Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Agosto 2014

Il sito www.radiomarconi.com chiede aiuto

Post n°655 pubblicato il 26 Agosto 2014 da fabbri.giancarlo
 

Antonucci 06 Elio

Bologna 

Il sito web del “Comitato Marconi”, http://www.radiomarconi.com, dedicato al grande scienziato italiano, impegnato a mantenerne viva la memoria e a divulgare conoscenze e informazioni sulle scienze relative alle comunicazioni via etere, chiede aiuto. L’attività dell’associazione, nota alle cronache cittadine soprattutto per la sua strenua difesa del Centro radio Rai di Budrio, ha perso un’altra battaglia.
Il responsabile del portale web, Elio Antonucci, si è trovato a dover pagare 8.630 euro a seguito di una sentenza che condanna il sito per violazione del copyright a seguito della pubblicazione di un articolo sul monoscopio (quell’immagine fissa che accendendo i televisori serviva per regolare luminosità e contrasto, ndr) ingenuamente copiato dal tempestoso mare del web dove la navigazione è sempre rischiosa.
Sennonché l’associazione è un’onlus, ossia senza scopi di lucro, e Antonucci ha oltre a questo anche altri problemi a cui pensare. Come rivela lui stesso, che si muove aiutato da stampelle: «Sono invalido civile al cento per cento, operato tre volte di tumore con in aggiunta, alla sfiga non c’è mai fine, anche diverse altre patologie accertate. Col senno di poi sarebbe stato meglio, per me, pagare subito gli 850 euro richiesti dalla controparte. Invece ho già pagato 417 euro una volta, altri 1.302 un’altra volta per il Ctu (Consulente tecnico d’ufficio che svolge la funzione di ausiliario del giudice, ndr), inoltre mi vengono richiesti a saldo altri 1,718. Non solo perché ne dovrò sborsare altri 5.192. Dove li trovo? Ed è per questo che rivolgo un appello a tutti di fare una donazione al conto bancario indicato dal nostro sito dato che non siamo in grado di pagare una cifra simile».
La raccolta è iniziata ma Antonucci si vede costretto a chiedere un prestito a qualche istituto di credito e a istituzioni pubbliche e private di fare una donazione a nostro favore. «In ogni caso – ci precisa il radioamatore “marconiano” – ritengo quella sentenza ingiusta ed è per quello che non avevamo ceduto al pagamento di quanto richiesto da colui che si era qualificato come autore del testo. Tra l’altro avevamo diffuso l’articolo sul monoscopio dal nostro sito, a titolo informativo e didattico, senza guadagnarci un euro, cancellandolo poco subito dopo la contestazione avvenuta il 13 novembre del 2009».
Se c’è qualcuno che lo possa aiutare lo contatti tramite il sito. Grazie.

 
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In un interessante volumetto la Parigi di Zucchini

Post n°654 pubblicato il 23 Agosto 2014 da fabbri.giancarlo
 

Stagione 03 Parigi

«Eri per me l’estate./ /Ora prevale l’ombra/delle perse stagioni -/ma per un folle istante/oggi mi ha rapito/il sole.». Questi sono pochi, semplici, versi scritti con sentimento da Gian Luigi Zucchini, sotto il titolo: “Me rapuit sol”, che ho scelto tra le tante raccolte nel volumetto “Una stagione a Parigi” uscito a cura delle Edizioni Capelli. Il volumetto è in pratica un regalo che l’autore ha fatto a se stesso come una sorta di raccolta di ricordi da rispolverare, con nostalgia, quando le asprezze della vita si fanno più pesanti e dolorose.
Ci sono infatti momenti, nella vita di ognuno di noi, che ci si ferma per riprendere fiato e riguardare il cammino fatto prima di riprendere la sempre più faticosa salita verso l’ignoto. E questo “Una stagione a Parigi” per l’autore è uno di questi momenti ripensando al periodo giovanile in quella capitale francese nota nel mondo come la “Ville Lumière” (la “città delle luci”). In “Luna d’autunno” Zucchini scrive: «Avevo venticinque anni, quando guardavo la notte per le prime volte, a Parigi. Interrogavo la vita. Ora sono vecchio, terribilmente vecchio. Non ha senso pensarci, eppure anche questa è una verità: la ritengo ingiusta, terribile». Ma in “Una stagione a Parigi” non c’è solo l’autunno della vita ma anche entusiasmi giovanili per la bellezza della città, delle sue vie e, soprattutto, ci sono poesie d’amore.
Gian Luigi Zucchini accademico pascoliano, giornalista, critico d’arte già docente universitario ha alle spalle una lunga carriera accademica e giornalistica. Nemmeno ventenne inizia l’insegnamento nelle scuole elementari, in città e in piccole località di montagna, continuando gli studi universitari, e già due anni dopo collabora con la terza pagina del quotidiano “L’Avvenire d’Italia” che allora si stampava a Bologna.
Negli anni successivi ha esteso la sua collaborazione ad altre testate e, dopo la laurea, è diventato docente universitario, insegnando fino a qualche anno fa, e conferenziere. Sempre per la pagina culturale ha collaborato, oltre al quotidiano già citato, con “L’Italia” di Milano poi fusosi con “L’Avvenire d’Italia” nell’unica testata “Avvenire”, con il “Telegrafo” di Livorno, per molti anni con “L’Osservatore Romano” e con “Il Secolo d’Italia”. Su argomenti d’arte scrive da oltre trent’anni per “L’Eco di Bergamo” (anche come opinionista politico e di costume). Molte infine le riviste di cui è, o è stato, collaboratore: “La Fiera Letteraria”, “Il Mulino”, “Humanitas”, “Il Bimestre”, “Il Ponte”, poi recentemente “I luoghi dell’infinito”, “Mete”, “Artearti”, e altre.
Gian Luigi Zucchini è poi autore di oltre una ventina di libri, su argomenti come la musica, l’educazione musicale, la musicoterapia le arti e i beni culturali, la poesia, l’educazione estetica, eccetera. Ha poi pubblicato un romanzo e, infine, una biografia su Giovanni Pascoli. Come critico d’arte collabora con la rivista “Savena Setta Sambro”.

 
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A Monghidoro e a Monterenzio la mostra dedicata a Fantini

Post n°653 pubblicato il 23 Agosto 2014 da fabbri.giancarlo
 

fantini

Appennino bolognese 

Dopo essere stata esposta a San Lazzaro, a Pianoro, a Settefonti di Ozzano, e a Loiano la mostra itinerante “Ricercaro appenninico” dedicata alla figura di Luigi Fantini, promossa dal Distretto culturale di San Lazzaro, ora è presente a Monghidoro, fino al 7 settembre, nella sala conferenze del municipio in piazza Matteotti. La mostra è visitabile nei consueti orari di apertura del palazzo municipale.
Dal 13 settembre al 12 ottobre l’esposizione sarà poi riallestita a Monterenzio nel piccolo ma importante museo archeologico “Luigi Fantini” dedicato proprio a questo grande personaggio autodidatta esploratore del nostro territorio che fu fotografo, speleologo, paletnologo, ricercatore impegnato in varie discipline naturalistiche, storiche e preistoriche dell’Appennino bolognese. Studioso dilettante, denigrato dalla scienza ufficiale, descritto dalla gente come “al mat di sas”, infine rivalutato, fu un grande divulgatore culturale pubblicando libri su vari argomenti e anche tanti articoli per la prestigiosa “Strenna Storica Bolognese”. La mostra concluderà poi il suo tour itinerante di nuovo a Ozzano ma nella sala Città di Claterna, di piazza Allende 18, nel capoluogo dal 18 ottobre al 16 novembre. Ma, proprio per la sua importanza, è anche probabile che dal 2015 possa riprendere il suo viaggio anche in altri comuni della provincia bolognese.
La mostra consiste in una serie di pannelli illustrativi delle tante attività svolte dal Fantini, di vetrine con alcuni reperti e suoi attrezzi, proiezioni di documentari sulla sua vita e sulle sue tante ricerche su un territorio che va praticamente dalla via Emilia al confine toscano.
Un giusto e doveroso riconoscimento a Luigi Fantini (1895-1978) una persona che amava la terra dove viveva, sopra e sotto, i monti, le valli e i torrenti, la sua natura e la sua storia concludendo le sue missive con un: «Piacerebbe firmarmi: Luigi Fantini. Ricercaro Appenninico».
Grande speleologo, fondatore del Gruppo Speleologico Bolognese (Gsb) nel 1932, radunò attorno a sé altri ardimentosi esploratori delle buie viscere della terra giungendo alla scoperta e all’esplorazione di numerose cavità carsiche tra gli affioramenti gessosi della Croara e del Farneto. Individuando personalmente alcuni siti che conservavano le tracce di una presenza umana preistorica. Esplorazione e ricerche che hanno infine portato a tutelare tali cavità, e l’ambiente circostante, e a portare alla costituzione del Parco regionale dei Gessi bolognesi.

 
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Al Centro Europa Uno torna la “Sagra dell’Asado”

Post n°652 pubblicato il 20 Agosto 2014 da fabbri.giancarlo
 

Asado 06 Fuegolento

San Lazzaro (Bologna) 

Nel Centro Europa Uno, a San Lazzaro, inventano sempre occasioni nuove e originali per socializzare e passare un po’ di tempo in amicizia. Quando poi qualcuna ha successo la replicano come avviene per la “Sagra dell’Asado”, la cui prima edizione si è svolta nel 2011, con la collaborazione di un vero asador del gruppo “A fuegolento”. Ovvero la tradizionale grigliata argentina nata nelle sterminate distese delle Pampas con i bivacchi dei mandriani gauchos sudamericani.
La sagra si terrà alle 20 di giovedì 4 settembre a Casa Bastelli, in via Emilia 297 alla Cicogna di San Lazzaro, ma occorre prenotarsi entro il 2 settembre telefonando allo 051.6259268. Con un menù che prevede chorizo (salsiccia), entrana (lombatello), costillar de cerdo (costato intero di maiale), pollo, contorni, pane, bevande, dolce e caffè. Il costo della cena è di 25 euro e 12,50 per i bambini fino ai 13 anni di età.
L’asado (arrosto) è un piatto tipico argentino fatto con carne di manzo, o di maiale, cotta alla brace molto lentamente, anche per ore, e proprio per questo l’asado può essere visto come un modo di familiarizzare, un rito sociale. L’asado più spettacolare è ovviamente quello “a la cruz” (alla croce) o “a la reja” (all’inferriata): si infilzano quarti di carne in grandi spiedi di metallo, conficcati nel terreno, intorno a un fuoco ardente fino alla cottura. Nelle estancias, i tipici ranch argentini, l’asado è occasione di spettacolo per i turisti che, tra il fumo e gli odori della carne, attendono pazientemente il loro turno per assaggiare questa bontà. E sarà spettacolo anche nel Centro Europa Uno.

 
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Già uscito il “Valli Savena Idice” di agosto

Post n°651 pubblicato il 20 Agosto 2014 da fabbri.giancarlo
 

Testate 01

Distretto di San Lazzaro

Nei sei comuni del Distretto sanlazzarese (Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Ozzano, Pianoro e San Lazzaro) è già in distribuzione, nella versione cartacea, anche il numero di agosto 2014 del colorato notiziario mensile “Valli Savena Idice”. Periodico che è anche on line all’indirizzo: http://hemingwayeditore.wordpress.com/vallisavenaidice dove è possibile scaricare anche i numeri precedenti.
In estrema sintesi il periodico, a diffusione gratuita e sostenuto solo dalla raccolta pubblicitaria, fornisce notizie sui principali avvenimenti di interesse generale sui territori dei comuni di riferimento, ma non solo. Infatti già in prima pagina dà notizie sulle prossime elezioni regionali, sulla Città metropolitana e sull’ampliamento dell’Unione comunale Valli Savena Idice ai comuni di Ozzano e San Lazzaro.
A seguire le pagine di Monghidoro con i problemi nella giunta retta dal sindaco Alessandro Ferretti, di Loiano con pareri sull’Unione a sei, di Monterenzio con aggiornamenti sulla questione del villaggio Luna e una pagina dedicata alla Valle del Sillaro. Poi ancora Pianoro con eventi e intervista al titolare del Podere Riosto Alessandro Galletti, San Lazzaro con un’esclusiva intervista a Maurizio Gardini presidente nazionale di Confcooperative e di Conserve Italia azienda leader in Europa nei derivati dall’ortofrutta. Infine Ozzano con gli eventi e con la cronaca dell’attesa inaugurazione del poliambulatorio “Ramazzini” per la prevenzione di tumori e malattie professionali. Con in chiusura racconti di viaggio di Dinny. E a proposito delle firme i principali collaboratori del mensile sono i giornalisti Giada Pagani, per i comuni di Loiano, Monghidoro e Monterenzio, e Giancarlo Fabbri per gli altri tra comuni: Ozzano, Pianoro e San Lazzaro.
Si approfitta di queste note per segnalare in casa Hemingway Editore, di Bruno Di Bernardo, un nuovo lieto evento. Dopo la primogenita “Un’Idea di Appennino”, nata nel 2011 (rivolta ai 60 mila abitanti dei comuni montani di Camugnano, Castel di Casio, Castiglione, Gaggio, Grizzana, Lizzano, Marzabotto, Monzuno, Porretta, San Benedetto e Vergato), nel 2013 nasce la sorella “Valli Savena e Idice”, rivolto ai 75 mila abitanti del Distretto sanlazzarese, e nel prossimo settembre nascerà la terzogenita “Valli Lavino e Samoggia”, per coprire la parte restante della provincia sud di Bologna, fino alla via Emilia. Il bacino coperto sarà quello dei comuni Valsamoggia, Monte San Pietro e Zola Predosa che contano, insieme, circa 60 mila abitanti. E anche stavolta papà Hemingway si augura di poter ancora fornire ai suoi lettori un mezzo per formarsi opinioni fondate sui fatti … e non su pregiudizi.

 
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