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"I Bruschi" in coro per il Ramazzini

Post n°567 pubblicato il 21 Marzo 2014 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna)

Alle 21 di giovedì 27 marzo la grande sala Paradiso del circolo Arci di San Lazzaro (Bologna), in via Bellaria 7, ospita la prima serata della diciannovesima rassegna corale di beneficenza organizzata come sempre dal coro “I Bruschi della Valle dell’Idice” e patrocinata dal Comune di San Lazzaro e dal centro sociale anziani e ricreativo culturale “Fiorenzo Malpensa”. Ingresso a offerta libera con ricavato che sarà interamente devoluto all’Istituto Ramazzini per il sostegno alla sua attività di studio, prevenzione e controllo dei tumori e delle malattie ambientali.

Come sempre la serata sarà presentata da Angelo Caparrini e prevede un programma in tre tempi: si inizia con l’esibizione dei “Bruschi” diretti da Ivo Pedretti e Daniele Trentini seguita da quella i canti della risaia, e popolari emiliani, proposti dal “Coro delle Mondine” di Novi di Modena, diretto da Giulia Contri. La serata sarà conclusa dal cantautore, attore e poeta Fausto Carpani con suo classico repertorio dialettale petroniano. La rassegna ha in calendario una seconda serata che si terrà giovedì 10 aprile con la consueta apertura dei “Bruschi” seguita dall’esibizione del gruppo musicale popolare di Rovigo “Canti e ciacoe”, diretto da Vaifro Zanforlin. Questa serata sarà poi conclusa da un ospite a sorpresa.

Come si suol dire saran “bruschi” ma dal cuor d’oro con la formazione corale nata, circa 35 anni fa, dal casuale incontro in un’osteria di Castel de’ Britti di due gruppi di amici; uno di Castel Maggiore e l’altro di San Lazzaro. In uno dei due gruppi si iniziò a cantare e l’altro andò appresso come in una simpatica gara convincendo tutti a condividere insieme la passione per il canto innaffiata, ogni tanto, da un brindisi. Il nome “I Bruschi” non viene però dal fatto che eccedessero nel bere ma solamente perché essendo gente di campagna, alla buona a volte brusca nei modi, scelsero proprio di chiamarsi così; e a loro si aggiunsero poi “le brusche”.

 
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