Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
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Pianoro (Bologna)
Un genio, solo un genio può fare una cosa del genere: infilare un fusto da cinque litri di olio vegetale esausto in un’apertura più stretta. Si può migliorare tutto, anche la raccolta dell’olio utilizzato in cucina, per evitarne la dispersione nell’ambiente, mediando tra le esigenze della collettività e quelle dei singoli, ma ci sarà sempre quel genio, o imbecille, che non segue le regole per ignoranza, disinformazione, maleducazione, ribellione, disprezzo verso gli altri, eccetera.
In un colpo solo nel punto di raccolta degli oli usati in cucina, nel parcheggio Conad a Rastignano, si evidenziano tre cose da non fare: tappare l’apertura pensata per accogliere bottiglie per un massimo di due litri e mezzo, o comunque con diametro massimo di 18 centimetri, di insistere a conferire ai piedi dell’armadio lattine, fustini e fusti come se in casa mancassero bottiglie di plastica da acqua minerale e, infine, di lasciar passare lunghi periodi prima della raccolta.
E la quantità “industriale” di olio, malamente “conferita” in una sola volta, fa ritenere che il “donatore” sia titolare o dipendente di una friggitoria o in ogni caso di un esercizio di ristorazione. All’epoca della messa in funzione di questo servizio, in sostituzione del bidone giallo, erano stati distribuiti volantini dove c’era anche scritto che “il mancato rispetto potrebbe comportare sanzioni amministrative”.
Col “potrebbe comportare” che dovrebbe, per mantenere l’imperfetto, essere modificato in “sarà sanzionato”. Ma visto che nessuno sanziona nemmeno le auto parcheggiate contromano sarà difficile che venga multato un utente incivile che abbandona i rifiuti lungo le strade. Restando sull’argomento olio, sono tantissimi quelli che continuano a versarlo nel lavello della cucina. Oltre a rapprendersi nelle tubature, col rischio di otturarle, l’olio immesso nelle fognature, o nei pozzetti, avvelena l’ambiente. Un po’ come tagliare il ramo dove si è seduti.
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