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Alla Mura il cohousing è alle fondamenta

Post n°336 pubblicato il 20 Agosto 2013 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna)

Alla Mura San Carlo di San Lazzaro (Bologna) il cohousing è alle fondamenta. Ha infatti preso il via, all’angolo tra le vie Samoggia e Seminario, la prima casa ecologica condominiale condivisa e solidale. Un’iniziativa dell’associazione “È/cohousing” per riproporre in modo innovativo una delle forme più antiche di aggregazione umana come modello sociale, economico e di valori.
L’idea era già nata tre anni fa, in un gruppo di amici ecologisti, resa possibile dalla costituzione della “Cooperativa Co-Housing Mura San Carlo” che aveva vinto il bando per l’assegnazione del terreno in diritto di superficie. Lotto dove sorgeva parte della Casa Andreatta, al civico 68 di via Galletta, demolita e sostituita da due edifici con sviluppo verticale di proprietà comunale.
Come ha spiegato Massimo Giordano, presidente dell’associazione, sarà realizzato un edificio di 12 alloggi, tutti privati, da 93 o 72 metri quadri con molti spazi comuni, attrezzature e servizi condivisi. Si va dalla lavanderia alla sala musicale, dalla stanza per il bricolage all’officina per riparazioni con attrezzi in comproprietà, fino a una sala in comune con cucina per pranzare o cenare insieme, quando se ne ha voglia, con un giardino da 600 metri aperto sul parco pubblico.
L’intento è quello di promuovere l’idea solidale che prevede percorsi di integrazione sociale con il territorio, anche con “banca del tempo”, l’adozione del verde, attività culturali e sportive collaborando con le realtà singole o associative che già operano sul territorio.
Il primo cohousing urbano del bolognese sarà realizzato con tecniche di bioedilizia in classe energetica alta. Saranno in cemento solo le fondamenta dell’edificio a sostegno di una struttura in legno di tre piani fuori terra con tutte le più moderne tecnologie per il risparmio e l’autosufficienza energetica, con la produzione di acqua calda con il solare termico e di elettricità con impianto fotovoltaico.
«Il cohousing – precisava Giordano – è in grado di dare benefici sul piano sociale ed ecologico. La condivisione di spazi, attrezzature, e risorse, agevola la socializzazione e la cooperazione tra le persone. Infine, con la costituzione di gruppi d’acquisto, favoriscono il risparmio e diminuiscono l’impatto ambientale di queste comunità».

 
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