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“Lotto due bis promesse elettorali?”

Post n°620 pubblicato il 23 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Castenaso (Bologna) 

Nel frattempo che viene completato anche il tratto da via Bargello a via Frullo del 4° lotto della Lungosavena, tra qualche mese la via pensata trent’anni fa sarà percorribile almeno da via dell’Industria in zona Roveri a Bologna fino alla Trasversale di Pianura, mancano ancora sicurezze, e finanziamenti, riguardo al fondamentale 3° lotto. Un tratto di 2.500 metri che non si sa come e quando sarà realizzato, dalla rotondona Sabadino degli Arienti accanto all’ex Novotel a via dell’Industria, da finanziare con un costo preventivato, nel 2010, da un minimo di 12 milioni di euro, con viadotto, ai 41 in galleria.
Infatti tra il 1° lotto aperto al traffico 19 anni fa (dalla Tangenziale alla rotonda Sabadino degli Arienti), e il 2° completato l’anno scorso (da via dell’Industria a via Bargello) c’è un tappo. Tappo che il comitato di residenti “Per Villanova”, presieduto da Dario Chiletti, da molti anni chiede di eliminare così come chiede la realizzazione completa della Lungosavena, compreso il lotto due bis (dalla San Vitale a via dell’Industria) per dare respiro alla trafficata frazione di Castenaso. Lo conferma un cartello posto in via Villanova già prima delle elezioni comunali del 2009 con la scritta “Lotto 2 bis promesse elettorali?”.
Stesso titolo della lettera aperta che il comitato ha inviato al sindaco di Castenaso, Stefano Sermenghi, ricordandogli gli impegni presi ribaditi anche nel programma elettorale del mandato in scadenza. Sennonché nel corso del mandato il due bis è stato di fatto annullato, spostato alla Stellina verso Castenaso e dirottato su via Bargello. Con il comitato a proporre la soluzione del ponte adottato per la Stellina riportando il progetto del due bis alla versione originaria come approvato dalla giunta del sindaco Claudio Marchi all’inizio degli anni ’90. Idea che era stata sostenuta anche dal consigliere comunale ed ex segretario del Partito democratico, Ruben Viti, che alle primarie Pd del 23 febbraio competeva con Stefano Sermenghi per la candidatura a sindaco.
Progetto originario che prevedeva una rotatoria di raccordo con la San Vitale, nei pressi di Villa Brizzi (via Bovi) col ponte per superare la ferrovia Bologna-Portomaggiore in asse con le vie Verdi e del Lavoro per collegarsi a via dell’Industria. Progetto modificato dalle giunte di Mariagrazia Baruffaldi con l’idea del ponte sostituita da quella di un tunnel. Modifica che ha fatto lievitare i costi che nell’accordo del 2000 erano preventivati in 11 miliardi di lire (circa 6 milioni di euro) saliti fino a oltre 14 milioni di euro dovendo spostare, per poter fare il tunnel, quattro gasdotti e un acquedotto. Col comitato che ora spera che si torni alla prima versione rispettando le …“promesse elettorali”.

 
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