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Parcheggio handicap isola per i rifiuti?

Post n°493 pubblicato il 02 Gennaio 2014 da fabbri.giancarlo
 

Handicap 06 x

San Lazzaro (Bologna)

Lo stallo di sosta riservata per i portatori di handicap come isola per cassonetti e campane per i rifiuti? Sembra di si a vedere un caso particolare, in via San Lazzaro 2 a San Lazzaro (Bologna), a fianco della canonica dell’omonima parrocchia, forse sfuggito all’attenzione di che di dovere. Ce lo hanno riferito arrabbiati alcuni parrocchiani riferendoci di aver segnalato più volte l’inconveniente. Ma può anche darsi che abbiano telefonato o si siano rivolti all’ufficio sbagliato.

La situazione, infatti, impedisce ai disabili di poter usufruire dello spazio a loro dedicato quando devono recarsi dal parroco, in canonica, o all’adiacente circolo parrocchiale Zinella dove spesso si tengono incontri, feste, pranzi e cene di beneficenza. Parrocchiani, familiari di persone con difficoltà motorie, che invitano le autorità preposte a trovare un’altra collocazione per l’isola ecologica. Oppure di trovare spazio nella stessa via per almeno uno stallo per l’handicap.

E’ poi anche vero che organizzare la gestione e la raccolta dei rifiuti è una questione difficile con tanti che vorrebbero campane e cassonetti il più possibile vicini, per praticità, e nel contempo il più possibile lontani. Una linea di pensiero definita “Sindrome Nimby” acronimo inglese di “Not In My Back Yard”, letteralmente “Non nel mio cortile”. Un atteggiamento che riconosce come necessari, o possibili, gli oggetti del contendere ma, contemporaneamente, nel non volerli nel proprio territorio per possibili disagi, deturpazioni o pericoli.

Giustamente i portatori di handicap si incazzano se qualche furbino occupa abusivamente lo stallo loro assegnato senza avere il necessario contrassegno, o con un contrassegno senza però averne diritto, o col tagliando H taroccato. Tanto che in alcune località furono posti, sotto i normali cartelli stradali indicanti gli stalli per l’handicap, delle targhe con la scritta: “Prendi il mio posto? Prenditi anche il mio handicap!”.

Giancarlo Fabbri

 
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