianchino andò e ridipingere la pasticceria dove Visani lavorava. Nella notte, usando i colori e i pennelli lasciati dall’artigiano, il giovane pasticciere dipinse una marina che la mattina seguente espose orgoglioso tra i bignè. Con ovvia soddisfazione raccolse i complimenti della clientela che non immaginava la sua vena artistica. Da allora si mise a studiare i grandi contemporanei per dedicarsi interamente alla pittura nel 1971.
Ma alla fine degli anni ’70, dopo inizi figurativi, la sua arte vira verso l’astrazione e, grazie a Minguzzi, ebbe l’occasione di esporre i suoi nuovi lavori alla Galleria Forni di Bologna. Da allora ebbe successo fino al rilievo internazionale. Ma Visani ha lavorato anche per gli altri. Nel 1997 ha fondato il sindacato regionale degli artisti e, per dare loro rilievo. ha allestito la prima Biennale e la prima Triennale di Bologna.
Come rileva l’assessore e giornalista Tonelli «ci piace pensare che dal confronto artistico con la “stele delle spade” o altri reperti villanoviani possano nascere nuove opere dove, dall’antica energia dei nostri antenati, nulla si perde ma tutto si trasforma nell’eterno ritorno».

 
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