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Giancarlo Fabbri giornalista freelance
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Messaggi del 09/03/2013
A sinistra Arcido Arcy Parisi con la formazione dell’ultimo 14° scudetto tricolore di cricket
Pianoro (Bologna)
Purtroppo nonostante la conquista di ben quattordici scudetti tricolori, cinque coppe Italia, e un titolo di campione europeo, il glorioso Pianoro Cricket Club, presieduto da Arcido (Arcy) Parisi (padre del cricket bolognese), rischia di morire per mancanza di uno sponsor. Per anni il club ha infatti portato sulle maglie, e a visibilità nazionale, il logo della Tecnessenze che però, col cambio di proprietà dell’azienda, ha cessato di sponsorizzare la società sportiva pianorese. Un Pianoro Cricket Club che, probabilmente unico in Italia, in questi ultimi anni ha coltivato e messo in campo un buon vivaio giovanile con squadre femminili (seniores e under 13) e maschili (under 19, 17, 15 e 13).
Ma il pluricampione Pianoro Cricket Club, società dilettantistica dove tutti si rimboccano le maniche, e spesso si pagano le trasferte di tasca propria, non vuole morire ma serve solo uno sponsor che possa impegnare dai 20 ai 30 mila euro all’anno per poter sopravvivere.
Non deve morire una bella storie iniziata nel 1983 con l’incontro di un vicepreside, di scuola media, con un collega inglese che gli chiese una mano a formare una squadra di cricket a Bologna. Così Arcido Parisi, pur non sapendo nulla di cricket, si trovò a fondare il Pianoro-Bologna Cricket Club. Fu ovviamente un avvio pionieristico radunando allievi, amici e nipoti poi la separazione, nel 1989, con il Bologna e il Pianoro che presero vie diverse. Come ricorda Parisi, già consigliere federale, «all’inizio furono batoste con i miei atleti bambini ma sapevo che cresciuti avrebbero battuto i cugini del Bologna». E fu profeta.
Solo tre anni dopo, nel 1992, è promosso in serie A battendo proprio il Bologna in un play-out fratricida svoltosi il 4 ottobre giorno di San Petronio. Il primo scudetto tricolore dopo due anni, nel 1994, e da allora ha quasi sempre vinto lo scudetto. Un albo d’oro che non ha nessun’altra società di questo sport, molto “britannico”, le cui origini risalgono al XIV secolo. Sport minore, in Italia, ma che nel mondo contende al calcio il primato per praticanti e spettatori; e il Pianoro Cricket Club, pluricampione, non vuole morire; non deve morire.
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San Lazzaro (Bologna)
Per la quarta stagione consecutiva all’Itc Teatro di San Lazzaro, in via Rimembranze 26, si ripete la bella esperienza, da imitare in altri teatri, di spettacoli comprensibili anche per chi purtroppo è privo dell’udito. Recite promosse dalle associazioni di audiolesi, e di loro familiari, Agfa-Fiadda onlus di Bologna grazie alla concreta collaborazione con il Teatro dell’Argine. L’iniziativa per non udenti tornerà il 14 marzo, alle 21 con “Il balcone delle vanità”, prodotto proprio dal Teatro dell’Argine. In scena Alessandro Aiello, Francesca Bagnara, Giada Borgatti, Lorenzo Cimmino, Giulia Franzaresi, Simone Maurizzi e Giulia Ventura con drammaturgia e regia di Vincenzo Picone.
Dopo quelli del 14 dicembre 2012, e dell’11 gennaio 2013, giovedì 14 marzo, torna infatti all’Itc Teatro uno spettacolo apprezzabile anche da non udenti con, per loro, il biglietto d’ingresso ridotto a 8 euro. La prenotazione del posto al teatro, obbligatoria allo 051.6270150 o via e-mail (info@itcteatro.it), permette di riservare alle persone sorde i posti migliori per una buona lettura dei sovratitoli. Il biglietto può poi essere ritirato la sera stessa dello spettacolo alla biglietteria del teatro. Per informazioni: 051.798060; bologna@fiaddaemiliaromagna.org. Lo spettacolo verrà proposto anche nei giorni 13, 15, 16 e 17 marzo, alle 21, ma senza sovratitoli con ingresso a 14 euro; ridotto 10 euro.
Ispirato a una delle opere teatrali di Elias Canetti (“La commedia della vanità”, scritta nel 1933 e pubblicata nel 1950) “Il balcone della vanità” vede sul palcoscenico personaggi grotteschi che abitano in una città dove è proibita ogni riproduzione di immagini di persone con foto e ritratti. Governa infatti un potere sempre presente, e senza volto, dove la vanità di ogni abitante è punita con la morte. «Il testo che scorre in alto sulla scena, mentre gli attori recitano – spiega Luisa Mazzeo dell’Agfa-Fiadda –, permette la comprensione delle parole e non disturba chi non ne ha bisogno». Per i sovratitoli viene utilizzato uno schermo, in alto sopra le teste degli attori, sul quale vengono proiettate le battute di ogni singolo attore, una per una, utilizzando la colorazione simile a quella che si vede nei sottotitoli dei film in televisione. Un sistema, ormai collaudato, che funziona davvero.
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Ozzano Emilia (Bologna)
Domenica 10 marzo ritorna “Scoprire Claterna. Piccole e grandi storie di una città romana” con appuntamento alle 16 alla “Mostra-Museo della città romana di Claterna”, al secondo piano del Palazzo della Cultura di Ozzano Emilia (Bologna) in piazza Allende 18. L’ingresso alla mostra e le visite guidate sono gratuiti. Per informazioni: 338-2746059 (Sara Rossi). L’appuntamento stavolta ha come tema “Una stele claternate nella storia”, stele che farà conoscere Ulpia Psyche una donna, che probabilmente visse a Claterna, che oggi possiamo infatti conoscere grazie al rinvenimento della sua stele funeraria. Di Ulpia, la stele ci permette di conoscere la storia personale, regalandoci informazioni dirette oppure nascoste fra le parole che gli archeologi sono però oggi in grado di interpretare. Ma anche la stele ha la sua storia personale, che si intreccia con quella delle collezioni di antichità avviate nel bolognese a partire dal Settecento.
Le visite alla mostra-museo di Ozzano, che fu inaugurata nel dicembre 2006, come quelle precedenti è organizzata dall’associazione Civitas Claterna, e dall’Istituzione culturale comunale “Anna Frank”, con la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Emilia Romagna. Il ciclo di visite guidate tematiche proseguirà fino al mese di maggio 2013 con cadenza mensile, raccontando le storie di alcuni dei protagonisti, grandi e piccoli, che hanno reso vivace la vita privata e pubblica della città romana di Claterna. Come di consueto l’inizio di ogni storia verrà scoperto fra i reperti, che animano la mostra ozzanese, e diventerà un invito a entrare in modo nuovo dentro la storia del nostro territorio.
Gli appuntamenti successivi sono previsti il 14 aprile, alle 16, (“In viaggio da Roma a Claterna”), e l’11 maggio unico appuntamento serale, alle 21, con “Notte al Museo” (“Il banchetto: sapori e colori nelle serate romane”). Nel corso dell’estate, fino all’autunno, saranno poi riproposte, nei fine settimana, le visite guidate sull’area di scavo e alla “domus dei mosaici” nella frazione Maggio di Ozzano.
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Inviato da: cassetta2
il 29/06/2023 alle 18:20
Inviato da: RavvedutiIn2
il 04/11/2019 alle 20:39
Inviato da: bettubettu
il 11/03/2019 alle 18:39
Inviato da: gesu_risortoannunz1
il 20/04/2016 alle 18:46
Inviato da: carlamieir19
il 10/04/2016 alle 20:47